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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-01072025-151014


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
FERRI, FILIPPO
URN
etd-01072025-151014
Titolo
La nozione di nemico nel diritto penale tra teorie tradizionali e nuove possibili ricostruzioni
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
GIURISPRUDENZA
Relatori
relatore Prof. Vallini, Antonio
Parole chiave
  • criminal law
  • diritto dell'eccezione
  • diritto penale
  • diritto penale del nemico
  • diritto penale dell'emergenza
  • diritto penale della criminalità organizzata
  • enemy criminal law
  • garantism
  • garantismo penale
  • organized crime
  • terrorism
  • terrorismo
Data inizio appello
29/01/2025
Consultabilità
Completa
Riassunto
La ricerca verte sull’analisi e la critica delle ricostruzioni più attestate nella letteratura penalistica della categoria, molto diffusa negli ultimi decenni, di diritto penale del nemico, e sulla proposta alla luce delle criticità di queste di una nuova possibile ricostruzione: una prima teoria che muove dalla dottrina soprattutto tedesca e dal lavoro di Günther Jakobs, che muovendo dalla realtà della lotta al terrorismo e ai grandi fenomeni criminali della contemporaneità ha postulato la possibilità di far coesistere all’interno di uno stesso ordinamento due diversi sistemi penali, quello in cui continuano ad essere inclusi i delitti comuni e la loro disciplina ordinaria, e quello che al contrario si rivolge ai crimini più pericolosi adoperando veri e propri strumenti di guerra, che negano anche i più consolidati diritti della persona; una seconda teoria, che gode di un impianto meno sistematico ma più diffusa tra i giuristi italiani, che considera invece “nemici” i soggetti pericolosi identificati per “tipi” e destinatari di una legislazione speciale, la quale operando deroghe ai principi del garantismo penale rafforza la capacità deterrente dell’ordinamento, in continuità con la dogmatica del delitto politico, considera l’autore del diritto emergenziale alla stregua di un “nemico interno” dello Stato, ancora dotato dei diritti umani e di cittadinanza ma fonte di un pericolo di fronte al quale l’ordinario trattamento repressivo si rivela insufficiente; una terza teoria che si fonda sulla critica di entrambe le precedenti alla luce dei principi costituzionali ed internazionali cui l’ordinamento italiano è sottoposto, per immaginare i margini di un nuovo e diverso ruolo per la nozione di nemico nel diritto penale. Partendo dall’idea che tali forme di diritto penale del nemico non offrano realmente un contributo utile, la teoria proposta cerca di ricorrere al rapporto di proporzionalità tra l’intervento punitivo e le sue finalità di tutela per individuare il confine tra la gestione del pericolo e la neutralizzazione simbolica del nemico.
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