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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-01252023-163936


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
ARESTI, ALICE
URN
etd-01252023-163936
Titolo
Correlazione tra dieta, qualità del sonno e sintomatologia in pazienti con sindrome da intestino irritabile: studio pilota
Dipartimento
FARMACIA
Corso di studi
SCIENZE DELLA NUTRIZIONE UMANA
Relatori
relatore Bellini, Massimo
Parole chiave
  • intestinal bowel syndrome
  • diet
  • sleep quality
  • qualità del sonno
  • dieta
  • sindrome da intestino irritabile
Data inizio appello
22/02/2023
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
22/02/2093
Riassunto
La sindrome da intestino irritabile ( IBS) è un comune disordine funzionale intestinale con una prevalenza importante, colpisce infatti fino al 23% della popolazione mondiale. È un disturbo che si presenta con un’ampia variabilità e severità di sintomi come dolore addominale associato all’alterazione dell’alvo e/o al cambiamento dell’aspetto delle feci e non è sostenuto da riconoscibili cause biochimiche o strutturali. I sintomi dell’ IBS influenzano negativamente la qualità della vita, inoltre questa condizione è associata ad un onere economico significativo per i sistemi sanitari, legato principalmente all’esecuzione di molti test diagnostici, spesso non necessari. Nonostante l’alta prevalenza, la fisiopatologia non è stata ancora del tutto chiarita. Molti fattori contribuiscono all’insorgere di questa condizione, dall’alterazione della motilità gastrointestinale e ipersensibilità viscerale, a cause psicosociali e fattori psicologico-emotivi, ad abitudini alimentari sbagliate. Possono essere implicati nell’eziopatologia anche fattori biologici come la genetica, le infezioni gastrointestinali e il microbiota intestinale. Ci sono ancora dei dubbi su quali fattori siano associati effettivamente alla causa e quali possano essere una conseguenza di questa condizione, è certa però l’ implicazione e l’alterazione dell’asse intestino-cervello, ovvero la connessione che esiste tra il sistema nervoso centrale e quello enterico che può influenzare molto il decorso di questa patologia. Bisogna considerare inoltre che ci sono molteplici comorbidità associate, infatti in sede di diagnosi è importante valutare in primis che il paziente soddisfi i criteri diagnostici di Roma IV e successivamente bisogna escludere altre malattie digestive che possono presentare una sintomatologia simile come, ad esempio, la Celiachia o le malattie infiammatorie croniche intestinali (rettocolite ulcerosa e morbo di Crohn) e valutare la presenza di sintomi allarmanti tra i quali sanguinamento rettale, marcatori infiammatori aumentati o masse rettali. In base ai sintomi predominanti poi si procede al trattamento, che richiede comunque un approccio multidisciplinare. Esistono trattamenti farmacologici e non farmacologici, solitamente si interviene prima con quelli non farmacologici come la dieta e l’attività fisica; se non si evincono particolari effetti si può passare a trattamenti farmacologici che prevedono, in base ai casi, l’utilizzo di lassativi, antidiarroici, antispastici, probiotici, farmaci antinfiammatori, agonisti o antagonisti dei recettori della serotonina, farmaci che agiscono sui recettori oppioidi, antidepressivi e terapie psicologiche. In ogni caso si procede con un trattamento personalizzato in base ai sintomi e che può prevedere entrambi gli approcci contemporaneamente. Un focus dell’elaborato riguarda la dieta Low FODMAP e la sua efficacia, documentata da molti studi, nel ridurre la sintomatologia legata all’IBS. Inoltre, si affronta la problematica legata ai disturbi del sonno, una condizione molto diffusa e che è associata a disturbi gastrointestinali e ad una cattiva alimentazione. Vari studi documentano la ridotta qualità del sonno in pazienti con IBS anche se i meccanismi sottostanti ancora non sono stati chiariti.
Con questo studio pilota, dopo l’inquadramento della patologia e un focus sui vari trattamenti dietetici e la problematica relativa ai disturbi del sonno, si vuole indagare se particolari abitudini alimentari, intese come specifiche scelte dietetiche e frequenza di consumo, possano essere correlate ad un aumento della gravità della sintomatologia e ad un peggioramento della qualità del sonno. Per fare ciò ci si avvale dell’utilizzo di una serie di questionari validati, in particolare: l'IBS-QoL, l’ IBS-SSS e l’ IBS-SS per valutare la qualità della vita e la gravità della sintomatologia in 11 pazienti con IBS e l' rMEQ, il PSQI e l’ ESS per valutare la qualità del sonno e il cronotipo di questi ultimi. Infine ci si avvale del diario alimentare di quattro giorni consecutivi, appositamente creato per questo studio al fine di guidare il paziente nella compilazione e ottenere dati quanto più precisi e rappresentativi delle abitudini alimentari. I pazienti dello studio afferiscono all’unità ambulatoriale di gastroenterologia dell’ azienda ospedaliera universitaria di Cisanello, i quali soddisfano i criteri di Roma IV per l’IBS e ai quali non è stata data nessuna indicazione dietetica specifica.
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