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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-01212011-154003


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
AZZARINI, LIA
URN
etd-01212011-154003
Titolo
Quale Filippo? Considerazioni sulla titolarita della Tomba II di Vergina.
Dipartimento
LETTERE E FILOSOFIA
Corso di studi
ARCHEOLOGIA
Relatori
relatore Prof.ssa Massa, Morella
correlatore Perfetti, Alessia
Parole chiave
  • caccia reale
  • Filippo II
  • Filippo III Arrideo
  • Tomba II Vergina
  • Tomba macedone
Data inizio appello
14/02/2011
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
14/02/2051
Riassunto
Tra il 1976 e il 1980, Manolis Andronikos ha riportato alla luce, nello scavo del Grande Tumulo di Vergina, antica Aegae , tre tombe sotterranee e una costruzione di superficie, identificata con un heroon, dedicato al culto di uno o più defunti sepolti nelle vicinanze. La tomba I, una grande tomba a cista che è stata saccheggiata in antico, è la più vicina all’heroon, conserva splendide pitture su tre dei lati, ed è stata soprannominata “tomba di Persefone”, per la scena mitologica che decora le pareti interne .
La tomba II è giunta intatta fino a noi: è posta al centro del Grande Tumulo, composta da anticamera e camera, coperta da una volta a botte, con una facciata dorica decorata con il grande fregio della caccia . Si tratta di una doppia sepoltura e al suo interno sono stati trovati i resti cremati di due individui, un uomo di mezz’età e una donna di circa vent’anni .
Anche la tomba III, situata immediatamente a nord della tomba II, è intatta, coperta da volta a botte, costituita da camera e anticamera ma purtroppo il fregio che decorava la facciata non è più leggibile. È una sepoltura singola e i resti cremati, trovati all’interno di un’ hydria d’argento, appartengono ad un adolescente morto tra i 12 e i 15 anni , e per questo identificato con Alessandro IV , figlio di Alessandro il Grande.
Le tombe II e III sono un tipico esempio di tombe “macedoni”, composte da due camere, con facciate scenografiche e soprattutto coperte da una volta a botte. Questo tipo di tomba si afferma a partire dalla seconda metà del IV sec. a.C. in Macedonia e dura fino alla fine del II secolo a.C. La più antica rinvenuta è quella che si suole definire “tomba di Euridice” , scoperta nel 1987 a Vergina da Manolis Andronikos, datata al 340 a.C. circa.
L’identificazione da parte di Andronikos del defunto che occupa la tomba II con Filippo II ha generato un lungo dibattito, ancora oggi aperto . Gli oppositori di Andronikos pensano invece alla sepoltura di Filippo III Arrideo e alla moglie Eurydice, uccisi nel 317 a.C. per mano di Olimpiade . Le argomentazioni principali usate da coloro che vogliono dimostrare la titolarità della tomba II a Filippo III sono le seguenti:
1) la struttura con volta a botte è tipica delle sepolture macedoni di età ellenistica poiché fu importata in Grecia in seguito alle conquiste di Alessandro Magno in Oriente.
2) il fregio della caccia ritrae Filippo III in una moda iniziata dai diadochi, che richiama il periodo posteriore alla morte di Alessandro Magno.
3) le quattro saliere fittili smaltate trovate all’interno della tomba hanno una forma rara, confrontabile solo con tre paralleli provenienti dall’agorà di Atene e datati tutti dopo il 325 a.C.
4) le armi che fanno parte del corredo sarebbero appartenute ad Alessandro Magno e poi ereditati da Filippo III Arrideo, e furono seppellite con lui perché non aveva eredi diretti.
5) i resti umani non rivelano cicatrici importanti come quelle che aveva riportato Filippo II in seguito ad alcune battaglie.
Secondo alcuni, inoltre, la tomba I sarebbe stata saccheggiata intorno al 274 dai mercenari galli di Pirro, che, secondo Plutarco , impadronitisi di Aegae, depredarono le tombe dei re li sepolti . Visto che solo la tomba I ha subito saccheggi, è stato detto che probabilmente le ricchezze presenti in questa tomba erano talmente grandi che i mercenari credettero di avere profanato la tomba del più grande dei re macedoni, Filippo II, ipotesi che alcuni studiosi appoggiano . Tuttavia è difficile credere che la tomba di un grande condottiero come Filippo II fosse dipinta con una scena che più si addice ad una personalità femminile.
Anche l’ipotesi che identifica i defunti della tomba II con Arrideo ed Eurydice hanno dei punti deboli: per esempio sappiamo dalle fonti che i due furono seppelliti da Cassandro insieme a Cynna, madre di lei, ma nella tomba ci sono i resti di sole due persone.
Come si può notare, ancora dopo molti anni dalla scoperta, il quadro non è del tutto chiaro e restano parecchi dubbi circa l’appartenenza di queste tombe.
Nel mio elaborato mi occupo in particolare della tomba II, cosiddetta “di Filippo II”, cercando di analizzare in maniera dettagliata i punti messi maggiormente in discussione da coloro che si oppongono a questa identificazione.
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