Tesi etd-01102025-141315 |
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Tipo di tesi
Tesi di specializzazione (4 anni)
Autore
ZHONG, WENQIAN
URN
etd-01102025-141315
Titolo
Il trapianto di rene AB0-incompatibile: l'esperienza pisana negli ultimi anni.
Dipartimento
MEDICINA CLINICA E SPERIMENTALE
Corso di studi
PATOLOGIA CLINICA E BIOCHIMICA CLINICA
Relatori
relatore Dott. Mazzoni, Alessandro
relatore Dott.ssa Bianco, Irene
relatore Dott.ssa Bianco, Irene
Parole chiave
- ABO-incompatibile
- desensibilizzazione
- immunoadsorbimento
- isoemoagglutinine
- plasmaferesi
- trapianto di rene
Data inizio appello
29/01/2025
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
29/01/2095
Riassunto
Abstract
Scopo della Tesi
L’obiettivo di questo studio è valutare l’efficacia del protocollo, implementato presso l’Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana dal 2013 al 2023, per la desensibilizzazione di pazienti candidati al trapianto di rene da donatore vivente ABO-incompatibile. In particolare, sono stati esaminati i tassi di sopravvivenza dell'organo e del paziente, confrontandoli con i dati del documento “Valutazione di qualità dell’attività del trapianto di Rene 2000-2019” nell'area pisana.
Materiali e Metodi
Campioni: I dati sono stati inizialmente raccolti per 39 pazienti, riducendo il numero a 26 dopo valutazioni successive. Questi 26 pazienti sono stati sottoposti al protocollo di desensibilizzazione pre-trapianto di rene ABO-incompatibile.
Protocollo di desensibilizzazione: Il protocollo si allinea con le linee guida della Società Italiana di Nefrologia e del Centro Nazionale Trapianti, seguendo le raccomandazioni internazionali. Include la valutazione immunoematologica (determinazione dei gruppi sanguigni del donatore e del ricevente), la titolazione delle isoemoagglutinine (IgM e IgG), e la somministrazione di trattamenti aferetici, come plasmaferesi terapeutica e immunoadsorbimento selettivo.
I trattamenti desensibilizzanti aferetici pre-trapianto si svolgono 10/6 giorni prima del trapianto e includono 10/4 sedute di plasmaferesi. Se il titolo anticorpale non raggiunge i valori di sicurezza, si pianificano ulteriori sedute. La terapia farmacologica include l'uso di rituximab, tacrolimus, metilprednisolone e immunoglobuline endovena, mentre la profilassi antimicrobica include trimetoprim-sulfametrossazolo e altri farmaci.
Risultati
Età e sesso: La popolazione dello studio (26 pazienti) comprende 17 uomini e 9 donne, con un’età media di 46 anni e una mediana di 48 anni. Il paziente più giovane ha 8 anni, il più anziano 66 anni, con la maggior parte dei pazienti compresa tra 51 e 60 anni (34,6%).
Gruppo sanguigno: La maggior parte dei pazienti è di gruppo O (76%), con un numero minore di pazienti di gruppo A (16%) e B (8%). 17 pazienti hanno ricevuto un rene da donatori di gruppo A (di cui 2 da donatori A2), 4 da donatori di gruppo B, e 5 da donatori di gruppo AB.
Patologia di base: Le patologie principali nei pazienti sono patologie renali congenite (9 casi), nefropatie IgA (5), diabete mellito di tipo 1 (3), angiosclerosi (2), e altre malattie meno frequenti.
Titoli di isoemoagglutinine Prima del trattamento, i titoli medi di isoemoagglutinine (IgM e IgG) erano rispettivamente 1:16 (IgM) e 1:128 (IgG), con valori più elevati in alcuni pazienti (fino a 1:1024 per IgG). Al momento del trapianto, i valori sono scesi a livelli sicuri: 1:1 (IgM) e 1:4 (IgG).
Trattamenti Aferetici: Il numero di trattamenti aferetici pre-trapianto variava da 1 a 22, con una media di 8 trattamenti. Il numero di trattamenti è stato positivamente correlato al titolo di partenza delle isoemoagglutinine. Dopo il trapianto, la media di trattamenti aferetici post-operatori è stata di 2±3.
Tempo di degenza e complicanze: Il periodo medio di degenza post-trapianto è stato di 18±8 giorni, con 4 pazienti che hanno avuto complicazioni chirurgiche. Non si è osservata una correlazione significativa tra il numero di trattamenti aferetici e le complicanze post-trapianto.
Creatinina: La creatinina media prima del trapianto era di 8,27±2,35 mg/dL, mentre al momento della dimissione era di 1,43±0,37 mg/dL. Un confronto tra pazienti pre-emptive e in dialisi ha mostrato una differenza significativa nei valori di creatinina a favore dei pazienti pre-emptive.
Follow-up e sopravvivenza: Il follow-up ha mostrato una sopravvivenza del 100% a 1 anno sia per il ricevente che per l'organo. A 3 anni, la sopravvivenza del ricevente era del 100%, mentre quella dell'organo era del 94,4%. A 5 anni, la sopravvivenza del ricevente era del 94,1%, e quella dell'organo dell'88,2%. A 10 anni, la sopravvivenza era dell'88,9% per i pazienti e del 77,8% per gli organi.
