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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-12292023-182434


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
ANGELINI, ANDREA
URN
etd-12292023-182434
Titolo
Storia e economia del porto medievale di Motrone
Dipartimento
CIVILTA' E FORME DEL SAPERE
Corso di studi
STORIA E CIVILTÀ
Relatori
relatore Prof.ssa Poloni, Alma
Parole chiave
  • Motrone
  • economia
  • medioevo
  • economy
  • middleage
Data inizio appello
09/02/2024
Consultabilità
Completa
Riassunto
Questo elaborato, che si sviluppa in tre capitoli, tenta di ripercorrere le vicende storiche ed economiche che hanno segnato l’area di Motrone, attualmente una piccola frazione di Marina di Pietrasanta. Purtroppo oggi pochissimi – sia in ambito accademico che dal punto di vista popolare – conoscono l’importanza di questa porzione di territorio versiliese: il castello è andato distrutto e la zona del porto, ormai lontana circa un chilometro dalla linea di costa, risulta del tutto scomparsa, tanto che in molti ne hanno messo in dubbio l’esistenza.
Il primo capitolo è da considerarsi una lunga introduzione per meglio capire come Motrone, e il suo centro di riferimento, Pietrasanta, e più in generale la Versilia tutta, abbiamo giocato un ruolo fondamentale nello scacchiere dei grandi comuni cittadini toscani e dell’Italia centro-settentrionale. Un’introduzione inevitabile e indispensabile, senza la quale non si sarebbe potuto comprendere perché i fiorentini si rivolsero a questo centro sul finire del XIV secolo. In particolare, abbiamo speso numerose parole, nell’ultimo paragrafo di questo capitolo, a raccontare le vicende storiche vissute dal forte e dal porto di Motrone, vero nodo del contendere tra Lucca e Pisa in primis, ma anche tra Pisa e Genova e, ancora più importante, tra Pisa e Firenze. Fondamentali per ricostruire le vicende storiche di questo importante scalo medievale sono state le cronache di Sercambi, Maragone e Villani; nonché i Commentarii Storici di Vincenzo Santini e la raccolta di documenti eseguita da Stefano Giannotti; nonché le ricerche di Mario Lopes-Pegna e Giorgio Bini.
Il secondo capitolo, invece, cambia completamente registro e si sposta a descrivere la vita e le imprese “professionali” di un mercante pratese: Francesco di Marco Datini. Ogni studioso di storia medievale, ma soprattutto ogni storico dell’economia medievale conosce questo nome. Datini è stato un uomo che con la sua vita e le sue opere ha lasciato un segno indelebile nella storia: grazie alle sue oltre 150'000 lettere e svariati libri contabili. Un uomo e un mercante di tale levatura non poteva non lasciare traccia di se anche nel nostro porto di Motrone. La fonte principale per la stesura di questo capitolo è stata la monumentale opera di Federico Melis che più di tutti ha capito l’importanza, e l’enorme ricchezza, del carteggio datiniano. Fondamentali sono stati anche i saggi contenuti nella raccolta curata da Giampiero Nigro.
Infine il terzo capitolo affronta il “problema portuale fiorentino”. Nella prima parte vengono descritti i fatti che portarono il comune di Firenze alla condizione di dover abbandonare Porto Pisano obbligandolo a trovare dei porti alternativi; i quali vengono analizzati brevemente nella seconda parte. La terza parte del capitolo è dedicata alle attività del porto di Motrone. Per quest’ultimo paragrafo importantissimi sono stati i lavori di Paolo Pelù che ha dedicato gran parte della sua vita di studioso alla ricerca dei fatti economici tanto di Motrone quanto di Pietrasanta. Grazie ai lavori dello storico versiliese e, attingendo ancora una volta al carteggio datiniano, abbiamo cercato di esporre la quantità e la qualità dei traffici commerciali che si registrarono nello scalo portuale di Motrone.
Speriamo, con questo elaborato, di aver reso giustizia agli illustri storici che in passato si sono occupati della Versilia e di Motrone in particolare. Speriamo altresì di stimolare altri ad indagare sull’argomento, ad analizzare con maggiore attenzione le fonti alla ricerca di tracce che possano così riaccendere l’interesse sulla zona di Motrone che, per ottocento anni, è stato dominata dal forte e che, per secoli, con il suo porto ha giocato un ruolo di primo piano sullo scacchiere politico, militare e commerciale delle principali potenze italiane e non solo.
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