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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-01102018-151947


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
DE FRANCO, SILVIA
URN
etd-01102018-151947
Titolo
L’artroprotesi d’anca nell’ultrasettantenne: follow-up clinico-radiologico di pazienti con stelo femorale non cementato Exacta
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Marchetti, Stefano
Parole chiave
  • anziani
  • osteointegrazione
  • protesi d'anca
  • stelo femorale
Data inizio appello
30/01/2018
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
30/01/2088
Riassunto
Scopo dello studio. L’età avanzata è stata considerata, fino a pochi anni fa, una delle principali indicazioni all’utilizzo di steli femorali cementati per l’artroprotesi d’anca, poiché ritenuti in grado di assicurare un maggior grado di stabilità al momento dell’impianto; negli ultimi anni, tuttavia, è cresciuto sempre più l’interesse verso la scelta di componenti femorali non cementate. La finalità dello studio è valutare i risultati clinici e radiografici a lungo termine in pazienti con età superiore a 70 anni che hanno impiantato uno stelo femorale non cementato dotato di doppio rivestimento in titanio poroso e idrossiapatite applicato con tecnica plasma-spray.
Materiali e metodi. Tra gennaio del 2007 e dicembre del 2012 sono stati eseguiti nel reparto di Ortopedia e Traumatologia I a Pisa 143 interventi di artroplastica d’anca con impianto di stelo non cementato Exacta in 141 pazienti di età superiore a 70 anni. L’età media dei pazienti operati è stata di 77,78 anni, con estremo inferiore corrispondente a 70 anni ed estremo superiore a 97 anni. 91 pazienti erano di sesso femminile (64,5%) e 50 di sesso maschile (35,5%). Il tempo minimo di follow-up è stato di 60 mesi, con un massimo di 180 mesi. Ogni paziente è stato sottoposto a valutazione clinica tramite Harris Hip Score e a valutazione radiografica orientata all’individuazione dei segni di osteointegrazione ed eventuale mobilizzazione della componente femorale.
Risultati. L’ultimo follow-up ha mostrato un valore medio di HHS di 83,2; esso è risultato buono o eccellente nel 77,3% dei casi. Si sono manifestati 3 casi di infezione della protesi, 2 casi di dislocazione, 3 casi di mobilizzazione asettica dell’esclusiva componente acetabolare, 1 caso di frattura periprotesica. Una subsidence dello stelo superiore a 2 mm è stata riscontrata in 2 casi, ma mai precocemente, e non è stata seguita da mobilizzazione della protesi. L’analisi radiografica ha mostrato 2 casi di stress shielding, entrambi asintomatici. In tutti gli altri casi sono stati evidenziati segni di osteointegrazione uniformemente distribuiti nelle sette zone di Gruen e assenza di linee di radiolucenza. La sopravvivenza complessiva dello stelo protesico è stata del 100% poiché nessun caso di mobilizzazione asettica della componente femorale si è verificato.
Conclusione. Lo stelo Exacta HX-Pore vanta una morfologia che ne permette l’utilizzo anche nei pazienti anziani con ridotta qualità ossea, poiché garantisce un ancoraggio stabile all’osso circostante. Il doppio rivestimento poroso conferisce alla protesi una rugosità superficiale che contribuisce alla stabilità primaria e, soprattutto, stimola la crescita ossea intorno alla protesi determinando un’ottima osteointegrazione, come dimostrato dall’assenza di casi di mobilizzazione asettica. Lo stelo possiede inoltre margini smussati e punta arrotondata che evitano la trasmissione degli sforzi alle corticali distali riducendo il fenomeno di stress shielding. Lo stelo Exacta costituisce, quindi, una valida scelta per l’artroprotesi d’anca anche nei soggetti anziani, grazie alla elevata percentuale di sopravvivenza e alla ridotta incidenza di complicanze nel lungo termine.
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