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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-02122015-150013


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
BRUNETTI, TERESA
URN
etd-02122015-150013
Titolo
Effetti indotti da nanoparticelle di biossido di titanio in fibroblasti murini in vitro: citotossicità, genotossicità e potenziale cancerogeno.
Dipartimento
BIOLOGIA
Corso di studi
BIOLOGIA MOLECOLARE E CELLULARE
Relatori
relatore Prof. Migliore, Lucia
Parole chiave
  • Balb/3T3
  • Biossido di titanio
  • nanoparticelle
Data inizio appello
02/03/2015
Consultabilità
Completa
Riassunto
Le nanoparticelle (NP) si presentano come strutture semplici o molto elaborate, con almeno una delle tre dimensioni compresa tra 1 e 100 nm. Ad oggi, l’impiego delle NP si è diffuso in molti settori: grazie alle loro proprietà fisico-chimiche, come l’alta resistenza e flessibilità, sono utilizzate nell’industria edile e nell’industria meccanica e metallurgica; per le caratteristiche di resistenza ai raggi UV sono applicate nell’industria cosmetica e biomedica per la produzione di creme solari, creme sbiancanti, protesi dentali; ma un uso sempre maggiore si ha anche nell’industria alimentare.
Negli ultimi anni sono cresciuti gli studi riguardo alla sicurezza ambientale e alla salute dei fruitori dei nano-materiali e forte è l’interesse nel creare nuove NP più sicure, rivestite con diversi materiali che possano ridurre i possibili effetti negativi delle stesse. Ad oggi in letteratura le informazioni riguardo all’interazione delle nanoparticelle con i sistemi biologici e l’ambiente sono ancora molto limitate e i pareri non sono concordi.
Questa tesi ha come scopo quello di saggiare i possibili effetti tossici e il potenziale cancerogeno delle nanoparticelle di biossido di titanio (TiO2 NP), diversamente rivestite con citrato o silicio, prodotte ad hoc nell’ambito di un Progetto Europeo, utilizzando come materiale di riferimento particelle di titanio prodotte industrialmente (P25 Aeroxide). I saggi in vitro, effettuati sulla linea cellulare di fibroblasti murini immortalizzati, Balb/3T3, sono di tipo non colorimetrico ed elencati qui di seguito:
- Saggio di efficienza di formazione delle colonie (CFE)
- Test del micronucleo con blocco della citodieresi (CBMN-cytome)
- Test della cometa (Comet assay)
- Test di trasformazione cellulare (CTA)

La vitalità delle cellule Balb/3T3 esposte al TiO2 NP a differenti dosi e tempi di esposizione è stata saggiata attraverso il saggio CFE.
Il test del micronucleo, nella versione cytome, ha permesso di valutare la citostasi mediante l’indice di replicazione, e la citotossicità con l’indice apoptotico e necrotico; la genotossicità è stata valutata con la frequenza dei micronuclei, dei ponti nucleoplasmatici e delle evaginazioni nucleari.
Il test della cometa, basato sulla capacità del DNA di migrare, se sottoposto ad un campo elettrico, in maniera differenziale in presenza di rotture a singolo o doppio filamento, ha permesso di individuare il danno primario indotto da TiO2 NP; mentre il danno di tipo ossidativo è stato saggiato, sempre con il test della cometa, attraverso l’utilizzo degli enzimi di restrizione EndoIII e Fpg.
Con il test di trasformazione morfologica (CTA), invece, si è indagato il potenziale cancerogeno delle nanoparticelle valutando la formazione dei foci di tipo-III generati nella linea cellulare usata.
Il confronto dei dati permetterà di valutare se le nostre NP di TiO2 e soprattutto la loro funzionalizzazione giochino un ruolo decisivo per i loro possibili effetti tossici.
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