Tesi etd-01292016-191611 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
SEMERARO, VALENTINA
URN
etd-01292016-191611
Titolo
GAP: Gioco d'azzardo Patologico.
Un modello di progetto di prevenzione al GAP e di educazione al gioco responsabile per gli adolescenti.
Dipartimento
PATOLOGIA CHIRURGICA, MEDICA, MOLECOLARE E DELL'AREA CRITICA
Corso di studi
PSICOLOGIA CLINICA E DELLA SALUTE
Relatori
relatore Dott.ssa Ghicopulos, Irene
Parole chiave
- adolescenza
- dipendenza
- gambling
- GAP
- gioco d'azzardo
Data inizio appello
19/02/2016
Consultabilità
Completa
Riassunto
Il mercato dei “giochi d'azzardo”, negli ultimi anni, sta presentando un'ampia e crescente offerta
di gioco, in relazione ai tipi di gioco, ai luoghi in cui giocare e alle occasioni per farlo. La ricerca
epidemiologica, in questo campo, si è consolidata a partire dalla fine degli anni '90 e risulta essere
un ambito ancora non del tutto esplorato (Vetere, 2003); inoltre, i dati disponibili, si riferiscono ai
soli giochi legali, mentre non si hanno dati attendibili sui video-poker e sul gioco on-line (Croce,
2001). Ciò che tuttavia risulta evidente, è che il gioco d'azzardo è evoluto, e sta evolvendo tuttora,
verso aspetti più complessi e problematici, in linea con la società odierna, a sua volta soggetta a
rapide trasformazioni riguardanti gli stili di vita, i valori, la cultura, la tecnologia e il lavoro
(Mannari e Guidi, 2013). Quando il giocatore non è più in grado di controllare l'impulso a giocare,
il gioco perde la sua connotazione originaria di divertimento e assume un carattere patologico,
comportando ripercussioni negative in vari ambiti della vita del soggetto. La forte espansione di
questo fenomeno, ha reso necessario riconsiderare quello che un tempo veniva chiamato “vizio del
gioco”, come una vera e propria dipendenza patologica.
Questa tesi offre una rassegna della letteratura riguardante il gioco d'azzardo patologico
(sebbene la dicitura utilizzata nel DSM-5 sia “Disturbo da Gioco d'Azzardo”, nel linguaggio
comune si utilizza ancora “Gioco d'Azzardo Patologico” o GAP), in riferimento alla definizione e
all'inquadramento diagnostico del GAP, che si è evoluto nel corso degli anni, passando da un
disturbo del controllo degli impulsi, ad una vera e propria dipendenza (American Psychiatric
Association, 2013); alle potenziali comorbilità, sia con la dipendenza da sostanze stupefacenti/alcol,
che con altri disturbi psichiatrici; ai fattori eziopatogenetici, possibili predittori del rischio di
sviluppare un comportamento di gioco patologico; ai dati epidemiologici disponibili; agli strumenti
di screening e di valutazione disponibili, validi per una valutazione iniziale del GAP o per
confermare un'ipotesi diagnostica emersa dai criteri del DSM; alle basi neurobiologiche e genetiche
del disturbo; alle distorsioni cognitive tipiche del giocatore patologico; ai trattamenti utilizzati, da
quelli psicoterapeutici ai tentativi psicofarmacologici; infine, un'attenzione particolare viene
riservata al preoccupante aumento della diffusione del GAP tra gli adolescenti. A questo proposito,
al termine dell'elaborato, viene fornito un modello di intervento preventivo indirizzato a questa
fascia della popolazione considerata più vulnerabile, attraverso un progetto mirato ad educare al
gioco responsabile, da presentare agli alunni delle scuole medie superiori.
di gioco, in relazione ai tipi di gioco, ai luoghi in cui giocare e alle occasioni per farlo. La ricerca
epidemiologica, in questo campo, si è consolidata a partire dalla fine degli anni '90 e risulta essere
un ambito ancora non del tutto esplorato (Vetere, 2003); inoltre, i dati disponibili, si riferiscono ai
soli giochi legali, mentre non si hanno dati attendibili sui video-poker e sul gioco on-line (Croce,
2001). Ciò che tuttavia risulta evidente, è che il gioco d'azzardo è evoluto, e sta evolvendo tuttora,
verso aspetti più complessi e problematici, in linea con la società odierna, a sua volta soggetta a
rapide trasformazioni riguardanti gli stili di vita, i valori, la cultura, la tecnologia e il lavoro
(Mannari e Guidi, 2013). Quando il giocatore non è più in grado di controllare l'impulso a giocare,
il gioco perde la sua connotazione originaria di divertimento e assume un carattere patologico,
comportando ripercussioni negative in vari ambiti della vita del soggetto. La forte espansione di
questo fenomeno, ha reso necessario riconsiderare quello che un tempo veniva chiamato “vizio del
gioco”, come una vera e propria dipendenza patologica.
Questa tesi offre una rassegna della letteratura riguardante il gioco d'azzardo patologico
(sebbene la dicitura utilizzata nel DSM-5 sia “Disturbo da Gioco d'Azzardo”, nel linguaggio
comune si utilizza ancora “Gioco d'Azzardo Patologico” o GAP), in riferimento alla definizione e
all'inquadramento diagnostico del GAP, che si è evoluto nel corso degli anni, passando da un
disturbo del controllo degli impulsi, ad una vera e propria dipendenza (American Psychiatric
Association, 2013); alle potenziali comorbilità, sia con la dipendenza da sostanze stupefacenti/alcol,
che con altri disturbi psichiatrici; ai fattori eziopatogenetici, possibili predittori del rischio di
sviluppare un comportamento di gioco patologico; ai dati epidemiologici disponibili; agli strumenti
di screening e di valutazione disponibili, validi per una valutazione iniziale del GAP o per
confermare un'ipotesi diagnostica emersa dai criteri del DSM; alle basi neurobiologiche e genetiche
del disturbo; alle distorsioni cognitive tipiche del giocatore patologico; ai trattamenti utilizzati, da
quelli psicoterapeutici ai tentativi psicofarmacologici; infine, un'attenzione particolare viene
riservata al preoccupante aumento della diffusione del GAP tra gli adolescenti. A questo proposito,
al termine dell'elaborato, viene fornito un modello di intervento preventivo indirizzato a questa
fascia della popolazione considerata più vulnerabile, attraverso un progetto mirato ad educare al
gioco responsabile, da presentare agli alunni delle scuole medie superiori.
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