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La presente tesi consiste in un’analisi dell’attività editoriale – in riferimento, nella fattispecie, alle traduzioni – di tre case editrici italiane che si occupano di saggistica storica (quali Laterza, Viella e il Mulino) nell’arco temporale che va dal 1992 al 2016. Il lavoro si sviluppa a partire dai dati emersi durante l’esplorazione dei cataloghi online e cartacei per il periodo di tempo selezionato, ma soprattutto grazie ai colloqui, sotto forma di intervista, avuti con Ugo Berti e Giovanni Carletti, rispettivamente editor de il Mulino e Laterza, e Cecilia Palombelli, amministratrice delegata di Viella per quanto riguarda le case editrici. Trattando, in particolare, di traduzioni, è stato anche necessario dialogare con diverse figure di traduttori, quali Luca Falaschi, Stefania Pastore e, per un punto di vista internazionale, Jacques Dalarun.
L’obiettivo è ricostruire l’identità editoriale delle case editrici selezionate attraverso lo studio del loro rapporto con le traduzioni, evidenziando per ciascuna i cambiamenti avvenuti rispetto al passato, così come le affinità che le accomunano e le diversità che le differenziano. Gli aspetti presi in considerazione sono, in particolare, le scelte culturali adottate dagli editori, il loro rapporto con le varie tipologie di mercato e con i gusti del pubblico, il legame con il mondo accademico e con enti e istituzioni, e, infine, le relazioni intrattenute con i traduttori, in particolare i casi specifici di Falaschi e Pastore.