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Il 2020 verrà ricordato per la pandemia da Covid-19 e per le ripercussioni a livello sociale, economico e politico che tale crisi ha generato. Il mondo del lavoro, dopo un primo momento di emergenza, è stato costretto ad adattarsi a una “nuova normalità” fatta di smart working, conference call e DAD, grazie all’ampia diffusione, appena in tempo, delle tecnologie digitali. Infatti, se è vero che il processo di digitalizzazione è in atto da svariati anni, è altrettanto vero che in Italia c’è stata una resistenza e soprattutto una pigra lentezza nell’adeguarsi alla conseguente digital traformation, trasformazione che comporta non solo l’adozione di strumenti tecnologici ma anche un nuovo modo di concepire il lavoro, svincolato dal concetto tradizionale di spazio e tempo e determinato dalla creazione di nuovi valori condivisi. Questa tesi propone la smart organization come modello organizzativo in grado di conciliare la spinta evolutiva che viene dall’ambiente esterno con la necessità di crescita e innovazione interna, nel quale investire nel capitale umano unitamente a uno stile di leadership inclusivo diventa addirittura una strategia di business. La smart organization rappresenta una nuova relazione tra persona e organizzazione, un nuovo modo, migliore, di coltivare talenti e di generare profitto. Lungi dal potersi definire One Best Way delle organizzazioni del futuro, risulta essere, coerentemente con le ricerche emerse, la soluzione attualmente più sostenibile, innovativa e apprezzabile nel panorama italiano e internazionale di riferimento.