• casuality
• causalità
• Concorso di causa
• culpability
• responsabilità colposa; concurrence of causes

Il presente studio ha ad oggetto il fenomeno del concorso di cause nella sistematica del reato
colposo, al fine di indagare il ruolo che le medesime esercitano tanto per la fase “imputativa”, relativa all’attribuzione dell’evento penalmente rilevante, quanto per quella “commisurativa”, concernente la determinazione del trattamento sanzionatorio.
Per quanto concerne la prima fase (relativa all’an della responsabilità penale), è ormai assodato nella riflessione giuridica che la condotta umana assai raramente operi quale elemento sufficiente alla produzione del risultato dannoso. Da questa prospettiva, l’interprete è chiamato a indagare se e a quali condizioni – o meglio in virtù di quali piani sistematici – l’efficacia condizionante esplicata dall’azione o omissione del reo rispetto al prodursi dell’evento possa essere neutralizzata da quella esercitata da un fattore concorrente. In tal senso, l’indagine avrà ad oggetto l’esegesi normativa delle disposizioni di parte generale che il legislatore ha dedicato alla materia “concausale”, in specie gli artt. 40, 41, 43, co.3, nonché 45 c.p.
Passando, invece, all’analisi della seconda funzione esercitata dalle concause, cioè al ruolo
che le medesime esplicano sul quantum della responsabilità penale, essa rappresenta un campo di studio assai meno trattato dalla riflessione penalistica e oggetto di scarne indicazioni codicistiche: invero, non sono previste attenuanti proprie o improprie di valenza generale che prendano in considerazione il ruolo che le concause esercitano sul piano della dosimetria della pena. La questione si è timidamente proposta con la legge 23 marzo 2016 n. 41, allorché il legislatore ha creato due figure autonome di reato, in specie l’omicidio stradale (art. 589 bis c.p.) e le lesioni stradali gravi o gravissime (art. 590 bis c.p.), alle quali si accompagna la diminuente di cui al co. 7, volta a sancire una diminuzione di pena “sino alla metà qualora l’evento non sia di esclusiva conseguenza dell’azione o omissione del reo”. Per questa via, l’analisi si concentrerà sullo studio della nuova attenuante al fine di verificare se sia possibile addivenire ad una clausola generale avente ad oggetto la funzione attenuante delle concause, umane o naturali, che hanno prodotto l’evento in sinergia con la condotta del reo.

The thesis deals with the phenomenon of concurrent causes in the systematics of culpable offences, in order to investigate the role they play both in the ‘imputative’ phase, relating to the attribution of the criminally relevant event, and in the ‘commisurative’ phase, relating to the determination of the punitive treatment.
As regards the first phase, it is now well established in legal doctrine that human conduct very rarely operates as a sufficient element for the production of the harmful result. From this perspective, the interpreter is called upon to investigate whether and under what conditions - or rather by virtue of what systemic plans - the conditioning efficacy explicated by the offender's action or omission with respect to the production of the event can be neutralised by that exercised by a competing factor. In this sense, the investigation will focus on the normative exegesis of the general provisions that the legislature has devoted to the ‘concausal’ matter, in particular Articles 40, 41, 43(3) and 45 of the criminal code.
Turning, on the other hand, to the analysis of the second function exercised by concauses, namely the role they play in the quantitity of penalty, this is a field of study that has been much less dealt with by criminal law and is the subject of scant indications in the code of criminal law: in fact, there are no extenuating circumstances of general value that take into account the role that concurrences play in the dosimetry of punishment. The issue was timidly proposed by Law No. 41 of 23 March 2016, when the legislator created two autonomous offences, namely road homicide (Article 589 bis of the Criminal Code) and serious or very serious road injuries (Article 590 bis of the Criminal Code), which are accompanied by the mitigating circumstance referred to in paragraph 7, aimed at sanctioning a reduction in punishment ‘of up to half if the event is not the exclusive consequence of the offender's action or omission’. In this way, the analysis will focus on the study of the new mitigating circumstance in order to ascertain whether it is possible to arrive at a general clause having as its object the mitigating function of the concurrences, human or natural, that produced the event in synergy with the offender's conduct.