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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-01132023-163626


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
SARACINO, FRANCESCO NAZARIO
URN
etd-01132023-163626
Titolo
Il discorso di odio. Tra lingua e immagini.
Dipartimento
CIVILTA' E FORME DEL SAPERE
Corso di studi
FILOSOFIA E FORME DEL SAPERE
Relatori
relatore Prof.ssa Neri, Veronica
correlatore Dott.ssa Dadà, Silvia
controrelatore Prof. Attruia, Francesco
Parole chiave
  • omofobia.
  • sessimo
  • discorso di odio
  • insulto
  • stereotipi
  • advertising
  • immagini
  • linguistica
  • Stati Uniti
  • Europa
  • discorso
  • hatespeech
Data inizio appello
02/02/2023
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
02/02/2093
Riassunto
L’oggetto di ricerca di questa tesi è l’hatespeech (in italiano, discorso di odio) e delle varie forme sotto le quali questo possa presentarsi. Grazie al moltiplicarsi dei vari ambienti comunicativi online, la presenza del discorso di odio è sempre più densa anche se a volte non è facile riconoscerlo.
In questo lavoro di ricerca, dopo aver elencato i principali provvedimenti giuridici in materia di hatespeech sia nell’ambito europeo che in quello statunitense, ed aver delineato le principali differenze intercorrenti, si passerà all’analisi di due elementi caratterizzanti dell’hatespeech: la parola e l’immagine.
Infatti, in questo lavoro, indagheremo le principali strutture linguistiche dell’insulto ove questo sia presente e diretto, ma in alcuni casi, specie in quello del discorso di odio dissimulato, questo non ha un’espressione diretta ma ha comunque un valore insultante in quello che, come vedremo, è il suo contesto pragmatico.
Successivamente, si passerà all’analisi di immagini, con particolare riferimento a quelle pubblicitarie, ove mostreremo come, in alcuni casi, quelle foto e immagini che la pubblicità ci presenta come glamour ed eticamente accettabili, sono in realtà veri e propri casi di hateimages, oltre a veicolare un’idea di donna stereotipata e aprire la mente dello spettatore verso veri e propri immaginari erotici.
La metodologia di ricerca del presente lavoro prevede un’analisi diretta di quello che per noi costituisce un caso di hatespeech.
Nel caso della lingua è stato costruito un corpus di insulti, siano essi diretti o dissimulati, su cui si è basata la nostra indagine, traendo quest’ultimi da due pagine che da anni lottano contro l’omofobia (Le perle degli omofobi e Papà per scelta). Questo corpus di insulti è stato analizzato alla luce delle principali teorie linguistiche ed argomentative, frutto delle scoperte delle principali scuole francofone di analisi del discorso.
L’analisi delle immagini è stata condotta seguendo la stessa metodologia concernente quella della parola: dopo aver raccolto un numero di immagini, si è passato all’analisi di quest’ultime. Queste sono state descritte alla luce di un’analisi condotta dall’università di Bologna del 2013, alla quale però si aggiungono diverse teorie dell’immagine e semiotiche che durante la stesura di questo lavoro abbiamo ritenuto rilevanti.
L’obiettivo principale di questo lavoro di ricerca è quello di dimostrare come il discorso di odio non sia presente necessariamente sotto forma di insulto diretto o di un’immagine che veicoli visivamente, e senz’ombra di dubbio, odio oppure violenza.
Il presente lavoro di ricerca si suddivide in tre capitoli, ove, alla fine di ognuno sono presenti le conclusioni. Nel primo capitolo verranno descritti i principali provvedimenti giuridici e legislativi concernenti l’hatespeech, sia esso online ed offline, nell’ambito della giurisprudenza europea e statunitense.
Nel secondo capitolo dopo aver delineato un breve excursus storico del discorso di odio ed aver dimostrato che il suo diffondersi ai nostri giorni non rappresenti un hapax, si passerà alle principali teorie linguistiche analizzando principalmente le caratteristiche del discorso in generale, per poi spiegare, invece, le caratteristiche del discorso di odio tramite l’analisi diretta degli insulti che sono stati raccolti.
Il terzo ed ultimo capitolo affronta, inizialmente, una storia della pubblicità e i suoi caratteri tipici. Come nel caso dell’analisi linguistica, anche in questo caso, il discorso di odio propagato tramite delle immagini pubblicitarie viene analizzato con l’ausilio delle immagini che sono state raccolte.
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