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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-01142025-165445


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
TRIGLIA, CHIARA
URN
etd-01142025-165445
Titolo
“Nel sonno non siamo profughi” e “L’arte della fuga” di Paul Goma: una lettura tra testimonianza storica e finzione letteraria.
Dipartimento
FILOLOGIA, LETTERATURA E LINGUISTICA
Corso di studi
ITALIANISTICA
Relatori
relatore Prof.ssa David, Emilia
correlatore Prof.ssa Savettieri, Cristina
Parole chiave
  • autofiction
  • calidor
  • ciclo narrativo infanzia
  • dissidenza
  • finzione letteraria
  • gulag
  • Paul Goma
  • ricordi
  • Storia della Romania
  • testimonianza storica
  • vita da profugo
Data inizio appello
07/02/2025
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
07/02/2065
Riassunto
Il presente elaborato si concentra su un lavoro di ricerca circa la figura dello scrittore romeno Paul Goma, celebre non soltanto per la sua ampia produzione letteraria, ma anche per l’importanza avuta in ambito politico. L’obiettivo della tesi è quello di studiare tale autore e indagare il rapporto tra testimonianza storica e finzione letteraria in alcune sue opere.
I primi due capitoli si occupano di illustrare la storia della Romania nel periodo compreso dal primo dopoguerra fino alla caduta del regime comunista di Ceauşescu del 1989. Dopodiché, si dà spazio a una presentazione su Goma, il principale oppositore della dittatura comunista in Romania. Nel terzo capitolo ne vengono illustrati la biografia, la produzione letteraria, lo stile e la scrittura, con alcuni esempi tratti dal libro "Nel sonno non siamo profughi"; segue un breve approfondimento sul genere letterario dell’autofiction, tipicamente praticato dall’autore. Nel quarto capitolo si propone una lettura delle opere del dittico narrativo dell’infanzia, ossia "Nel sonno non siamo profughi" e "L’arte della fuga", accompagnata da un commento, per lo più, personale circa gli aspetti tematici, interpretativi e stilistici. Il quinto capitolo osserva la volontà di Goma di salvaguardare la memoria e documentare fatti realmente vissuti da lui e dalla sua famiglia, tra cui la deportazione del padre nei gulag siberiani; così, dopo aver riservato alcune pagine al sistema concentrazionario sovietico, si pone l’attenzione su quanto narrato relativamente a ciò all’interno delle due già citate opere. L’elaborato si conclude con una riflessione sulla scrittura dell’autore, caratterizzata dalla compresenza tanto della finzione letteraria quanto della testimonianza storica.
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