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Dopo l’instaurazione della Repubblica Sociale i rappresentanti salodiani in provincia di Lucca utilizzarono le minacce e i plotoni d’esecuzione per piegare qualsiasi forma di dissenso nei confronti della nuova Repubblica fascista. Con l'avanzare del fronte Sud, nel corso della primavera 1944, il PNF sentì la necessità di riorganizzarsi attraverso la formazione di nuovo corpo militarizzato, le Brigate Nere, di cui la XXXVI BN lucchese fu la prima ad essere costituita. Scopo di questa tesi è analizzare come, con l'inasprirsi e l'incedere del conflitto, il senso di incertezza e paura avvertito dai fascisti repubblicani lucchesi portò all'utilizzo di forme di sopraffazione e violenza brutali per reprimere qualsiasi forma di dissenso sul territorio. Rappresaglie sanguinarie, fucilazioni sommarie, torture, vessazioni, sfruttamento della delazione furono le condotte di cui si macchiò la XXXVI BN lucchese durante tutto il suo operato.