Tesi etd-12302017-133947 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
LORENZINI, GIULIA
URN
etd-12302017-133947
Titolo
Dimissione precoce dopo chirurgia robotica per patologia ginecologica benigna e maligna
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Dott. Bottone, Pietro
Parole chiave
- chirurgia robotica
- isterectomia robotica
- outpatient surgery
- same day discharge
Data inizio appello
30/01/2018
Consultabilità
Completa
Riassunto
Riassunto
Obiettivo: Stabilire la fattibilità della dimissione precoce dopo di interventi di chirurgia robotica per patologia ginecologica benigna e maligna e identificare dei fattori che possano influenzarla.
Materiali e metodi: Sono state incluse nello studio 98 pazienti consecutive sottoposte a chirurgia robotica per diverse patologie ginecologiche presso l’Unità Operativa di Ginecologia 2 dell’AUOP nel periodo dal 5/10/2016 al 3/10/2017. A tutte le pazienti è stata fornita un’informativa sulla procedura chirurgica e sulla gestione del decorso post operatorio a domicilio dopo dimissione precoce. Di ciascuna delle pazienti sono stati registrati i dati demografici e le caratteristiche cliniche pre e post operatorie. Le variabili quantitative sono state analizzate con il t test, le variabili qualitative, nominali, sono state analizzate con il test del chi-quadrato. Le pazienti sono state suddivise in due gruppi: il “gruppo di studio” delle dimissioni precoci che includeva le pazienti dimesse dopo un periodo di ricovero della durata minore uguale alle 24 ore ed il “gruppo di controllo” delle dimissioni standard in cui sono state incluse le pazienti con periodo di degenza superiore alle 24 ore.
Risultati: Delle 98 pazienti dello studio le pazienti dimesse in un tempo inferiore uguale a 24 ore sono state 28 (28,6 %). Le pazienti dimesse dopo le 24 ore sono state 70 (71,4 %). Di queste 7 pur in assenza di controindicazioni e potendo essere dimesse in un tempo inferiore o uguale alle 24 ore hanno scelto di non aderire al protocollo di dimissione precoce, di conseguenza sono state escluse dall’analisi. Tra le variabili quantitative l’unica significativa sembra essere la perdita ematica intraoperatoria con una media di 39.64 cc nel “gruppo di studio” delle dimissioni precoci e media 59.52 cc nel “gruppo di controllo” (p=0.05). Tra le variabili qualitative, nominali, sembra significativa la presenza di comorbidità cardiovascolare, infatti le pazienti con tale comorbidità dimesse dopo le 24 ore sono state l’85 % (p=0.136). Delle pazienti con complicanze post operatorie precoci 9 su 10 sono andate incontro ad una degenza con durata anche molto superiore alle 24 ore. Inoltre tutte le pazienti con vomito post operatorio sono state dimesse dopo le 24 ore.
Conclusioni: Ad oggi è ampiamente riconosciuto che la dimissione precoce a seguito di interventi di chirurgia robotica per patologia ginecologica benigna e maligna sia fattibile e sicura. Dallo studio i fattori che sono risultati essere più significativi nel poter influenzare la durata della degenza sono le perdite ematiche intraoperatorie, la presenza di comorbidità cardiovascolare e l’insorgenza di complicanze post operatorie precoci. Tenendo conto del numero esiguo del campione questo è da considerarsi uno studio preliminare. Dalla letteratura, oltre che dall’esperienza descritta, emerge la fondamentale importanza di fornire un’adeguata informazione alle pazienti in merito alla procedura e al decorso post operatorio al domicilio.
Obiettivo: Stabilire la fattibilità della dimissione precoce dopo di interventi di chirurgia robotica per patologia ginecologica benigna e maligna e identificare dei fattori che possano influenzarla.
Materiali e metodi: Sono state incluse nello studio 98 pazienti consecutive sottoposte a chirurgia robotica per diverse patologie ginecologiche presso l’Unità Operativa di Ginecologia 2 dell’AUOP nel periodo dal 5/10/2016 al 3/10/2017. A tutte le pazienti è stata fornita un’informativa sulla procedura chirurgica e sulla gestione del decorso post operatorio a domicilio dopo dimissione precoce. Di ciascuna delle pazienti sono stati registrati i dati demografici e le caratteristiche cliniche pre e post operatorie. Le variabili quantitative sono state analizzate con il t test, le variabili qualitative, nominali, sono state analizzate con il test del chi-quadrato. Le pazienti sono state suddivise in due gruppi: il “gruppo di studio” delle dimissioni precoci che includeva le pazienti dimesse dopo un periodo di ricovero della durata minore uguale alle 24 ore ed il “gruppo di controllo” delle dimissioni standard in cui sono state incluse le pazienti con periodo di degenza superiore alle 24 ore.
Risultati: Delle 98 pazienti dello studio le pazienti dimesse in un tempo inferiore uguale a 24 ore sono state 28 (28,6 %). Le pazienti dimesse dopo le 24 ore sono state 70 (71,4 %). Di queste 7 pur in assenza di controindicazioni e potendo essere dimesse in un tempo inferiore o uguale alle 24 ore hanno scelto di non aderire al protocollo di dimissione precoce, di conseguenza sono state escluse dall’analisi. Tra le variabili quantitative l’unica significativa sembra essere la perdita ematica intraoperatoria con una media di 39.64 cc nel “gruppo di studio” delle dimissioni precoci e media 59.52 cc nel “gruppo di controllo” (p=0.05). Tra le variabili qualitative, nominali, sembra significativa la presenza di comorbidità cardiovascolare, infatti le pazienti con tale comorbidità dimesse dopo le 24 ore sono state l’85 % (p=0.136). Delle pazienti con complicanze post operatorie precoci 9 su 10 sono andate incontro ad una degenza con durata anche molto superiore alle 24 ore. Inoltre tutte le pazienti con vomito post operatorio sono state dimesse dopo le 24 ore.
Conclusioni: Ad oggi è ampiamente riconosciuto che la dimissione precoce a seguito di interventi di chirurgia robotica per patologia ginecologica benigna e maligna sia fattibile e sicura. Dallo studio i fattori che sono risultati essere più significativi nel poter influenzare la durata della degenza sono le perdite ematiche intraoperatorie, la presenza di comorbidità cardiovascolare e l’insorgenza di complicanze post operatorie precoci. Tenendo conto del numero esiguo del campione questo è da considerarsi uno studio preliminare. Dalla letteratura, oltre che dall’esperienza descritta, emerge la fondamentale importanza di fornire un’adeguata informazione alle pazienti in merito alla procedura e al decorso post operatorio al domicilio.
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