Tesi etd-01202019-185957 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
VIGINI, LORENZO
URN
etd-01202019-185957
Titolo
L’utilizzo di misure alternative all’hard power nei confronti del terrorismo internazionale.
Il caso dello Stato Islamico.
Dipartimento
CIVILTA' E FORME DEL SAPERE
Corso di studi
SCIENZE PER LA PACE: TRASFORMAZIONE DEI CONFLITTI E COOPERAZIONE ALLO SVILUPPO
Relatori
relatore Prof. Marzano, Arturo
correlatore Prof.ssa Bartolucci, Valentina
correlatore Prof.ssa Bartolucci, Valentina
Parole chiave
- hard
- IS
- power
- religious
- smart
- soft
- terrorism
Data inizio appello
04/02/2019
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
04/02/2089
Riassunto
Il 20 Settembre 2001, con un discorso formale al Congresso degli Stati Uniti d’America, l’allora presidente George W. Bush dichiarò a livello mondiale una «guerra al terrore» (War on terror) che comprendesse un insieme di azioni militari, politiche e legali volte a sradicare la minaccia del terrorismo di matrice islamista dal pianeta. Con la stessa enfasi, Donald Trump, 17 anni dopo, loda l’impegno militare in Siria ed in Iraq augurandosi un meritato rientro a casa delle proprie truppe, forte dell’idea di aver “quasi” finito il proprio lavoro in quei territori e più in generale nei confronti di un fenomeno tanto simile quanto diverso da quello presente ai tempi dell’amministrazione Bush: l’ISIS. A detta di Trump, una vittoria sullo Stato Islamico sembra essere sempre più vicina, ma ciò è purtroppo lontano dalla realtà dei fatti. Come, infatti, afferma la ricercatrice dell’American Enterprise Institute (AEI) Katherine Zimmerman, trattandosi di terrorismo globale, lo Stato Islamico (come pure Al Qaeda) è tutt’altro che prossimo ad un possibile capolinea.
Questa tesi ha lo scopo principale di interrogarsi sulle ragioni del mancato successo dell’intervento prettamente emergenziale (focalizzato quindi sull’uso della forza, operazioni militari ed il lavoro di Intelligence) portato avanti dalle maggiori potenze mondiali nei confronti del fenomeno terroristico di matrice islamista degli ultimi due decenni. A fronte di un approccio basato principalmente sull’hard power, presenterò quelle proposte teoriche che avallano l’idea che misure incentrate sul soft power (ad esempio, processi di negoziazione o strategie di diplomazia pubblica) possano essere strumenti di risposta non solo efficaci per sconfiggere il terrorismo ma anche preferibili alle prime. Mi chiederò, infine, se tali approcci possano essere applicati al fenomeno ISIS.
Prima di concentrarmi a descrivere le reali possibilità di utilizzare misure di risposta non coercitive nei confronti del fenomeno attuale di terrorismo, provvederò ad effettuare un’accurata ricostruzione storica dell’ISIS e a delineare le modalità di intervento basate sull’hard e sul soft power.
Questa tesi ha lo scopo principale di interrogarsi sulle ragioni del mancato successo dell’intervento prettamente emergenziale (focalizzato quindi sull’uso della forza, operazioni militari ed il lavoro di Intelligence) portato avanti dalle maggiori potenze mondiali nei confronti del fenomeno terroristico di matrice islamista degli ultimi due decenni. A fronte di un approccio basato principalmente sull’hard power, presenterò quelle proposte teoriche che avallano l’idea che misure incentrate sul soft power (ad esempio, processi di negoziazione o strategie di diplomazia pubblica) possano essere strumenti di risposta non solo efficaci per sconfiggere il terrorismo ma anche preferibili alle prime. Mi chiederò, infine, se tali approcci possano essere applicati al fenomeno ISIS.
Prima di concentrarmi a descrivere le reali possibilità di utilizzare misure di risposta non coercitive nei confronti del fenomeno attuale di terrorismo, provvederò ad effettuare un’accurata ricostruzione storica dell’ISIS e a delineare le modalità di intervento basate sull’hard e sul soft power.
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