Tesi etd-11292012-115231 |
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Tipo di tesi
Tesi di dottorato di ricerca
Autore
ZANONE, EMILIE TATIANA
Indirizzo email
emilie.zanone@gmail.com
URN
etd-11292012-115231
Titolo
La magie dans la nouvelle toscane du XIVè et du XVè siècle: analyses thématique et historique.
Settore scientifico disciplinare
L-FIL-LET/10
Corso di studi
STUDI ITALIANISTICI
Relatori
tutor Prof. Bartuschat, Johannes
correlatore Prof. Cella, Roberta
commissario Prof. Cheles, Luciano
commissario Prof. Surdich, Luigi
correlatore Prof. Cella, Roberta
commissario Prof. Cheles, Luciano
commissario Prof. Surdich, Luigi
Parole chiave
- confronto
- documento
- magia
- novella
- rappresentazione
- realismo medievale
Data inizio appello
10/12/2012
Consultabilità
Completa
Riassunto
La tesi si interessa alle rappresentazioni di pratiche magiche nelle novelle toscane dalla seconda metà del XIV alla prima metà del XV secolo. Essa si concentra sugli incantesimi, i sortilegi e su degli amuleti chiamati brevi. Lo studio considera anche le riunioni notturne di una società misteriosa i cui membri si ritrovano grazie alla magia. Particolare importanza viene conferita alla credenza nei fantasmi, dato che si tratta di creature che vengono combattute tramite l’uso di incantesimi.
Tramite questi oggetti di studio è interessante vedere come i novellieri toscani trattano di magia. Il presente studio si propone di analizzare attentamente i brani dedicati a questa arte ed ai fantasmi, per verificare se quanto essi riportano trova riscontro in delle fonti di carattere storico, oppure se si tratta del frutto dell’invenzione degli autori. Si tratta di mostrare che la novella contiene numerose indicazioni spesso molto precise su delle pratiche, degli oggetti e delle credenze scarsamente sconosciute. Quest’indagine porta anche a considerare i rapporti fra la novella ed i documenti storici, tramite la analisi ed il confronto di testi di differente carattere.
Questa analisi incrociata conferma che certi elementi delle novelle, presenti anche nei documenti storici, non sono tratti dall’immaginazione degli scrittori, mentre quelli che non trovano nessun riscontro sono probabilmente delle creazioni letterarie. Questa lettura comparata mostra che la novella puo’ fornire, in una certa misura, delle informazioni sul contesto nel quale è stata scritta e sulla mentalità di quell’epoca. Infine quest’indagine arrichisce la lettura del testo. Questo metodo, infine, contribuisce ad arricchire la lettura del testo. Il parallelo con le fonti storiche consente di spiegare molti elementi della novella, altrimenti difficilemtne conprensibili, attribuendo loro un senso nuovo.
Questa ricerca è composta di due corpora, distinti in base alla natura dei testi. Il primo corpus raccoglie delle novelle mentre il secondo raggruppa dei documenti con valore storico. I testi considerati per questa ricerca sono tratti dalle principali raccolte di novelle della Toscana del XIV et XV secolo. Troviamo materia nel Decameron di Giovanni Boccaccio, nelle Novelle di Giovanni Sercambi, nel Trecentonovelle di Franco Sacchetti e nel Paradiso degli Alberti di Giovanni Gherardi da Prato.
Il secondo corpus comprende documenti di provata attendibilita’ storica. Si tratta di testi di varia natura. Troviamo dei testi apologetici come dei brani del Canon Episcopi (X secolo) ; delle agiografie tratte dalla Legenda aurea (1261-1266); dei trattati come la Esposizione del Simbolo degli Apostoli di D. Cavalca, o lo Specchio di vera penitenza di J. Passavanti e infine delle prediche in volgare tratte dai cicli toscani (Firenze 1424-1425 e Siena 1425-1427) di Bernardino da Siena.
Questo corpus comprende anche delle descrizioni d’incantesimi e di brevi documentati nelle raccolte di rimedi magici publicati in Ubbie, ciancioni e ciarpe del secolo XIV (1966) da Girolamo Amati e nella Curiosa raccolta di pratiche magiche e superstiziose di un popolano fiorentino del XIV secolo pubblicata da Giovanni Giannini. Vi e’ incluso, infine, anche un documento iconografico. Si tratta della figurina che possiede il riferimento c. 79 nel manoscritto Hamilton della Staatsbibliothek di Berlino.
