Tesi etd-01062023-095127 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
TERZIANI, EMILIA
URN
etd-01062023-095127
Titolo
La Lingua dei Segni Italiana come L2-M2. Panoramica sull'apprendimento, insegnamento e valutazione della LIS nell'offerta formativa universitaria in Italia.
Dipartimento
FILOLOGIA, LETTERATURA E LINGUISTICA
Corso di studi
LINGUE, LETTERATURE E FILOLOGIE EURO - AMERICANE
Relatori
relatore Prof.ssa Gallina, Francesca
Parole chiave
- apprendimento
- assessment
- bilinguismo bimodale
- bimodal bilingualism
- deafness
- education
- educazione
- formazione
- inclusion
- inclusione
- insegnamento
- learning
- LIS
- sordità
- teaching
- training
- valutazione / LIS
Data inizio appello
02/02/2023
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
02/02/2093
Riassunto
La LIS (Lingua dei Segni Italiana) è stata riconosciuta ufficialmente in Italia con il Decreto Sostegni del 19.5.2021 (Art. 34 ter.: Misure per il riconoscimento della Lingua dei Segni Italiana e l'inclusione delle persone con disabilità uditiva). Nonostante tale riconoscimento, il suo insegnamento e i relativi ambiti educativi sono ancora in fase di sviluppo e sperimentazione e, dunque, soggetti a mutamenti anche repentini man mano che la ricerca linguistica continua.
Questo lavoro, oltre a mostrare una panoramica generale sullo sviluppo di tutti gli ambiti formativi (insegnamento, apprendimento e valutazione) della LIS nell’ambiente universitario italiano, intende individuare quali sono le difficoltà che incontrano gli studenti adulti udenti, i c.d L2-M2 learners durante l’apprendimento della LIS come seconda lingua.
L’elaborato è suddiviso in cinque capitoli, il primo dei quali, partendo da una presentazione generale delle varie lingue dei segni, fornisce una compiuta analisi della LIS sia dal punto di vista socio-culturale che sintattico-grammaticale, mostrando anche i vari descrittori ed i livelli linguistici delle lingue segniche contenuti all’interno del Quadro Comune Europeo di Rifermento per le Lingue (QCER). Alcuni aspetti grammaticali evidenziati costituiscono le maggiori difficoltà di apprendimento della LIS da parte degli studenti udenti, che vengono trattate nel secondo capitolo, in cui viene spiegato il concetto di bilinguismo bimodale e descritta questa nuova categoria di parlanti bilingue.
Nel terzo capitolo vengono analizzati i principali atenei pubblici e privati italiani che negli ultimi venticinque anni offrono i corsi di insegnamento di LIS all’interno dei loro programmi formativi, tra cui l’Università Ca’ Foscari di Venezia, l’Università degli Studi di Catania e la Scuola Superiore per Mediatori Linguistici (SSML) di Perugia. Per descrivere e analizzare i programmi dei primi due atenei pubblici sono stati consultati i siti web accademici, mentre per comprendere come viene organizzato un corso di lingua dei segni alla SSML di Perugia è stato necessario raccogliere la testimonianza di due ex studentesse, a cui è stato somministrato un questionario. Successivamente dal confronto tra questi tre atenei sono scaturiti due temi attuali e dibattuti, che sono stati affrontati rispettivamente negli ultimi due capitoli: (i) le figure professionali di LIS (l’Assistente alla Comunicazione e l’Interprete di LIS/LIST), il ruolo che ricoprono in vari contesti, le loro competenze e la formazione; (ii) la valutazione delle competenze nelle lingue dei segni/Sign Language Assessment, dall’ambito universitario italiano ai vari Paesi del mondo (Stati Uniti, Regno Unito e Paesi Bassi). Ciò ha permesso di giungere alla conclusione che, benché i metodi di insegnamento e la valutazione siano ancora in via di sviluppo e di implementazione, non si può non sottolineare la loro utilità e portata inclusiva, che mira a colmare, soprattutto in ambito scolastico, le lacune nel dialogo tra studenti sordi e udenti, favorendo l’inclusione dei discenti sordi con notevoli ricadute positive sulla loro vita sociale.
LIS (Italian Sign Language) has been officially recognized in Italy with the so called “Decreto Sostegni”, dated May 19th, 2021 (Art. 34 ter.: Misure per il riconoscimento della Lingua dei Segni Italiana e l'inclusione delle persone con disabilità uditiva). Legal recognization notwithstanding, LIS teaching and related educational areas are still being developed and tested and, as such they are subject to abrupt changes as linguistic research continues.
This work, in addition to showing a general overview of the development of all LIS training areas (teaching, learning and assessment) in the Italian university environment, seeks to identify the difficulties experienced by hearing adult students, the so-called L2-M2 learners while learning LIS as second language.
The paper is divided into five chapters. The first one provides a complete analysis of Italian Sign Language both from a socio-cultural and a syntactic-grammatical point of view, starting from a general presentation of the various sign languages, and showing various sign languages’ linguistic descriptors and levels mentioned in the Common European Framework of Reference for Languages (CEFR). Some grammatical aspects highlighted in the first chapter constitute the major difficulties experimented by hearing students when studying LIS, as exposed in the second chapter, in which the concept of bimodal bilingualism is explained, and this new category of bilingual speakers is described.
