Tesi etd-01122017-173919 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
ANTEZZA, ANGELO
URN
etd-01122017-173919
Titolo
Switch flussimetrico dell'arteria vertebrale fetale come possibile meccanismo protettivo del sistema nervoso centrale in risposta allo stimolo ipossico.
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Gadducci, Angiolo
Parole chiave
- arteria vertebrale
- brain sparing
- outcome neonatale
Data inizio appello
31/01/2017
Consultabilità
Completa
Riassunto
In condizioni di ipossia cronica il circolo sanguigno fetale subisce una ridistribuzione a favore di organi nobili, encefalo e cuore, attraverso l’effetto di “Brain sparing”. Tale fenomeno è rilevabile a livello delle principali arterie encefaliche, tramite Eco-color Doppler (ECD), come variazione del Pulsatility Index (PI).
Lo studio dell’arteria cerebrale media (ACM) è stato sviluppato da vari Autori nei tre trimestri di gravidanza, la misurazione del flusso in suddetta arteria costituisce al momento un elemento codificato nelle Linee Guida per il monitoraggio dei feti a rischio di restrizione della crescita. Lo studio dell’ACM nel corso del terzo trimestre di gravidanza non sì è però dimostrato sufficientemente valido nel predire gli outcome neonatali.
Nel nostro studio abbiamo eseguito la misurazione del flusso in arteria vertebrale (AV), vaso finora poco esplorato, durante il primo e secondo trimestre di gravidanza. Il valore del PI ottenuto durante la valutazione intrauterina è stato messo in relazione a numerosi parametri rilevati al momento della nascita come: peso, lunghezza, circonferenza cranica, Apgar 5° minuto, durata della gestazione, pH arteria ombelicale, pH vena ombelicale.
I risultati dimostrano una correlazione diretta tra il PI dell’AV durante il I trimestre e il peso alla nascita, pertanto a valori di PI inferiori corrispondono valori di peso inferiori. Al contrario non si dimostra una differenza riguardo gli altri parametri neonatali tra i feti nei quali si è misurato un basso PI dell’AV e quelli in cui il flusso era nella norma. Il dato riscontrato ci dimostra come l’attivazione del meccanismo di “Brain sparing” a livello dell’arteria vertebrale permetta di salvaguardare il circolo cerebrale posteriore, sede di numerose funzioni fondamentali per la sopravvivenza dell’individuo, producendo neonati di peso inferiore. L’AV svolge quindi un ruolo imprescindibile nel determinare un corretto afflusso sanguigno al Sistema Nervoso Centrale, infatti, in tutti i pazienti studiati i parametri neonatali come l’Apgar 5° minuto si sono dimostrati sostanzialmente normali a prescindere dal valore di PI dell’AV.
Nel II trimestre la correlazione tra il PI dell’AV e il peso alla nascita è inversa, a valori di PI maggiori corrispondono neonati di peso inferiore. Il meccanismo di “Brain sparing” privilegia durante questa fase della gravidanza l’arteria cerebrale media a dimostrazione di come nel II trimestre il circolo posteriore si sacrifichi a favore di quello anteriore. Nonostante l’andamento rilevato sembri evidenziare un PI dell’AV aumentato nei feti in cui c’è stata l’attivazione del meccanismo di “Brain sparing” il vaso si dimostra sufficientemente responsivo alle variazioni di flusso permettendo comunque di ottenere neonati con una normale circonferenza cranica e un ottimo Apgar 5° minuto.
Il nostro studio ha evidenziato come l’AV si dimostri essere un vaso altamente responsivo nelle condizioni di ipossia fetale durante il I e II trimestre di gravidanza. Il suo ruolo sembrerebbe essere quello di protezione della porzione più ancestrale dell’encefalo, la quale presiede all’esecuzione delle funzioni essenziali, diversamente dall’arteria cerebrale media che irrora la porzione anteriore dell’encefalo sede delle funzioni cognitive superiori.
Lo studio dell’arteria cerebrale media (ACM) è stato sviluppato da vari Autori nei tre trimestri di gravidanza, la misurazione del flusso in suddetta arteria costituisce al momento un elemento codificato nelle Linee Guida per il monitoraggio dei feti a rischio di restrizione della crescita. Lo studio dell’ACM nel corso del terzo trimestre di gravidanza non sì è però dimostrato sufficientemente valido nel predire gli outcome neonatali.
Nel nostro studio abbiamo eseguito la misurazione del flusso in arteria vertebrale (AV), vaso finora poco esplorato, durante il primo e secondo trimestre di gravidanza. Il valore del PI ottenuto durante la valutazione intrauterina è stato messo in relazione a numerosi parametri rilevati al momento della nascita come: peso, lunghezza, circonferenza cranica, Apgar 5° minuto, durata della gestazione, pH arteria ombelicale, pH vena ombelicale.
I risultati dimostrano una correlazione diretta tra il PI dell’AV durante il I trimestre e il peso alla nascita, pertanto a valori di PI inferiori corrispondono valori di peso inferiori. Al contrario non si dimostra una differenza riguardo gli altri parametri neonatali tra i feti nei quali si è misurato un basso PI dell’AV e quelli in cui il flusso era nella norma. Il dato riscontrato ci dimostra come l’attivazione del meccanismo di “Brain sparing” a livello dell’arteria vertebrale permetta di salvaguardare il circolo cerebrale posteriore, sede di numerose funzioni fondamentali per la sopravvivenza dell’individuo, producendo neonati di peso inferiore. L’AV svolge quindi un ruolo imprescindibile nel determinare un corretto afflusso sanguigno al Sistema Nervoso Centrale, infatti, in tutti i pazienti studiati i parametri neonatali come l’Apgar 5° minuto si sono dimostrati sostanzialmente normali a prescindere dal valore di PI dell’AV.
Nel II trimestre la correlazione tra il PI dell’AV e il peso alla nascita è inversa, a valori di PI maggiori corrispondono neonati di peso inferiore. Il meccanismo di “Brain sparing” privilegia durante questa fase della gravidanza l’arteria cerebrale media a dimostrazione di come nel II trimestre il circolo posteriore si sacrifichi a favore di quello anteriore. Nonostante l’andamento rilevato sembri evidenziare un PI dell’AV aumentato nei feti in cui c’è stata l’attivazione del meccanismo di “Brain sparing” il vaso si dimostra sufficientemente responsivo alle variazioni di flusso permettendo comunque di ottenere neonati con una normale circonferenza cranica e un ottimo Apgar 5° minuto.
Il nostro studio ha evidenziato come l’AV si dimostri essere un vaso altamente responsivo nelle condizioni di ipossia fetale durante il I e II trimestre di gravidanza. Il suo ruolo sembrerebbe essere quello di protezione della porzione più ancestrale dell’encefalo, la quale presiede all’esecuzione delle funzioni essenziali, diversamente dall’arteria cerebrale media che irrora la porzione anteriore dell’encefalo sede delle funzioni cognitive superiori.
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