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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-01232023-173258


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
SOMMOVIGO, MARTA
URN
etd-01232023-173258
Titolo
L'evoluzione dello Smart Working: un diverso modo di lavorare riscoperto con la diffusione del Covid-19
Dipartimento
SCIENZE POLITICHE
Corso di studi
SCIENZE DELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI
Relatori
relatore Taverniti, Stefano
Parole chiave
  • cambiamento
  • Covid-19
  • equilibrio
  • flessibilità
  • lavoro agile
  • pubblica amministrazione
  • smart working
Data inizio appello
20/02/2023
Consultabilità
Tesi non consultabile
Riassunto
Con la Legge n. 81/2017 è stato introdotto e disciplinato, per la prima volta nel nostro ordinamento, lo Smart Working, o anche conosciuto come Lavoro Agile. Il Lavoro Agile è un modello organizzativo, non convenzionale, caratterizzato da flessibilità e autonomia, che modifica radicalmente la cultura aziendale, i sistemi di leadership e i rapporti tra collaboratori.
In passato, vi è stato un atteggiamento restio alla sua adozione da parte delle imprese e degli enti della Pubblica Amministrazione, i quali hanno sempre prediletto la presenza in ufficio dei lavoratori, su cui poter esercitare un controllo diretto. Tuttavia, a causa della situazione venutasi a creare con l'epidemia di Covid-19, si è iniziato a parlare in maniera diffusa di Lavoro Agile per il quale, il periodo emergenziale, è stato l’inizio di un percorso di suo apprezzamento date le sue potenzialità. In particolare, la flessibilità può favorire il benessere organizzativo e un migliore equilibrio dei tempi di vita e di lavoro di ciascun lavoratore, oltre che essere stato lo strumento più adatto per contenere il contagio, senza che, a causa del lockdown, venisse paralizzato il sistema lavorativo.
L'elaborato si propone di fare chiarezza sullo sviluppo e sulle prospettive del Lavoro Agile nel nostro ordinamento, soprattutto alla luce dei recenti interventi normativi e non, successivi alla crisi sanitaria, che ne hanno semplificato le procedure di accesso. Ricostruito il quadro normativo predisposto dalla Legge n. 81/2017 e analizzate le differenze nelle esperienze avviate rispettivamente nel settore privato e nel settore pubblico, l’attenzione si è focalizzata in particolare sull’analisi di quanto è successo durante il periodo emergenziale, in modo da inquadrare le principali criticità della disciplina vigente e di valutare le prospettive evolutive dell'istituto all’interno del nostro ordinamento. A titolo esemplificativo, vengono descritti tre casi di Amministrazioni Pubbliche che hanno adottato lo smart working: il comune di Prato, il comune di Viano e il caso di Asl 5 Liguria.
L’applicazione, in deroga alla normativa sopra citata, durante gli anni di pandemia, ha innescato un processo di rivalutazione del Lavoro Agile iniziato dapprima, nel settore privato, con la pubblicazione del Protocollo di Lavoro Agile, siglato il 7 dicembre 2021 e successivamente con l’introduzione dell’obbligo per le Pubbliche Amministrazioni di predisporre il Piano Integrato di Attività e Organizzazione (PIAO). Entrambe costituiscono dimostrazione della volontà di non rendere del tutto vano quanto sperimentato durante la crisi sanitaria.
L’idea è quella di inserire il Lavoro Agile all’interno dell’organizzazione del mondo del lavoro, mitigando i rischi ad esso collegati, quali ad esempio il burn-out e la minore, o assente, collaborazione tra colleghi, con la realizzazione di cambiamenti culturali e organizzativi all’interno delle strutture, al fine di razionalizzare l’istituto e non considerarlo, banalmente, un “lavorare da casa”. L’impatto maggiore è sulla cultura manageriale, poiché dovranno essere i manager, i datori di lavoro e i dirigenti a creare le condizioni per accogliere questo cambiamento ma soprattutto dovranno affrontare la pressione proveniente da tutti quei lavoratori che hanno iniziato a considerare, il Lavoro Agile, come una valida, e non più occasionale, alternativa.
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