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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-01122025-190434


Tipo di tesi
Tesi di specializzazione (4 anni)
Autore
D'AGLIANO, ROBERTO
URN
etd-01122025-190434
Titolo
Biomarcatori circolanti e di imaging nella Angiopatia Amiloide Cerebrale: risultati da una coorte di pazienti afferenti alla Clinica Neurologica di Pisa
Dipartimento
MEDICINA CLINICA E SPERIMENTALE
Corso di studi
NEUROLOGIA
Relatori
relatore Prof. Baldacci, Filippo
relatore Prof. Siciliano, Gabriele
Parole chiave
  • Angiopatia Cerebrale Amiloide
  • Aβ 1-40
  • Aβ 1-42
  • CAA
  • emorragia cerebrale
  • MoCA
  • RM
Data inizio appello
30/01/2025
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
30/01/2095
Riassunto
La diagnosi di angiopatia cerebrale amiloide (CAA) rappresenta una sfida nella pratica clinica a causa della sua sovrapposizione con altre condizioni cerebrovascolari e neurodegenerative. Il nostro studio ha esaminato i profili clinici, cognitivi, neuroradiologici e dei biomarcatori plasmatici di 58 pazienti con diagnosi di CAA probabile o possibile, confrontandoli con 20 controlli sani. Il 69% dei nostri pazienti è risultato affetto da CAA probabile secondo i criteri di Boston 2.0, con il 27,6% che presenta caratteristiche miste di CAA e arteriopatia dei vasi perforanti profondi. Le principali manifestazioni cliniche sono state emorragia intracerebrale (38,5%), declino cognitivo (36%) e disturbi della marcia (13,5%). Il neuroimaging ha rivelato caratteristiche comuni come microemorragie lobari (84,2%) e iperintensità della sostanza bianca (68,4%). I biomarcatori plasmatici hanno indicato livelli significativamente più bassi di Aβ 1-42 (p=0,002) e concentrazioni più elevate di tau totale (p=0,01) nei pazienti con CAA rispetto ai controlli, con una tendenza verso livelli più elevati di tau nei soggetti con compromissione cognitiva (p=0,06). Il declino cognitivo, valutato attraverso i test MoCA e TMT, è risultato correlato con l'atrofia temporale mesiale e l'atrofia corticale globale. I livelli plasmatici di amiloide e tau sono risultati discrepanti rispetto a studi precedenti, evidenziando la necessità di ulteriori ricerche.
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