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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-02022022-183430


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
LIMPIDO, SALVATORE
URN
etd-02022022-183430
Titolo
Valutazione dell’efficacia di pretrattamenti con radiazione UV-B nel migliorare la tolleranza allo stress da NaCl in Solanum lycopersicum L.
Dipartimento
SCIENZE AGRARIE, ALIMENTARI E AGRO-AMBIENTALI
Corso di studi
BIOTECNOLOGIE VEGETALI E MICROBICHE
Relatori
relatore Castagna, Antonella
relatore Santin, Marco
correlatore Guglielminetti, Lorenzo
Parole chiave
  • UV-B
  • stress
  • plant
  • NaCl
Data inizio appello
21/02/2022
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
21/02/2025
Riassunto
La presenza di sempre più elevate concentrazioni saline nei suoli e l'aumento delle radiazioni UV-B che raggiungono la superficie terrestre sono importanti fattori ambientali che influenzano sia la qualità che la produttività delle piante. Inoltre, la ricerca scientifica si sta orientando sempre più verso lo studio degli effetti della copresenza di due o più fattori ambientali, dal momento che in natura le piante difficilmente rispondono a singoli stress, ma verosimilmente accade che debbano affrontare più stress concomitanti e/o in successione. Il presente lavoro di tesi ha come scopo la valutazione degli effetti di un pretrattamento con radiazione ultravioletta (UV)-B in piante di pomodoro (Solanum lycopersicum L., cv. Moneymaker) sottoposte a stress salino mediante coltivazione idroponica in presenza di un’elevata concentrazione di cloruro di sodio (NaCl). Inizialmente sono stati studiati separatamente gli effetti dei singoli fattori/stress ambientali che, in un secondo momento, sono stati applicati in successione (UV-B-NaCl). I diversi trattamenti con UV-B (1, 3, 6, 8, 16 h/giorno) o NaCl (75, 150, 300 mM) sono stati imposti a piantine di pomodoro, coltivate in soluzione idroponica all’interno di celle climatiche , una settimana dopo l’apertura dei cotiledoni. Il trattamento combinato UV-B-NaCl è stato effettuato irradiando preliminarmente le piante con UV-B per 16 h/giorno per 7 giorni, e successivamente sottoponendo le piante ad una soluzione di NaCl 150 mM per 7 giorni . Sono stati valutati quindi diversi parametri sia biometrici (peso e lunghezza della parte aerea e dell’apparato radicale, area fogliare e numero di palchi), sia biochimici (fenoli totali, flavonoidi, antocianine totali, attività antiossidante e pigmenti fotosintetici). Queste condizioni sono state scelte sulla base dei risultati dei test preliminari, che hanno mostrato che la concentrazione di NaCl 300mM risultava letale per le piante, mentre concentrazioni di 75mM e 150mM inducevano una ridotta crescita ed una maggiore produzione di antocianine, superiore nel trattamento 150 mM rispetto a quello 75 mM. Per quanto riguarda l’esposizione alla radiazione UV-B, i diversi trattamenti hanno dimostrato che l’irraggiamento giornaliero di 16h era il più efficace in termini di condizionamento, dal momento che le piante irradiate con questa dose mostravano una significativa diminuzione della lunghezza dello stelo ed un aumento significativo di antocianine e di attività antiossidante delle foglie.
Il pretrattamento con UV-B si è mostrato parzialmente capace di contrastare la riduzione della crescita indotta dal NaCl. Le piante pretrattate con UV-B mostravano infatti valori di area fogliare, numero di ramificazioni e lunghezza dello stelo intermedi tra il trattamento con solo NaCl e i controlli.
Nessun incremento nei livelli di fenoli e flavonoidi, così come nell’attività antiossidante, è stato riscontrato nei campioni pretrattati con UV-B e poi sottoposti a stress salino, rispetto a quelli cresciuti in presenza del solo NaCl.
In conclusione, sebbene gli effetti indotti dal pretrattamento con UV-B siano stati solo parzialmente capaci di ridurre gli effetti negativi determinati dallo stress salino, probabilmente a causa dell’impiego di una dose di radiazione UV-B subottimale, le sue potenzialità sono state comunque evidenziate. Sperimentazioni che prevedano l’applicazione di uno stress salino meno intenso, e/o di un trattamento con dosi maggiori o trattamenti più prolungati di UV-B aiuteranno a chiarire la validità dell’applicazione di questo tipo di radiazione come possibile fattore di priming nei confronti dello stress salino.
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