• esistenzialismo
• percorso artistico
• pittura
• Roberto Barni
• scultura
• Servi muti
• tridimensionalità

Questo elaborato ha la finalità di analizzare la prima attività artistica di Roberto Barni e il passaggio che l’artista ha compiuto dalla dimensione pittorica a quella scultorea. Il lavoro svolto approfondisce così il percorso artistico di Barni che, iniziato nel 1952, si è poi sviluppato nel corso degli anni Ottanta, fino al 1987, quando il linguaggio plastico dell’artista ha acquisito una forma e un contenuto del tutto personali con la realizzazione della scultura Servi muti. La prima parte della ricerca si concentra sullo sviluppo dell'attività pittorica dell'artista, focalizzando l'attenzione su una tematica che rimarrà costante e si svilupperà nel corso del percorso artistico di Roberto Barni: il passaggio del soggetto pittorico dalla superficie bidimensionale allo spazio tridimensionale. La seconda parte dell'elaborato sposta l'attenzione sulle prime sculture di Roberto Barni. La ricerca mette in evidenza come la scultura sia sempre stata presente all'interno dell'attività artistica di Barni, fin dal 1960. Inoltre è stato dimostrato come queste prime sculture sono state influenzate dal clima artistico italiano contemporaneo, ma soprattutto come l'attività scultorea di Barni è strettamente legata alla sua stessa opera pittorica, dalla quale ha avuto origine e si è sviluppata. La terza parte dell'elaborato si concentra sulla scultura Servi muti, la quale rappresenta la prima opera in cui il linguaggio plastico di Barni ha raggiunto forme e tematiche originali, che caratterizzeranno anche la produzione scultorea successiva. Infine l'ultima parte è dedicata al confronto tra l'esistenzialismo insito nella scultura Servi muti e l'opera teatrale Aspettando Godot di Samuel Beckett.