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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-01122017-113041


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
POLI, CATERINA
URN
etd-01122017-113041
Titolo
Risposta del basilico alla somministrazione di forme diverse di iodio
Dipartimento
SCIENZE AGRARIE, ALIMENTARI E AGRO-AMBIENTALI
Corso di studi
PRODUZIONI AGROALIMENTARI E GESTIONE DEGLI AGROECOSISTEMI
Relatori
relatore Prof. Pardossi, Alberto
relatore Kiferle, Claudia
correlatore Prof.ssa Guidi, Lucia
Parole chiave
  • biofortificazione vegetali
  • iodato
  • Iodio
  • ioduro
Data inizio appello
06/02/2017
Consultabilità
Completa
Riassunto
Lo iodio svolge un ruolo importante nella fisiologia umana e la sua carenza può provocare patologie anche gravi, specialmente nelle donne in gravidanza e nei bambini. Lo iodio viene assimilato dall'uomo attraverso gli alimenti (soprattutto pesce e carne). Gli alimenti di origine vegetale non contengono generalmente quantità di iodio sufficiente a soddisfarne il fabbisogno quotidiano, soprattutto quelli prodotti in zone lontane dal mare
Una soluzione alla deficienza di iodio è la fortificazione del sale alimentare con ioduro o iodato di potassio, come forma di profilassi. Questa soluzione però presenta però alcune controindicazioni; ad es. non è attuabile con soggetti che sono costretti ad una alimentazione priva di sale. Una valida alternativa alla fortificazione del sale da cucina è la biofortificazione delle piante eduli con iodio. E' stato dimostrato che la coltivazione idroponica aumenta l'efficacia dei trattamenti di biofortificazione delle piante con iodio ed altri elementi rispetto alla concimazione del terreno o alla concimazione fogliare. Per un efficace protocollo di biofortificazione è necessario prima di tutto stabilire le dosi di fitotossicità dell'elemento allo scopo di determinare le concentrazioni ottimali di iodio nelle soluzioni nutritive distribuite alle piante, cioè le concentrazioni che consentono un effettivo aumento del contenuto di iodio negli organi eduli senza una riduzione della produttività delle colture.
Questo studio è stato condotto per studiare la risposta di due diverse varietà di basilico (Ocimum basilicum L.,var. Tigullio, a foglia verde e var. Red Rubin, a foglia rossa) coltivato in idropinica a dosi crescenti (0, 10, 50, 100 e 200 µM) di iodio, somministrato come ioduro oppure iodato di potassio).
Dallo studio è emerso che fino a 50 µM non si hanno effetti negativi sulla crescita delle piante mentre concentrazioni di 100 e 200 µM provocano una forte riduzione della produzione di biomassa e della lunghezza degli internodi degli steli (effetto brachizzante) e, per esposizioni relativamente lunghe (oltre 4-5 settimane), la comparsa di sintomi di fitotossicità (clorosi e necrosi fogliari). A parità di concentrazione, lo iodato di potassio è apparso meno tossico dello ioduro di potassio.
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