logo SBA

ETD

Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-01152025-103553


Tipo di tesi
Tesi di specializzazione (4 anni)
Autore
VENTURINI, ARIANNA
URN
etd-01152025-103553
Titolo
La Pancreatite Post-ERCP nei pazienti sottoposti a trapianto di fegato: analisi retrospettiva dell'incidenza e dei fattori predisponenti
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MALATTIE DELL'APPARATO DIGERENTE
Relatori
relatore Prof. de Bortoli, Nicola
relatore Dott. Marciano, Emanuele
Parole chiave
  • ERCP
  • liver transplant
  • orthotopic liver transplant
  • pancreatite
  • pancreatitis
  • PEP
  • post-ERCP pancreatitis
  • TOF
  • trapianto di fegato
Data inizio appello
03/02/2025
Consultabilità
Completa
Riassunto
Introduzione e Scopo
La colangiopancreatografia retrograda endoscopica (ERCP) è una procedura diagnostica e terapeutica di fondamentale importanza nella gestione delle complicanze biliari nei pazienti sottoposti a trapianto ortotopico di fegato (TOF). Questi pazienti presentano un rischio elevato di sviluppare complicanze come stenosi biliari anastomotiche e non anastomotiche, litiasi complessa e leak biliari che impattano negativamente sulla qualità della vita e sulla prognosi post-trapianto. Tra le complicanze associate all’ERCP, la pancreatite post-ERCP (PEP) è la più frequente e potenzialmente grave, con un’incidenza che varia tra il 5% e l’8% nella popolazione generale, ma la cui frequenza nei pazienti trapiantati rimane incerta. Questo studio ha l’obiettivo di determinare l’incidenza della PEP nei pazienti TOF, analizzando i principali fattori di rischio e confrontando le caratteristiche cliniche e procedurali con quelle della popolazione generale.
Materiali e Metodi
Sono stati arruolati 189 pazienti consecutivi, sottoposti a ERCP presso l’UO di Endoscopia Digestiva dell’AOUP Pisana tra Gennaio 2022 e Novembre 2024. La popolazione comprende 75 pazienti TOF e 114 pazienti non trapiantati. Complessivamente, sono state analizzate 271 procedure di ERCP, includendo quelle ripetute sugli stessi pazienti. Sono stati raccolti dati demografici, clinici e procedurali, tra cui fattori anamnestici, motivi della procedura, parametri tecnici e sviluppo di PEP. La pancreatite post-ERCP è stata definita secondo i criteri ESGE (persistenza o incremento di dolore addominale associato ad aumento degli enzimi pancreatici >3 volte il valore normale a 24 ore dall’ERCP). L’analisi statistica ha incluso modelli univariati e multivariati, utilizzando anche un modello a misure ripetute per considerare le procedure multiple sullo stesso paziente.
Risultati
L’incidenza di PEP nella popolazione totale è risultata pari al 13,7% (26 casi), con un tasso più elevato nei pazienti TOF (21,3%) rispetto ai non trapiantati (8,7%). L’analisi univariata sulla popolazione generale ha identificato il trapianto di fegato come un fattore di rischio significativo per lo sviluppo di PEP (p=0,014), evidenziando una tendenza anche alla multivariata (OR=2,29; p=0,078). Nei trapiantati, l’incannulazione difficile è emersa come il principale fattore di rischio procedurale, con un’associazione significativa (OR=4,86; p=0,013). Altri fattori, come il sesso femminile (OR=3,11; p=0,094), una distanza temporale ridotta dal trapianto e la presenza di duplice terapia immunosoppressiva, hanno mostrato un ruolo potenziale senza raggiungere piena significatività statistica. Inoltre nella popolazione generale, la presenza di protesi biliari in sede si è rivelata un fattore protettivo significativo contro lo sviluppo di PEP (OR=0,131; p=0,001), mentre nella popolazione trapiantata si è evidenziata solo una tendenza, e l’età media dei pazienti con PEP è risultata significativamente inferiore rispetto a quella dei non affetti (57,7 vs 65,3 anni; p=0,014) nei pazienti non trapiantati.
Conclusioni
Questo studio conferma che i pazienti sottoposti a trapianto di fegato presentano un rischio aumentato di sviluppare PEP, con un’associazione solo in piccola parte legata a caratteristiche procedurali come l’incannulazione difficile. Tuttavia, fattori intrinseci al paziente, tra cui sesso femminile, regime immunosoppressivo e distanza dal trapianto sembrano contribuire significativamente al rischio. La presenza di protesi biliari si configura come elemento protettivo nella popolazione generale, e possibile nei pazienti trapiantati, in cui l’effetto è meno evidente. I risultati offrono spunti per migliorare la gestione dei pazienti TOF sottoposti a ERCP, evidenziando la necessità di ulteriori studi su più ampie casistiche per validare i fattori di rischio emersi e sviluppare strategie preventive più mirate.
File