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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-01172022-181908


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
PASSAPONTI, SARA
URN
etd-01172022-181908
Titolo
Il Registro Europeo della Discinesia Ciliare Primaria: valutazione del fenotipo clinico in rapporto ad ultrastruttura e genotipo nella casistica della Clinica Pediatrica dell'Università di Pisa
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Peroni, Diego
correlatore Dott. Pifferi, Massimo
Parole chiave
  • esame ultrastrutturale
  • genetica
  • fenotipo clinico
  • Discinesia ciliare primaria
Data inizio appello
15/02/2022
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
15/02/2092
Riassunto
Per Discinesia Ciliare Primaria (DCP) si intende oggi un insieme di condizioni patologiche congenite, fenotipicamente e geneticamente eterogenee, accumunate da alterazioni morfologiche e/o funzionali delle ciglia mobili dell’epitelio respiratorio cui consegue deficit della clearance mucociliare. Potendo dare segno di sé anche a livello di altri organi e apparati, può essere definita a tutti gli effetti una sindrome multiorgano.
La rarità di questa condizione insieme alla mancanza di un gold-standard per la sua diagnosi e all’ampio spettro di manifestazioni con le quali può presentarsi, fanno sì che continui ad essere poco conosciuta e ne ostacolano il suo corretto inquadramento. Per questo motivo, in seguito ai successi conseguiti per altre malattie rare, è stato realizzato un Registro Europeo per la DCP, ovvero l’International PCD Registry, all’interno del network ERN-LUNG Diseases (Network Europeo di Riferimento per patologie respiratorie rare).
Il registro si compone di due parti: ‘Basic Data Form’ da compilare con le notizie utili alla diagnosi, e ‘Visit Form’ da riempire ad ogni visita successiva.
I centri di riferimento autorizzati possono inserire nel registro i dati dei propri pazienti e da questi trarre utili analisi statistiche; solo gli amministratori del registro hanno accesso a tutti i dati in esso raccolti.
Condividere le informazioni dei pazienti con DCP in un’unica piattaforma web (pcdregistry.eu) comporta notevoli vantaggi, come la possibilità di condurre studi sia retrospettivi che prospettici su un’ampia casistica.
Per tale motivo, abbiamo partecipato a questo progetto inserendo i dati relativi alla storia clinica e agli esami sulla base dei quali era formulata la diagnosi strumentale e, ove possibile, genetica dei 269 pazienti seguiti presso la Sezione di Pneumologia e Allergologia della U.O Pediatria dell’Università di Pisa (Centro di Riferimento Autorizzato per la diagnosi, il follow up e il trattamento della Discinesia Ciliare Primaria e Full Member dell’ERN) con l’obiettivo di poterne valutare il fenotipo clinico in rapporto ad ultrastruttura e genotipo grazie agli strumenti statistici forniti dal registro stesso.
Dall’esame delle informazioni presenti nell’International PCD Registry emerge che l’età di diagnosi media risulta più elevata nei soggetti con ultrastruttura normale (M±DS: 7,2±5,1 anni) o con mutazioni patogenetiche a carico del gene DNAH11 (M±DS: 8 ±5,4 anni) rispetto a quella della casistica considerata complessivamente (M±DS: 6,4±5,3 anni) e ciò è probabilmente legato alla minore sintomatologia respiratoria presente in tali soggetti che induce a sospettare la malattia più tardivamente. Dall’esame dei risultati, inoltre, emerge che il 43,4% della nostra popolazione al momento della diagnosi era costituita da adulti. Il ritardo diagnostico in tali casi suggerisce una conoscenza insoddisfacente di questo tipo di patologia rara e dovrebbe indurre a meglio conoscere la sintomatologia respiratoria che i pazienti presentano nelle prime epoche della vita.
La tosse catarrale nella nostra casistica interessa tutti i pazienti, così come si osserva in elevata percentuale anche la rinite (93,5%), in accordo con quanto emerge dalla letteratura.
I nostri pazienti affetti da DCP con ultrastruttura normale presentano meno frequentemente distress respiratorio neonatale (42%), così come i soggetti in cui l’ultrastruttura normale è legata a mutazioni patogenetiche a carico del DNAH11 (41,7%) rispetto agli altri (ODA: 55,6%; ODA-IDA: 71,4%; CA: 68,2%; IDA-CA-MTD: 63,6%; DNAH5: 63%; CCDC39/CCDC40: 66,7%).
Le cardiopatie congenite appaiono più frequentemente legate alla presenza di difetti di lateralità ed in particolare si hanno nella metà dei soggetti con eterotassia, mentre, in accordo con la presenza di situs solitus, non si osservano nei pazienti che hanno una alterazione dell’ultrastruttura ciliare a carico dell’apparato centrale. Il situs solitus è giustificato dal fatto che le ciglia nodali embrionali, analogamente a quanto accade nelle ciglia respiratorie con questo tipo di alterazione ultrastrutturale, sono dotate di un movimento circolare che è di tipo sinistrorso ed è responsabile della abituale disposizione degli organi.
Infine, mentre l’ipoacusia è presente in oltre la metà dei pazienti con alterazione dell’ultrastruttura ciliare di tipo IDA-CA-MTD o con mutazioni patogenetiche dei geni CCDC39 e CCDC40, si riscontra più raramente nei soggetti che presentano una ultrastruttura normale o che hanno mutazioni patogenetiche a carico del gene DNAH11. Pertanto, questo tipo di indagine ha consentito di identificare sostanzialmente due tipi di pazienti, ovvero quelli con una alterazione ultrastrutturale di tipo IDA-CA-MTD o con mutazioni patogenetiche dei geni CCDC39 e CCDC40 che presentano un fenotipo relativamente più grave della malattia e coloro che avendo una ultrastruttura normale o un difetto genetico a carico del gene DNAH11 manifestano una sintomatologia più lieve.
Questo rappresenta la premessa per un trattamento differenziato dei pazienti a seconda dell’impegno clinico, con l’identificazione dei soggetti che necessitano di un monitoraggio più stretto e di un trattamento più intensivo.
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