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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-02032015-143832


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
PRATALI, VITTORIO
URN
etd-02032015-143832
Titolo
Uso della microalga chlorella vulgaris per la fitodepurazione dei metalli pesanti rame e zinco
Dipartimento
SCIENZE DELLA TERRA
Corso di studi
SCIENZE AMBIENTALI
Relatori
relatore Prof. Pardossi, Alberto
correlatore Dott.ssa Ciurli, Adriana
controrelatore Prof.ssa Giannarelli, Stefania
Parole chiave
  • chlorella
  • fitodepurazione
  • microalghe
  • rame
  • zinco
Data inizio appello
27/02/2015
Consultabilità
Completa
Riassunto
Lo scopo del presente lavoro di tesi è quello di utilizzare la microalga Chlorella vulgaris per valutare la sua capacità di fitodepurazione.
La concentrazione, di rame e di zinco, utilizzata per i trattamenti sono dieci volte superiori a quelle del controllo. Queste concentrazioni sono fonte di stress per la microalga e sono paragonabili a quella che possiamo trovare in laghi formatisi dall’accumulo di acque di ruscellamento di miniera.
Il principali obiettivi saranno la valutazione della crescita nei quattro trattamenti (Controllo, Cu 10X, Zn 10X e Cu, Zn 10X) mediante la misura della densità ottica del mezzo di crescita (misurata a 530 nm), conta cellulare, biomassa secca e la misura dei pigmenti fotosintetici.
La capacità fitodepurativa dell’alga verrà messa in evidenza mediante la misura della riduzione del rame e dello zinco nella soluzione di crescita e di conseguenza l’aumento di tali metalli nella biomassa secca, mediante analisi effettuate con spettrometria di massa ad assorbimento atomico.
Lo studio del comportamento dell’alga in condizioni di stress da metalli pesanti ha richiesto condizioni controllate di laboratorio e di sterilità, poiché, le cellule, essendo esseri viventi, cambiano il loro comportamento a seconda dei fattori esterni come la stagionalità, temperatura nonché pH, luce incidente e presenza di eventuali microrganismi competitori e/o predatori.
L’applicazione di questi dati in un impianto a grande scala richiede un adattamento e ulteriori esperimenti in impianti pilota, poiché le condizioni di laboratorio non sono riproducibili su larga scala.
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