Tesi etd-01012022-185558 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
MARSEGLIA, GIUSEPPE
URN
etd-01012022-185558
Titolo
L'impatto del cambiamento climatico sulla Sicurezza Nazionale
Dipartimento
SCIENZE POLITICHE
Corso di studi
SCIENZE MARITTIME E NAVALI
Relatori
relatore Prof. Sberna, Salvatore
Parole chiave
- sicurezza nazionale
Data inizio appello
13/01/2022
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
13/01/2025
Riassunto
Già nell’analisi quadriennale della difesa del 2010, il Dipartimento della Difesa (DOD) statunitense ha riconosciuto ufficialmente il cambiamento climatico come fattore di grande rilevanza nella pianificazione della futura sicurezza nazionale . Non è un segreto, infatti, che il cambiamento climatico e le fonti energetiche sono due fattori di vitale importanza da considerare nella gestione della sicurezza nazionale. Ma non si limita a trattare di problematiche interne, bensì anche le conseguenze devastanti esterne al paese. Il report include tutti i fattori correlati alla crisi climatica e alle conseguenze che questa comporta alla stabilità geopolitica mondiale: innalzamento del livello del mare, aumento delle temperature, deforestazioni, scarsità di cibo e acqua, il proliferarsi di malattie e il rischio di enormi vettori migratori creati dalle popolazioni più vulnerabili a queste minacce. Il cambiamento climatico, inoltre, potrebbe anche non causare conflitti immediati, ma con grande probabilità potrà essere una delle cause principali all’origine di crisi diplomatiche ed energetiche, diventando il fattore chiave di instabilità in diverse parti del mondo. I primi risultati di tutto ciò sono già in corso: lo scioglimento dell’artico e la nuova disputa dei confini marittimi nel circolo polare, la deforestazione e la conseguente corsa all’agricoltura intensiva in Sud America, la crisi diplomatica con la Cina causata anche dalle enormi emissioni di CO2, l’utilizzo dell’acqua come arma strategica e tattica da parte di diversi gruppi terroristici. A distanza di dieci anni dal rapporto del DOD, abbiamo di fronte una sfida a carattere globale che interconnette tutti i fattori chiave importanti per la sicurezza di una nazione e mette in crisi tutti i pilastri di cui un paese o di un attore internazionale come l’Unione Europea necessitano: da quello economico ed energetico fino al settore Difesa che non rimane certamente estraneo alle conseguenze del periodo che stiamo vivendo. Ma il cambiamento non è mai stato sempre e solo qualcosa di negativo: la disperata ricerca di soluzioni energetiche nuove ha portato un enorme sviluppo in campo scientifico e industriale ad esempio in campo nucleare, aprendo la porta della fusione nucleare che utilizza acqua di mare come combustibile, o ancora il grande dibattito sull’ idrogeno e sul biogas, la diffusione sempre più massiccia del fotovoltaico, dell’eolico o le centrali che sfruttano le correnti e le maree. Il passaggio alle fonti energetiche alternative non sarà di certo immediato, e cosa ancor più importante, non porterà ad una stabilità climatica se non in numerosi decenni. È per questo che siamo solo all’inizio del nostro percorso (nazionale, ma anche globale) per ricreare una situazione favorevole sia per il nostro vivere che per il nostro habitat terrestre.
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