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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-01082025-172931


Tipo di tesi
Tesi di specializzazione (4 anni)
Autore
BONEZZI, LINDA
URN
etd-01082025-172931
Titolo
A new tool for early assessment of neuromotor behaviour: the Infant Assessment of Intentional Motility (I-AIM) in a preterm international cohort
Dipartimento
MEDICINA CLINICA E SPERIMENTALE
Corso di studi
NEUROPSICHIATRIA INFANTILE
Relatori
relatore Guzzetta, Andrea
Parole chiave
  • comportamento neuromotorio (neuromotor beahviour)
  • diagnosi precoce (early diagnosis)
  • neonato pretermine (preterm infant)
  • valutazione neuromotoria (neuromotor assessment)
Data inizio appello
28/01/2025
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
28/01/2095
Riassunto
La questione delle nascite pretermine rappresenta una sfida di salute pubblica di rilevanza globale, in quanto contribuisce significativamente a problemi di neurosviluppo e relative conseguenze cognitive, motorie e sociali a lungo termine. Il presente studio si propone di valutare l'efficacia dell'Infant As-sessment of Intentional Motility (I-AIM), uno strumento per la valutazione dei primi schemi motori, come predittore degli esiti cognitivi nei neonati pretermine. I dati 42 neonati di età gestazionale ≤32 settimane sono stati raccolti, in due siti di ricerca internazionali. La motricità dei neonati è stata esami-
nata mediante l'I-AIM e il Motor Optimality Score Revised (MOS-R), mentre lo sviluppo cognitivo è stato valutato utilizzando il Bayley III a 24 mesi di età corretta.
I risultati non hanno indicato alcuna correlazione statisticamente significativa tra i punteggi I-AIM e i punteggi cognitivi compositi della Bayley III. I punteggi I-AIM hanno mostrato una correlazione moderata con la scala MOS-R, considerata un indicatore valido e consolidato del rischio di sviluppo neurologico. Nonostante l'assenza di una correlazione statistica forte, i risultati suggeriscono che l'I-AIM è uno strumento pratico e versatile per la valutazione precoce del neurosviluppo.
Tuttavia, i limiti dello studio, tra cui le ridotte dimensioni del campione e l'assenza di un gruppo di controllo, sottolineano la necessità di ulteriori ricerche per convalidare l'utilità predittiva dell'I-AIM in diverse coorti. L'I-AIM dimostra di possedere un potenziale per migliorare le strategie di intervento precoce e per assistere medici e personale di assistenza nel riconoscere e affrontare le sfide dello svi-luppo nelle popolazioni pretermine.


The issue of premature births is a matter of global health significance, accounting for a considerable proportion of neurodevelopmental impairments and their associated long term cognitive, motor, and social consequences. This study assesses the efficacy of the Infant Assessment of Intentional Motility (I-AIM), a recently developed instrument for evaluating early motor patterns, as a predictor of cognitive outcomes in preterm infants. The data were collected from a total of 42 infants born at a gestation-l age of ≤32 weeks, across two international research sites. The infants' motor activity was analysed using the Infant Assessment of Intentional Motility (I-AIM) and the Motor Optimality Score Revised (MOS-R), while their cognitive development was assessed using the Bayley III at the corrected age of 24 months.
The results indicated no statistically significant correlation between I-AIM scores and Bayley-III cognitive composite scores. I-AIM scores demonstrated a moderate correlation with the MOS-R assessment, which has been shown to be an effective and well established measure of neurodevelopment risk. These findings lacked a strong statistically significant correlation yet indicate that the I-AIM may serve as a promising practical and versatile instrument for early neurodevelopmental assessment.
The limitations of this study, including the small sample size and the absence of a control group, em-phasise the necessity for further research to validate the I-AIM’s predictive utility in diverse cohorts. The I-AIM demonstrates potential for enhancing early intervention strategies and aiding clinicians and caregivers in identifying and addressing developmental delays in preterm populations.
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