Tesi etd-01252017-104258 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
GASPARINI, ENRICA
URN
etd-01252017-104258
Titolo
Comparative Life Cycle Assessment of Conventional and High-Rap Asphalt Road Pavements
Dipartimento
INGEGNERIA DELL'ENERGIA, DEI SISTEMI, DEL TERRITORIO E DELLE COSTRUZIONI
Corso di studi
INGEGNERIA IDRAULICA, DEI TRASPORTI E DEL TERRITORIO
Relatori
relatore Prof. Losa, Massimo
relatore Prof. Leandri, Pietro
relatore Dott. Lo Presti, Davide
relatore Prof. Leandri, Pietro
relatore Dott. Lo Presti, Davide
Parole chiave
- Asphalt Road Pavement
- LCA
- Life Cycle Assessment
- RAP
- Reclaimed Asphalt Pavement
Data inizio appello
28/02/2017
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
28/02/2087
Riassunto
Nel 1990, la SETAC (Society of Environmental Toxicology and Chemistry) coniò il termine Life Cycle Assessment (LCA), per definire uno specifico strumento di quantificazione ed analisi utilizzato per valutare gli impatti ambientali associati alla realizzazione di prodotti, servizi e sistemi lungo il loro ciclo di vita (produzione, fabbricazione, distribuzione, uso e smaltimento).
Il presente studio mira all’applicazione della metodologia al settore delle infrastrutture di trasporto, in particolare alla valutazione del vantaggio relativo all’utilizzo di tecnologie sostenibili nella realizzazione delle pavimentazioni stradali flessibili, in sostituzione delle tecnologie convenzionali.
Tra queste, le tecnologie considerate nello studio sono quelle che possono consentire il riutilizzo di elevate percentuali di fresato nei conglomerati bituminosi a caldo (30% e 40%), definite in letteratura anglosassone come “High-RAP (Reclaimed Asphalt Pavement) content”, e quelle che consentono una riduzione delle temperature di confezionamento,,definite come “Warm Mix Asphalt (WMA), ossia quelle tecnologie che permettono di produrre conglomerati bituminosi a temperature più basse (generalmente minori di 140°) rispetto ai classici “Hot Mix Asphalt” (HMA) prodotti a temperature superiori a 150°-160°.
Il lavoro consiste nello sviluppo di una LCA comparativa tra pavimentazioni composte da strati in conglomerato bituminoso di tipo convenzionale (senza RAP) e da strati in conglomerato bituminoso contenenti elevate percentuali di fresato (RAP) e/o lavorati a tiepido, per due diversi casi studio, rispettivamente in Italia e in Inghilterra.
I due casi studio non sono direttamente comparabili avendo differenti unità funzionali (diverse dimensioni geometriche della strada), ma è interessante verificare se essi rispondano in egual modo alle tre domande riportate in seguito:
• L’aumento di contenuto di RAP nei conglomerati bituminosi corrisponde effettivamente ad un guadagno dal punto di vista ambientale, lungo il periodo di analisi considerato?
• La riduzione della temperatura di confezionamento delle miscele ad alto contenuto di RAP risulta rilevante in termini di diminuzione degli impatti ambientali, lungo il periodo di analisi considerato?
• Quale fase, tra quelle considerate, incide di più e quale processo di tale fase è più rilevante in termini di impatti ambientali?
Descrizione della metodologia
Il confronto avviene tra strati di usura realizzati con tecnologie reputate “sostenibili”, quali uno Splitt Mastix Asphalt (SMA) contenente il 30% di RAP confezionato a caldo (HMA), uno SMA contenente il 30% di RAP confezionato a tiepido (WMA) e uno SMA contenente il 40% di RAP confezionato a tiepido (WMA), e strati di usura realizzati con un conglomerato bituminoso convenzionale (baseline) senza RAP e lavorato a caldo, diverso per i due casi studio.
Il presente studio mira all’applicazione della metodologia al settore delle infrastrutture di trasporto, in particolare alla valutazione del vantaggio relativo all’utilizzo di tecnologie sostenibili nella realizzazione delle pavimentazioni stradali flessibili, in sostituzione delle tecnologie convenzionali.
Tra queste, le tecnologie considerate nello studio sono quelle che possono consentire il riutilizzo di elevate percentuali di fresato nei conglomerati bituminosi a caldo (30% e 40%), definite in letteratura anglosassone come “High-RAP (Reclaimed Asphalt Pavement) content”, e quelle che consentono una riduzione delle temperature di confezionamento,,definite come “Warm Mix Asphalt (WMA), ossia quelle tecnologie che permettono di produrre conglomerati bituminosi a temperature più basse (generalmente minori di 140°) rispetto ai classici “Hot Mix Asphalt” (HMA) prodotti a temperature superiori a 150°-160°.
Il lavoro consiste nello sviluppo di una LCA comparativa tra pavimentazioni composte da strati in conglomerato bituminoso di tipo convenzionale (senza RAP) e da strati in conglomerato bituminoso contenenti elevate percentuali di fresato (RAP) e/o lavorati a tiepido, per due diversi casi studio, rispettivamente in Italia e in Inghilterra.
I due casi studio non sono direttamente comparabili avendo differenti unità funzionali (diverse dimensioni geometriche della strada), ma è interessante verificare se essi rispondano in egual modo alle tre domande riportate in seguito:
• L’aumento di contenuto di RAP nei conglomerati bituminosi corrisponde effettivamente ad un guadagno dal punto di vista ambientale, lungo il periodo di analisi considerato?
• La riduzione della temperatura di confezionamento delle miscele ad alto contenuto di RAP risulta rilevante in termini di diminuzione degli impatti ambientali, lungo il periodo di analisi considerato?
• Quale fase, tra quelle considerate, incide di più e quale processo di tale fase è più rilevante in termini di impatti ambientali?
Descrizione della metodologia
Il confronto avviene tra strati di usura realizzati con tecnologie reputate “sostenibili”, quali uno Splitt Mastix Asphalt (SMA) contenente il 30% di RAP confezionato a caldo (HMA), uno SMA contenente il 30% di RAP confezionato a tiepido (WMA) e uno SMA contenente il 40% di RAP confezionato a tiepido (WMA), e strati di usura realizzati con un conglomerato bituminoso convenzionale (baseline) senza RAP e lavorato a caldo, diverso per i due casi studio.
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