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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-01072019-155543


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
FLORIO, FEDERICA
URN
etd-01072019-155543
Titolo
Variabilità clinica della Distrofia Muscolare di Becker: strumenti per individuare clusters clinici
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Siciliano, Gabriele
Parole chiave
  • becker muscular dystrophy
  • dystrophinopathies
  • genotype-phenotype correlation
  • muscle magnetic resonance imaging
  • six minute walking test
Data inizio appello
29/01/2019
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
29/01/2089
Riassunto
La distrofia muscolare di Becker (BMD) è una malattia di natura genetica, legata al cromosoma X, causata da mutazioni in-frame nel gene della distrofina, da cui risulta una alterata espressione della stessa a livello delle fibre muscolari. La proteina distrofina svolge un ruolo strutturale essenziale sia a livello del muscolo scheletrico che cardiaco, proteggendo il sarcolemma dallo stress meccanico della contrazione muscolare. La BMD è caratterizzata da un’ ampia variabilità fenotipica, sia per quanto riguarda l’espressione clinica e l’interessamento cardiologico che in termini di progressione di malattia, pur avendo generalmente un decorso più benigno rispetto alla variante di Duchenne . Nella pratica clinica è pertanto necessario disporre di strumenti prognostici e di marcatori di progressione di malattia utili per la stratificazione dei pazienti e la definizione di misure di esito.
Questo studio propone un protocollo clinico per descrivere e caratterizzare la variabilità fenotipica dei pazienti con BMD.
Abbiamo reclutato 28 pazienti con BMD, di età compresa tra 20 e 70 anni, seguiti presso il Programma per le Malattie Neuromuscolari della Clinica Neurologica di Pisa. Il protocollo di valutazione per le correlazioni genotipo-fenotipo ha previsto la caratterizzazione del tipo di mutazione del gene della distrofina, la misura del livello di compromissione della performance motoria e della distribuzione del deficit stenico attraverso l’uso di scale cliniche standardizzate e uno studio strumentale con RMN muscolare ed ecocardiografia, al fine di individuare una possibile correlazione fra genotipo, danno muscolo-scheletrico e coinvolgimento cardiaco.
Lo studio ha permesso di rilevare, attraverso la valutazione di pazienti in vari stadi di malattia e con diversi fenotipi, come cambia il pattern di coinvolgimento muscolare passando da forme lievi a forme moderato-severe: inizialmente sono coinvolti i muscoli grande gluteo e vasto laterale, successivamente il medio gluteo e i muscoli vasto intermedio e interno e infine, in misura minore, il piccolo gluteo e il retto femorale; sempre tra i muscoli della coscia, i muscoli colpiti più precocemente sono l’adduttore magno, il bicipite femorale (capo lungo in particolare) e semimembranoso; per quanto concerne i muscoli della gamba, si osserva un interessamento precoce del muscolo gastrocnemio mediale rispetto al laterale.

Il grado di sostituzione fibroadiposa evidenziato con la RM si correla con le scale funzionali impiegate (in particolar modo North Star Ambulatory Assessment e Six Minute Walk Test), confermando la relazione tra la severità del grado di sostituzione fibro-adiposa e la gravità della disabilità motoria; la correlazione più significativa si osserva tra il grado di coinvolgimento del muscolo grande gluteo, del muscolo bicipite femorale, del muscolo gastrocnemio mediale e la NSAA. La RM muscolare appare pertanto uno strumento utile per monitorare la progressione della malattia.Lo studio di correlazione genotipo-fenotipo non riesce ad indentificare una associazione tra l’interessamento cardiologico e il tipo di mutazione, né con il grado di interessamento della muscolatura scheletrica. E’ stato però possibile suddividere i pazienti in sottogruppi clinici in base al tipo di mutazione e ai punteggi ottenuti dalle scale cliniche e alla risonanza magnetica: in particolare si osserva che a) pazienti con delezione che include l’esone 51 e
b) pazienti con delezione che include l’esone 48 presentano un fenotipo più lieve, mentre c) pazienti con delezione dell’esone 45 mostrano un fenotipo piu severo.

Nel complesso, il nostro studio ha descritto la variabilità fenotipica di un’ ampia coorte di pazienti con BMD, contribuendo ad accrescere le conoscenze sulla complessità clinica della malattia. Una maggiore caratterizzazione dei possibili fenotipi clinici è fondamentale per studiare la storia naturale di malattia e definire le misure di esito necessarie per la progettazione di studi clinici sulla BMD, soprattutto in previsione di nuove possibilità terapeutiche.
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