Le diverse parti della tesi sono indipendenti, ma connesse dal comune filo conduttore della magia. Ognuna si concentra su di una pratica magica. Talune pratiche presentano alcune affinità, come i brevi e gli incantesimi che danno una grande importanza alle parole. Le riunioni notturne ed i sortilegi non sono per forza praticati da un’unica e medesima persona e sono spesso motivate da motivi vaghi. Tuttavia ci è sembrato interessante presentare prima i lavori sulle riunioni notturne ed in seguito quelli sui sortilegi a causa dell’aspetto terribile che hanno entrambe queste pratiche. Infine introduciamo i lavori sulla credenza nei fantasmi e dopo quelli che si concentrano sugli incantesimi usati contro queste creature perchè è necessario conoscere questa credenza per cogliere pienamente il senso delle parole della pratica magica.
Tramite questi oggetti di studio è interessante vedere come i novellieri toscani trattano di magia. Il presente studio si propone di analizzare attentamente i brani dedicati a questa arte ed ai fantasmi, per verificare se quanto essi riportano trova riscontro in delle fonti di carattere storico, oppure se si tratta del frutto dell’invenzione degli autori. Si tratta di mostrare che la novella contiene numerose indicazioni spesso molto precise su delle pratiche, degli oggetti e delle credenze scarsamente sconosciute. Quest’indagine porta anche a considerare i rapporti fra la novella ed i documenti storici, tramite la analisi ed il confronto di testi di differente carattere.
Questa analisi incrociata conferma che certi elementi delle novelle, presenti anche nei documenti storici, non sono tratti dall’immaginazione degli scrittori, mentre quelli che non trovano nessun riscontro sono probabilmente delle creazioni letterarie. Questa lettura comparata mostra che la novella puo’ fornire, in una certa misura, delle informazioni sul contesto nel quale è stata scritta e sulla mentalità di quell’epoca. Infine quest’indagine arrichisce la lettura del testo. Questo metodo, infine, contribuisce ad arricchire la lettura del testo. Il parallelo con le fonti storiche consente di spiegare molti elementi della novella, altrimenti difficilemtne conprensibili, attribuendo loro un senso nuovo.
Questa ricerca è composta di due corpora, distinti in base alla natura dei testi. Il primo corpus raccoglie delle novelle mentre il secondo raggruppa dei documenti con valore storico. I testi considerati per questa ricerca sono tratti dalle principali raccolte di novelle della Toscana del XIV et XV secolo. Troviamo materia nel Decameron di Giovanni Boccaccio, nelle Novelle di Giovanni Sercambi, nel Trecentonovelle di Franco Sacchetti e nel Paradiso degli Alberti di Giovanni Gherardi da Prato.
Il secondo corpus comprende documenti di provata attendibilita’ storica. Si tratta di testi di varia natura. Troviamo dei testi apologetici come dei brani del Canon Episcopi (X secolo) ; delle agiografie tratte dalla Legenda aurea (1261-1266); dei trattati come la Esposizione del Simbolo degli Apostoli di D. Cavalca, o lo Specchio di vera penitenza di J. Passavanti e infine delle prediche in volgare tratte dai cicli toscani (Firenze 1424-1425 e Siena 1425-1427) di Bernardino da Siena.
Questo corpus comprende anche delle descrizioni d’incantesimi e di brevi documentati nelle raccolte di rimedi magici publicati in Ubbie, ciancioni e ciarpe del secolo XIV (1966) da Girolamo Amati e nella Curiosa raccolta di pratiche magiche e superstiziose di un popolano fiorentino del XIV secolo pubblicata da Giovanni Giannini. Vi e’ incluso, infine, anche un documento iconografico. Si tratta della figurina che possiede il riferimento c. 79 nel manoscritto Hamilton della Staatsbibliothek di Berlino.
Le diverse parti della tesi sono indipendenti, ma connesse dal comune filo conduttore della magia. Ognuna si concentra su di una pratica magica. Talune pratiche presentano alcune affinità, come i brevi e gli incantesimi che danno una grande importanza alle parole. Le riunioni notturne ed i sortilegi non sono per forza praticati da un’unica e medesima persona e sono spesso motivate da motivi vaghi. Tuttavia ci è sembrato interessante presentare prima i lavori sulle riunioni notturne ed in seguito quelli sui sortilegi a causa dell’aspetto terribile che hanno entrambe queste pratiche. Infine introduciamo i lavori sulla credenza nei fantasmi e dopo quelli che si concentrano sugli incantesimi usati contro queste creature perchè è necessario conoscere questa credenza per cogliere pienamente il senso delle parole della pratica magica.
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