Sostenibilità, CSR e ESG: un'analisi critica nel settore farmaceutico
Dipartimento
ECONOMIA E MANAGEMENT
Corso di studi
STRATEGIA, MANAGEMENT E CONTROLLO
Relatori
relatore Prof.ssa Iacoviello, Giuseppina
Parole chiave
Agenda 2030
Corporate Social Responsability
ESG
Green Deal
Pharmaceutical sector
Shared Value
Sustainability
Three Pillars
Data inizio appello
24/02/2025
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
24/02/2028
Riassunto
Il concetto di sostenibilità ha subito una lunga evoluzione, passando da un’attenzione rivolta esclusivamente all’ambiente a un modello più ampio, che integra anche gli aspetti economici e sociali. Negli anni settanta, eventi come la crisi petrolifera e le prime conferenze internazionali hanno evidenziato la necessità di una crescita economica sostenibile, compatibile con la tutela delle risorse. Il Rapporto Brundtland (1987) ha introdotto il concetto di sviluppo sostenibile come la capacità di soddisfare i bisogni del presente senza compromettere quelli delle generazioni future. A partire da questa definizione, il dibattito sulla sostenibilità si è sviluppato attorno al modello dei Tre Pilastri (economico, sociale e ambientale), secondo cui lo sviluppo è sostenibile solo quando considera in modo integrato queste tre dimensioni. Tuttavia, nella pratica è risultato complicato mantenere l’equilibrio tra i pilastri, prevalendo spesso l’interesse economico. Per affrontare questa sfida, negli anni novanta si è sviluppato il modello della Triple Bottom Line (TBL), che ha ridefinito il criterio di successo aziendale, includendo, oltre al profitto, anche l’impatto sociale e ambientale. A questa visione si aggiunge l’approccio della Corporate Social Responsibility (CSR), che promuove l’integrazione di pratiche sostenibili nella gestione aziendale. Inizialmente la CSR era vista come un’iniziativa volontaria, ma con il tempo è diventa un elemento essenziale per la competitività aziendale. Le aziende che investono in sostenibilità migliorano la propria reputazione, attraggono investitori, riducono i rischi e, spesso, ottengono vantaggi economici nel lungo periodo. Da qui nascono i criteri ESG (Environmental, Social, Governance), strumenti per misurare e valutare l’impatto aziendale sulle tre dimensioni. A livello globale, l'Agenda 2030, con i suoi 17 obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG), e il Green Deal europeo, che pone la sostenibilità al centro della propria strategia economica, spingendo le aziende a ridurre le emissioni e a adottare modelli produttivi più responsabili, rappresentano due strumenti chiave per raggiungere la sostenibilità. Nel settore farmaceutico italiano, l’applicazione dei principi di sostenibilità è particolarmente rilevante, essendo una delle industrie più competitive a livello internazionale, con un forte orientamento all’export e investimenti significativi in ricerca e sviluppo. Un aspetto fondamentale per il settore è il legame tra CSR e innovazione, poiché investire in sostenibilità non è solo una scelta etica, ma anche una leva per la competitività. Sebbene le imprese del settore abbiano un alto punteggio nei fattori S (Social) e G (Governance), tuttavia l’impatto ambientale rimane una problematica. Le aziende stanno cercando di migliorare il proprio punteggio ESG attraverso politiche di efficienza energetica, riduzione dei rifiuti e utilizzo di materiali sostenibili. Tuttavia, i rating ESG presentano alcuni limiti, per cui non sempre mostrano in modo accurato la complessità della sostenibilità aziendale. I punteggi non sempre riflettono un impegno autentico verso la sostenibilità, ma possono essere influenzati da fattori strutturali e dai modelli di produzione adottati. Il cammino verso un futuro più sostenibile necessita di una maggiore trasparenza nei rating, una regolamentazione più efficace e un’integrazione sempre più profonda tra sostenibilità e innovazione. Le aziende che riusciranno a coniugare questi elementi saranno quelle in grado di guidare il cambiamento e di ottenere un vantaggio competitivo duraturo.