In the third chapter, I analyse the main Italian public and private universities which have offered LIS teaching courses within their teaching programs in the last twenty-five years, including Università Ca’ Foscari in Venice, Università degli Studi in Catania and Scuola Superiore per Mediatori Linguistici (SSML) in Perugia. To describe and analyse the first two public universities’ programs, I consulted their academic websites, while to understand how a sign language course is organized at the SSML in Perugia, it was necessary to gather the testimony of two former students, to whom I administered a questionnaire. Then, the comparison between these three universities gave rise to two current and debated topics: (i) LIS professional figures (the Communication Assistant and the LIS/LIST Interpreter), the role they play in various contexts, their skills and training; (ii) Sign Language Assessment, from the Italian university setting to the countries of the world (United States, United Kingdom, and the Netherlands).
The above topics led to the conclusion that, although they are still being developed and implemented, teaching and assessment methods proved their usefulness and capacity to be inclusive, especially in a scholastic environment, where they aid in filling the gaps in the dialogue between deaf and hearing students, thus promoting the inclusion of deaf learners with considerable positive benefits on their social life.
Questo lavoro, oltre a mostrare una panoramica generale sullo sviluppo di tutti gli ambiti formativi (insegnamento, apprendimento e valutazione) della LIS nell’ambiente universitario italiano, intende individuare quali sono le difficoltà che incontrano gli studenti adulti udenti, i c.d L2-M2 learners durante l’apprendimento della LIS come seconda lingua.
L’elaborato è suddiviso in cinque capitoli, il primo dei quali, partendo da una presentazione generale delle varie lingue dei segni, fornisce una compiuta analisi della LIS sia dal punto di vista socio-culturale che sintattico-grammaticale, mostrando anche i vari descrittori ed i livelli linguistici delle lingue segniche contenuti all’interno del Quadro Comune Europeo di Rifermento per le Lingue (QCER). Alcuni aspetti grammaticali evidenziati costituiscono le maggiori difficoltà di apprendimento della LIS da parte degli studenti udenti, che vengono trattate nel secondo capitolo, in cui viene spiegato il concetto di bilinguismo bimodale e descritta questa nuova categoria di parlanti bilingue.
Nel terzo capitolo vengono analizzati i principali atenei pubblici e privati italiani che negli ultimi venticinque anni offrono i corsi di insegnamento di LIS all’interno dei loro programmi formativi, tra cui l’Università Ca’ Foscari di Venezia, l’Università degli Studi di Catania e la Scuola Superiore per Mediatori Linguistici (SSML) di Perugia. Per descrivere e analizzare i programmi dei primi due atenei pubblici sono stati consultati i siti web accademici, mentre per comprendere come viene organizzato un corso di lingua dei segni alla SSML di Perugia è stato necessario raccogliere la testimonianza di due ex studentesse, a cui è stato somministrato un questionario. Successivamente dal confronto tra questi tre atenei sono scaturiti due temi attuali e dibattuti, che sono stati affrontati rispettivamente negli ultimi due capitoli: (i) le figure professionali di LIS (l’Assistente alla Comunicazione e l’Interprete di LIS/LIST), il ruolo che ricoprono in vari contesti, le loro competenze e la formazione; (ii) la valutazione delle competenze nelle lingue dei segni/Sign Language Assessment, dall’ambito universitario italiano ai vari Paesi del mondo (Stati Uniti, Regno Unito e Paesi Bassi). Ciò ha permesso di giungere alla conclusione che, benché i metodi di insegnamento e la valutazione siano ancora in via di sviluppo e di implementazione, non si può non sottolineare la loro utilità e portata inclusiva, che mira a colmare, soprattutto in ambito scolastico, le lacune nel dialogo tra studenti sordi e udenti, favorendo l’inclusione dei discenti sordi con notevoli ricadute positive sulla loro vita sociale.
LIS (Italian Sign Language) has been officially recognized in Italy with the so called “Decreto Sostegni”, dated May 19th, 2021 (Art. 34 ter.: Misure per il riconoscimento della Lingua dei Segni Italiana e l'inclusione delle persone con disabilità uditiva). Legal recognization notwithstanding, LIS teaching and related educational areas are still being developed and tested and, as such they are subject to abrupt changes as linguistic research continues.
This work, in addition to showing a general overview of the development of all LIS training areas (teaching, learning and assessment) in the Italian university environment, seeks to identify the difficulties experienced by hearing adult students, the so-called L2-M2 learners while learning LIS as second language.
The paper is divided into five chapters. The first one provides a complete analysis of Italian Sign Language both from a socio-cultural and a syntactic-grammatical point of view, starting from a general presentation of the various sign languages, and showing various sign languages’ linguistic descriptors and levels mentioned in the Common European Framework of Reference for Languages (CEFR). Some grammatical aspects highlighted in the first chapter constitute the major difficulties experimented by hearing students when studying LIS, as exposed in the second chapter, in which the concept of bimodal bilingualism is explained, and this new category of bilingual speakers is described.
In the third chapter, I analyse the main Italian public and private universities which have offered LIS teaching courses within their teaching programs in the last twenty-five years, including Università Ca’ Foscari in Venice, Università degli Studi in Catania and Scuola Superiore per Mediatori Linguistici (SSML) in Perugia. To describe and analyse the first two public universities’ programs, I consulted their academic websites, while to understand how a sign language course is organized at the SSML in Perugia, it was necessary to gather the testimony of two former students, to whom I administered a questionnaire. Then, the comparison between these three universities gave rise to two current and debated topics: (i) LIS professional figures (the Communication Assistant and the LIS/LIST Interpreter), the role they play in various contexts, their skills and training; (ii) Sign Language Assessment, from the Italian university setting to the countries of the world (United States, United Kingdom, and the Netherlands).
The above topics led to the conclusion that, although they are still being developed and implemented, teaching and assessment methods proved their usefulness and capacity to be inclusive, especially in a scholastic environment, where they aid in filling the gaps in the dialogue between deaf and hearing students, thus promoting the inclusion of deaf learners with considerable positive benefits on their social life.
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