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L’area nord della città di Livorno è da sempre caratterizzata da dinamiche complesse e criticità. Le forme, le funzioni, le tipologie, le diversità sociali si moltiplicano e si stratificano in un’area stretta tra mura, ferrovia e strade ad alto scorrimento. Da complessità di questo tipo scaturiscono evidenti criticità, ma anche una forte identità del luogo, che esprime, nella sua conformazione, la sua natura e il suo vissuto. La tesi nasce da questo assunto. Il piano di recupero che ne consegue conserva, alimenta e rinnova le contraddizioni di un contesto che lo hanno reso identico solamente a sé stesso, utilizza la complessità come strumento di rigenerazione e sperimenta logiche di multiscalarità, adattamento tattico e partecipazione del recupero urbano e edilizio. Assumere la complessità, e quindi lo stato attuale dell’area, come solida base di progettazione consente di seguire un processo di intervento che preferisce il riuso, il restauro e la rifunzionalizzazione alla demolizione e alla sostituzione. Seguendo una logica multiscalare, il piano è diviso in tre progetti a scala decrescente. Questa logica di intervento permette di avere una visione telescopica delle criticità dell’area e quindi di poter intervenire efficacemente su ogni problema ad una scala adeguata.