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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-02072017-080755


Tipo di tesi
Tesi di specializzazione (5 anni)
Autore
MOLINARI, LIDIA
URN
etd-02072017-080755
Titolo
Il Chiloperitoneo: una complicanza della linfoadenectomia per carcinoma colorettale
Dipartimento
PATOLOGIA CHIRURGICA, MEDICA, MOLECOLARE E DELL'AREA CRITICA
Corso di studi
CHIRURGIA DELL'APPARATO DIGERENTE
Relatori
relatore Prof. Campisi, Corradino
Parole chiave
  • carcinoma
  • chiloperitoneo
  • colorettale
  • linfoadenectomia
Data inizio appello
08/03/2017
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
08/03/2087
Riassunto
Con il termine "Chiloperitoneo" (o "Ascite Chilosa") si definisce la presenza di un versamento di chilo all'interno della cavità peritoneale.
Si distinguono forme idiopatiche (o primarie) e forme secondarie.
Si tratta di un capitolo importante della Patologia dei vasi chiliferi e rientra all'interno di quei quadri relativamente rari che, quando su base primaria, si manifestano nella maggioranza dei casi, già in età neonatale od infantile, in rapporto all'estensione ed alla gravità delle malfomazioni linfangio-adeno-displasiche che stanno alla base di assai complessi quadri clinici.
Quando, invece, su base secondaria, possono rappresentare le complicanze di lesioni post-traumatiche o iatrogene delle afferenze principali della Cisterna Chyli (due lombari, destra e sinistra, ed una mesenterica, mediana) conseguenti ad interventi chirurgici oncologici con estese linfoadenectomie.
Lo sviluppo del Chiloperitoneo è più frequentemente osservato dopo interventi chirurgici urologici e ginecologici, comprendenti ampie linfoadenectomie retroperitoneali.
In letteratura sono stati descritti pochi casi di Chiloperitoneo secondario a linfoadenectomia per carcinoma colorettale (la cui incidenza risulta pari a 1-7%), soprattutto da parte degli autori giapponesi, promotori di dissezioni linfonodali molto estese a scopo terapeutico.
L'approccio al paziente prevede una gestione multidisciplinare ed un accurato studio diagnostico, il cui esame principale è rappresentato dalla Linfangiografia-TC.
Il trattamento più efficace è quello di tipo conservativo (NPT o regime dietetico alipidico con soli MCT, paracentesi, analoghi della somatostatina), mentre, per i casi refrattari, l'alternativa è rappresentata dallo shunt peritoneo-giugulare .
Nella nostra esperienza, un corretto approccio chirurgico laparoscopico/laparotomico e Laser-microchirurgico ha dimostrato un' efficacia terapeutica importante nella gestione di alcuni casi di Chiloperitoneo recidivante nonostante le terapie standard.
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