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ETD

Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-02132014-143111


Tipo di tesi
Tesi di specializzazione
Autore
GOLDSZTAJN, WIOLETTA BARBARA
URN
etd-02132014-143111
Titolo
Il ruolo della tecnologia NAT nell'evoluzione della sicurezza trasfusionale e individuazione delle OBI.
Dipartimento
MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
PATOLOGIA CLINICA
Relatori
relatore Scatena, Fabrizio
relatore Prof. Paolicchi, Aldo
Parole chiave
  • hcv
  • nat
  • obi
  • sicurezza trasfusionale
Data inizio appello
24/03/2014
Consultabilità
Completa
Riassunto
La sicurezza degli emocomponenti trasfusi costituisce un obiettivo primario che le istituzioni sanitarie pubbliche ed i trasfusionisti si sono imposti per tutelare la salute dei principali protagonisti del sistema trasfusionale: i donatori ed i riceventi.
La terapia trasfusionale rimane comunque una pratica non esente da rischi, in quanto rappresenta un trapianto di tessuto al quale, come tale, sono associati
rischi sia di natura infettiva (virus, batteri, protozoi) che immunologica.
Questo problema assume una maggior rilevanza sociale se consideriamo l’ampio ricorso alla terapia trasfusionale: da una parte assistiamo ad un aumento della richiesta dovuto all’accresciuta attività chirurgica, ai trapianti, all’invecchiamento della popolazione ed alle problematiche connesse; dall’altra, al miglioramento stesso dell’organizzazione e delle tecniche trasfusionali che rendono più agevole e rapida la disponibilità di emocomponenti e la loro stessa infusione.
Il settore trasfusionale ha saputo rispondere con una forte evoluzione tecnico-scientifica che ha portato al miglioramento degli standard qualitativi degli emocomponenti e, allo stesso tempo, al impiego di procedure diagnostiche in grado di garantire la sicurezza del sangue in ambito trasfusionale.
Diversi studi hanno dimostrato che sia il rischio di morte dovuto ad un'infezione post-trasfusionale sia il rischio infettivologico residuo sono trascurabili. Tuttavia, le motivazioni etico-scientifiche dell'opinione pubblica e delle società scientifiche sono orientate alla massima sicurezza e hanno spinto gli organismi regolatori a pubblicare nuove normative, rendendo di fatto obbligatoria una revisione del concetto di sicurezza trasfusionale nei riguardi della validazione biologica delle unità. Le tecniche di biologia molecolare sono state standardizzate, le procedure operative semplificate e parzialmente automatizzate; ciò ha favorito l'introduzione dei test di amplificazione genomica (NAT) nella routine del Servizio Trasfusionale L’esecuzione della NAT su ogni unità donata è diventata rapidamente patrimonio consolidato della Medicina Trasfusionale.
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