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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-01212025-134029


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
PAGANI, VIOLETTA
URN
etd-01212025-134029
Titolo
Relazione di fine tirocinio presso l’Istituto di Ricerche Internazionali Archivio Disarmo
Dipartimento
CIVILTA' E FORME DEL SAPERE
Corso di studi
SCIENZE PER LA PACE: TRASFORMAZIONE DEI CONFLITTI E COOPERAZIONE ALLO SVILUPPO
Relatori
relatore Marzano, Arturo
correlatore Consorti, Pierluigi
Parole chiave
  • aiuti internazionali
  • Archivio Disarmo
  • assistenza allo sviluppo
  • corruption
  • corruzione
  • debito ecologico
  • development assistance
  • ecological debt
  • Haiti
  • international aid
  • local specificities
  • specificità locali
Data inizio appello
07/02/2025
Consultabilità
Completa
Riassunto
Dopo aver illustrato l'esperienza di tirocinio presso l’Archivio Disarmo di Roma, focalizzata sulle aree di crisi nel mondo, la tesi analizza le principali controversie legate all’assistenza allo sviluppo. Il fallimento dei grandi programmi di aiuto internazionale, come quelli promossi dalla Banca Mondiale e dal Fondo Monetario Internazionale, è spesso attribuito a progetti concepiti secondo gli interessi e le logiche dei donatori, più che in risposta ai bisogni reali dei destinatari. Questi programmi, orientati verso obiettivi idealistici, come l’eradicazione della povertà, tendono non solo a fallire, ma anche a sottrarre risorse a interventi più efficaci, seppur imperfetti.
La situazione è aggravata da una gestione centralizzata e burocratica, caratterizzata da scarsa trasparenza e incapacità di adattarsi alle esigenze locali o di ricevere feedback. A questo si sommano una gestione inefficace del debito internazionale e la corruzione diffusa in molti governi dei Paesi destinatari, che di norma dirottano gli aiuti dalle finalità previste. Problemi simili emergono anche negli interventi militari “umanitari”, i quali finiscono non di rado per danneggiare la popolazione senza che vi sia un’effettiva assunzione di responsabilità.
Il caso studio della storia di Haiti, dove quasi tutto è andato nel peggior modo possibile, si presenta come un esempio emblematico di fallimenti che consente di comprendere meglio le dinamiche inefficaci degli interventi internazionali. Esistono, tuttavia, prospettive incoraggianti: studi e ricerche consentono già di distinguere tra buone e cattive pratiche, offrendo una base solida per orientare gli sforzi futuri verso risultati più sostenibili, concreti ed utili per i poveri di oggi.

After presenting the internship experience at the Archivio Disarmo in Rome, focused on global crisis areas, the thesis analyzes the main controversies surrounding development assistance. The failure of large international aid programs, such as those promoted by the World Bank and the International Monetary Fund, is often attributed to projects designed according to the interests and logic of donors, rather than addressing the real needs of recipients. These programs, aimed at idealistic objectives such as poverty eradication, tend not only to fail but also to divert resources away from more effective, albeit imperfect, interventions.
The situation is exacerbated by centralized and bureaucratic management, characterized by a lack of transparency and an inability to adapt to local needs or incorporate feedback. Adding to this are the ineffective management of international debt and widespread corruption in many recipient country governments, which typically divert aid from its intended purposes. Similar issues arise in "humanitarian" military interventions, which often end up harming the population without any real accountability.
The case study of Haiti’s history, where almost everything went as wrong as possible, serves as an emblematic example of failures, providing a clearer understanding of the ineffective dynamics of international interventions. However, there are encouraging prospects: studies and research already enable us to distinguish between good and bad practices, offering a solid foundation to guide future efforts toward more sustainable, concrete, and beneficial results for today’s poor.
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