Tesi etd-01132025-170202 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
SCHIERA, MARTINA
URN
etd-01132025-170202
Titolo
Impatto della scolostratura sulle performance delle bovine in lattazione
Dipartimento
SCIENZE VETERINARIE
Corso di studi
SCIENZE E TECNOLOGIE DELLE PRODUZIONI ANIMALI
Relatori
relatore Prof.ssa Bonelli, Francesca
Parole chiave
- colostro/colostrum
- performance
- vitelli/calves
Data inizio appello
21/02/2025
Consultabilità
Completa
Riassunto
La placenta della bovina, di tipo sindesmocoriale, impedisce lo scambio di immunoglobuline tra il sangue materno e quello fetale durante la gestazione. Per questo motivo, il vitello nasce privo di anticorpi e l’unico modo per acquisirli è tramite l’ingestione di colostro materno entro le prime ore di vita. Il colostro è la prima secrezione mammaria, ricco di immunoglobuline G (IgG) che costituiscono oltre l'85% delle immunoglobuline totali, e contiene anche altri nutrienti, fattori antimicrobici e ormoni. L'assunzione adeguata di colostro riduce la morbilità e la mortalità dei vitelli, supportando anche il loro accrescimento, lo sviluppo del sistema immunitario e intestinale. Inoltre, favorisce la crescita della mucosa intestinale e l'insediamento di colonie microbiche benefiche. I vitelli possono assumere diversi tipi di colostro come il colostro materno, il colostro congelato di altre bovine oppure il colostro artificiale. Per essere sicuri di un corretto trasferimento dell’immunità passiva è fondamentale monitorare la quantità e qualità del colostro. Una carenza di immunoglobuline aumenta la possibilità di incorrere nel fallimento del trasferimento dell’immunità passiva aumentando la suscettibilità dei vitelli alle malattie, con effetti negativi sulla salute, sulla crescita e sulle performance future.
Nel presente studio, effettuato presso l'allevamento di bovine da latte (razza Frisona) del Centro di Ricerche Agro-Alimentari "Enrico Avanzi" (CiRAA), è stata esaminata la potenziale relazione tra la qualità del colostro e i livelli di proteine totali nel sangue delle vitelle e due parametri produttivi quali l’età alla prima inseminazione e la produzione media di latte durante la prima lattazione. La ricerca si propone di verificare se e in che misura la scolostratura possa avere un impatto rilevante sulle performance produttive future delle bovine in lattazione. In particolare, l'intento è analizzare come l’assunzione di colostro influenzi la crescita dei vitelli e in che modo questa possa riflettersi sulle capacità produttive delle bovine adulte.
Lo studio retrospettivo ha esaminato 28 vacche che abbiano completato una lattazione intera. Sono stati raccolti dati su qualità del colostro, proteine totali a 24 ore, peso alla nascita, età alla prima inseminazione, produzione media giornaliera e totale di latte. I parametri sono stati analizzati mediante analisi della varianza (ANOVA) per valutare la relazione tra la gestione della vitella alla nascita e le performance produttive e riproduttive.
Dai risultati si evidenzia una correlazione positiva significativa tra le proteine totali a 24 ore e la qualità del colostro, misurata tramite il refrattometro Brix.
Tuttavia, non è emersa nessuna relazione significativa tra la qualità del colostro e le proteine totali a 24 ore con l’età alla prima inseminazione e la produzione di latte annua.
Questo potrebbe essere dovuto principalmente alla dimensione ridotta del campione (28 bovine) ed al tipo di gestione durante l’accrescimento che potrebbero aver influenzato i risultati.
In conclusione, una gestione ottimale del colostro, sia in termini di qualità che di tempistica di somministrazione, è cruciale per garantire un trasferimento efficace dell'immunità passiva. Sebbene non sia stata riscontrata una relazione diretta tra la qualità del colostro, le proteine sieriche a 24 ore dalla nascita e la produzione annuale di latte, i risultati suggeriscono che il monitoraggio e la gestione del colostro possano influire positivamente sulla crescita e sullo sviluppo delle vitelle, con benefici a lungo termine sulla produttività.
Nel presente studio, effettuato presso l'allevamento di bovine da latte (razza Frisona) del Centro di Ricerche Agro-Alimentari "Enrico Avanzi" (CiRAA), è stata esaminata la potenziale relazione tra la qualità del colostro e i livelli di proteine totali nel sangue delle vitelle e due parametri produttivi quali l’età alla prima inseminazione e la produzione media di latte durante la prima lattazione. La ricerca si propone di verificare se e in che misura la scolostratura possa avere un impatto rilevante sulle performance produttive future delle bovine in lattazione. In particolare, l'intento è analizzare come l’assunzione di colostro influenzi la crescita dei vitelli e in che modo questa possa riflettersi sulle capacità produttive delle bovine adulte.
Lo studio retrospettivo ha esaminato 28 vacche che abbiano completato una lattazione intera. Sono stati raccolti dati su qualità del colostro, proteine totali a 24 ore, peso alla nascita, età alla prima inseminazione, produzione media giornaliera e totale di latte. I parametri sono stati analizzati mediante analisi della varianza (ANOVA) per valutare la relazione tra la gestione della vitella alla nascita e le performance produttive e riproduttive.
Dai risultati si evidenzia una correlazione positiva significativa tra le proteine totali a 24 ore e la qualità del colostro, misurata tramite il refrattometro Brix.
Tuttavia, non è emersa nessuna relazione significativa tra la qualità del colostro e le proteine totali a 24 ore con l’età alla prima inseminazione e la produzione di latte annua.
Questo potrebbe essere dovuto principalmente alla dimensione ridotta del campione (28 bovine) ed al tipo di gestione durante l’accrescimento che potrebbero aver influenzato i risultati.
In conclusione, una gestione ottimale del colostro, sia in termini di qualità che di tempistica di somministrazione, è cruciale per garantire un trasferimento efficace dell'immunità passiva. Sebbene non sia stata riscontrata una relazione diretta tra la qualità del colostro, le proteine sieriche a 24 ore dalla nascita e la produzione annuale di latte, i risultati suggeriscono che il monitoraggio e la gestione del colostro possano influire positivamente sulla crescita e sullo sviluppo delle vitelle, con benefici a lungo termine sulla produttività.
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