Tesi etd-01302013-133057 |
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Tipo di tesi
Tesi di specializzazione
Autore
SAMMARTINO, IRENE
URN
etd-01302013-133057
Titolo
Valutazione del ruolo del metiltetraidrofolato reduttasi (MTHFR)
variante C677T in una popolazione di 311 soggetti cefalalgici in
eta pediatrica
Dipartimento
MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
PEDIATRIA
Relatori
relatore Prof. Saggese, Giuseppe
correlatore Dott.ssa Bonuccelli, Alice
correlatore Dott.ssa Bonuccelli, Alice
Parole chiave
- cefalea
- MTHFR
- pediatrica
Data inizio appello
18/02/2013
Consultabilità
Completa
Riassunto
La cefalea è un problema di sempre maggiore interesse sociale che colpisce persone diverse in tutti i paesi e a tutte le età.
La genetica,fattori sociali e fisici giocano un ruolo nella sua insorgenza,infatti l’eziopatogenesi è caratterizzata dalla multifattorialità e dalla complessità delle interazioni tra diversi fattori.
Focalizzando l’ attenzione sulle cefalee in età evolutiva, indagini epidemiologiche italiane dimostrano che 1 bambino su 4 in età scolare lamenta cefalea essenziale.
La cefalea essenziale nell’ età evolutiva ha una prevalenza notevolmente superiore rispetto alle cefalee secondarie
(rapporto 10 : 1).
Dalla nuova classificazione ICHD II si osservano tre tipi principali di cefalea primaria:
l’ emicrania, la cefalea tensiva e la cefalea a grappolo; di questi la forma più frequente è
l’ emicrania (63%), mentre la cefalea a grappolo è una forma molto rara nell’ infanzia.
L’ emicrania senz’ aura è molto più frequente (80%) dell’ emicrania con aura (20%).
Casi di emicrania sono stati riportati anche nei primi anni o addirittura nei primi mesi di vita ma è durante il periodo scolastico che questa ha la sua massima incidenza con due picchi,il primo all’ eta’ di 7 anni in corrispondenza all’ ingresso nella scuola elementare, l’ altro all’ età di 12-14 anni .L’ MTHFR è l’ enzima che regola la sintesi dell’ MTHF che è la principale forma circolante e attiva dell’ acido folico.
L’ MTHF interviene nella metilazione dell’ omocisteina in metionina
La mutazione dell’ MTHFR con allele C677T causa una minore azione di questo enzima determinando bassi livelli di folati circolanti, minore disponibilità di metionina e più alte concentrazioni di omocisteina.
L’ iperomocisteinemia provoca un danno vascolare all’ endotelio dovuto allo stress ossidativo che produce perossido di idrogeno e superossido, e diminuisce la sintesi dell’ ossido nitrico (NO) endoteliale che è un potente vasodilatatore.L’ alterata biodisponibilità dell’ NO determina un abnorme attivazione di piastrine, leucociti e una proliferazione delle cellule muscolari lisce che determinano una alterazione significativa della funzione endoteliale e della proprietà coagulante del sangue.
Questa disfunzione endoteliale omocisteina-correlata potrebbe essere implicata nell’ inizio e nel mantenimento dell’ episodio emicranico.A supporto di questa ipotesi, studi hanno dimostrato che i neuroni trigeminali rispondono, causando dolore, all’ applicazione dell’ acido D,L-omocisteico, una sostanza che mima l’ effetto dell’ omocisteina (Lea et al. 2004).
L’anima del nostro studio è stata indagare la correlazione tra soggetti pediatrici cefalalgici e la mutazione genetica dell’ MTHFR variante C677T
Il campione preso in esame è costituito da 311 pazienti pediatrici con cefalea e 54 controlli sani. All’interno del gruppo dei soggetti cefalalgici l’ età media all’ epoca della consultazione è di 9 anni e 6 mesi, il 61,6% è costituito da femmine e il 38,4% da maschi.
Per ogni paziente è stata compilata una scheda SINP per la cefalea che prevede un’ accurata anamnesi familiare e personale, un esame obiettivo generale e neurologico e degli accertamenti ritenuti necessari di volta in volta nel singolo caso.
Nell’ ambito dei cefalalgici essenziali sono stati classificati come emicranici 204 soggetti (65.6%), 107 soggetti (34,4%) sono risultati affetti da cefalea tensiva (TH) .
All’ interno del gruppo degli emicranici l’77.5% è affetto da emicrania senza aura (MAO) , il 22.5% da emicrania con aura (MO).
Abbiamo indagato geneticamente le varianti dell’ MTHFR nei 311 pazienti cefalalgici e nei 54 casi controllo, inoltre abbiamo valutato i livelli di omocisteina nel sangue dei soggetti cefalalgici.
I nostri risultati confermano una relazione positiva fra la presenza della mutazione omozigote dell’ MTHFR e la suscettibilità all’ emicrania con aura in accordo con i risultati della letteratura ,nel nostro studio; inoltre, esiste un’associazione significativa anche tra il genotipo T/T e l’emicrania senz’aura, come già evidenziato in altri studi su popolaioni non caucasiche.
I livelli di omocisteina sono risultati significativamente più alti nei soggetti con emicrania con aura (MA), e abbiamo associato la mutazione omozigote T/T , nel maschio, con il rischio a sviluppare l’emicrania in età piu precoci rispetto ai soggetti senza mutazione.
Ulteriori studi si rendono necessari per determinare l’ impatto della variante genica dell MTHFR sui livelli di omocisteina negli emicranici e per valutare l’efficacia di una supplementazione con acido folico modificando i valori di omocisteina come supporto alla terapia di base nel trattamento a lungo termine dell’ emicrania.
File
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