Conclusione
I risultati suggeriscono che il protocollo di desensibilizzazione per il trapianto ABO-incompatibile è efficace e che i pazienti che seguono questo protocollo ottengono tassi di sopravvivenza superiori a quelli ottenuti con donatori deceduti. La possibilità di superare l’incompatibilità ABO amplia significativamente le opportunità di trapianto, riducendo il tempo di attesa per il trapianto e migliorando i risultati a lungo termine, in linea con i dati nazionali di qualità del trapianto renale.
Scopo della Tesi
L’obiettivo di questo studio è valutare l’efficacia del protocollo, implementato presso l’Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana dal 2013 al 2023, per la desensibilizzazione di pazienti candidati al trapianto di rene da donatore vivente ABO-incompatibile. In particolare, sono stati esaminati i tassi di sopravvivenza dell'organo e del paziente, confrontandoli con i dati del documento “Valutazione di qualità dell’attività del trapianto di Rene 2000-2019” nell'area pisana.
Materiali e Metodi
Campioni: I dati sono stati inizialmente raccolti per 39 pazienti, riducendo il numero a 26 dopo valutazioni successive. Questi 26 pazienti sono stati sottoposti al protocollo di desensibilizzazione pre-trapianto di rene ABO-incompatibile.
Protocollo di desensibilizzazione: Il protocollo si allinea con le linee guida della Società Italiana di Nefrologia e del Centro Nazionale Trapianti, seguendo le raccomandazioni internazionali. Include la valutazione immunoematologica (determinazione dei gruppi sanguigni del donatore e del ricevente), la titolazione delle isoemoagglutinine (IgM e IgG), e la somministrazione di trattamenti aferetici, come plasmaferesi terapeutica e immunoadsorbimento selettivo.
I trattamenti desensibilizzanti aferetici pre-trapianto si svolgono 10/6 giorni prima del trapianto e includono 10/4 sedute di plasmaferesi. Se il titolo anticorpale non raggiunge i valori di sicurezza, si pianificano ulteriori sedute. La terapia farmacologica include l'uso di rituximab, tacrolimus, metilprednisolone e immunoglobuline endovena, mentre la profilassi antimicrobica include trimetoprim-sulfametrossazolo e altri farmaci.
Risultati
Età e sesso: La popolazione dello studio (26 pazienti) comprende 17 uomini e 9 donne, con un’età media di 46 anni e una mediana di 48 anni. Il paziente più giovane ha 8 anni, il più anziano 66 anni, con la maggior parte dei pazienti compresa tra 51 e 60 anni (34,6%).
Gruppo sanguigno: La maggior parte dei pazienti è di gruppo O (76%), con un numero minore di pazienti di gruppo A (16%) e B (8%). 17 pazienti hanno ricevuto un rene da donatori di gruppo A (di cui 2 da donatori A2), 4 da donatori di gruppo B, e 5 da donatori di gruppo AB.
Patologia di base: Le patologie principali nei pazienti sono patologie renali congenite (9 casi), nefropatie IgA (5), diabete mellito di tipo 1 (3), angiosclerosi (2), e altre malattie meno frequenti.
Titoli di isoemoagglutinine Prima del trattamento, i titoli medi di isoemoagglutinine (IgM e IgG) erano rispettivamente 1:16 (IgM) e 1:128 (IgG), con valori più elevati in alcuni pazienti (fino a 1:1024 per IgG). Al momento del trapianto, i valori sono scesi a livelli sicuri: 1:1 (IgM) e 1:4 (IgG).
Trattamenti Aferetici: Il numero di trattamenti aferetici pre-trapianto variava da 1 a 22, con una media di 8 trattamenti. Il numero di trattamenti è stato positivamente correlato al titolo di partenza delle isoemoagglutinine. Dopo il trapianto, la media di trattamenti aferetici post-operatori è stata di 2±3.
Tempo di degenza e complicanze: Il periodo medio di degenza post-trapianto è stato di 18±8 giorni, con 4 pazienti che hanno avuto complicazioni chirurgiche. Non si è osservata una correlazione significativa tra il numero di trattamenti aferetici e le complicanze post-trapianto.
Creatinina: La creatinina media prima del trapianto era di 8,27±2,35 mg/dL, mentre al momento della dimissione era di 1,43±0,37 mg/dL. Un confronto tra pazienti pre-emptive e in dialisi ha mostrato una differenza significativa nei valori di creatinina a favore dei pazienti pre-emptive.
Follow-up e sopravvivenza: Il follow-up ha mostrato una sopravvivenza del 100% a 1 anno sia per il ricevente che per l'organo. A 3 anni, la sopravvivenza del ricevente era del 100%, mentre quella dell'organo era del 94,4%. A 5 anni, la sopravvivenza del ricevente era del 94,1%, e quella dell'organo dell'88,2%. A 10 anni, la sopravvivenza era dell'88,9% per i pazienti e del 77,8% per gli organi.
Conclusione
I risultati suggeriscono che il protocollo di desensibilizzazione per il trapianto ABO-incompatibile è efficace e che i pazienti che seguono questo protocollo ottengono tassi di sopravvivenza superiori a quelli ottenuti con donatori deceduti. La possibilità di superare l’incompatibilità ABO amplia significativamente le opportunità di trapianto, riducendo il tempo di attesa per il trapianto e migliorando i risultati a lungo termine, in linea con i dati nazionali di qualità del trapianto renale.
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