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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-01022025-174952


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
SINACORI, FEDERICA
URN
etd-01022025-174952
Titolo
La garanzia pignoratizia tra tradizione e innovazione. L'istituto del pegno mobiliare non possessorio.
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
GIURISPRUDENZA
Relatori
relatore Favilli, Chiara
Parole chiave
  • l. 119/2016
  • pegno mobiliare non possessorio
  • pegno tradizionale
Data inizio appello
29/01/2025
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
29/01/2028
Riassunto
Con il pegno tradizionale (artt. 2784-2807 c.c.), il creditore ottiene beni mobili in garanzia dell’obbligazione che dovrà essere adempiuta, concessi dal debitore o da un terzo. Nonostante lo spossessamento non sia elemento costitutivo del contratto di pegno, ma uno strumento con cui realizzare l’indisponibilità del bene in capo al concedente, nel pegno codicistico è insostituibile, poiché indefettibile per far sorgere gli effetti previsti dalla legge in favore del creditore. Tuttavia, il pegno tradizionale si è rivelato inadeguato, poiché lo spossessamento comporta gravi conseguenze sul profilo economico del debitore: l’imprenditore non è più in grado di proseguire la sua attività lavorativa perché privato della disponibilità dei beni aziendali concessi in garanzia. Perciò sono nate nuove figure di pegno senza spossessamento, disciplinate da leggi speciali o elaborate dall’autonomia privata. La svolta nel nostro ordinamento si è avuta con l’introduzione del pegno mobiliare non possessorio ad opera del d.l. 59/2016, convertito con modifiche in l. 119/2016. L’istituto consente agli imprenditori di vincolare beni mobili e crediti senza perderne la disponibilità, favorendo il finanziamento aziendale e semplificando l'escussione della garanzia attraverso procedure stragiudiziali. È possibile la rotatività, cioè la sostituzione dei beni vincolati. L'iscrizione nel registro informatizzato garantisce l'opponibilità ai terzi.
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