Thesis etd-12292023-161015 |
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Thesis type
Tesi di laurea magistrale
Author
BERNARDINI, GIADA
URN
etd-12292023-161015
Thesis title
Effetti del detrito vegetale spiaggiato e dei cambiamenti climatici sull’emergenza e crescita di specie dunali
Department
BIOLOGIA
Course of study
BIOLOGIA MARINA
Supervisors
relatore Prof.ssa Balestri, Elena
relatore Prof. Lardicci, Claudio
relatore Dott.ssa Menicagli, Virginia
relatore Prof. Lardicci, Claudio
relatore Dott.ssa Menicagli, Virginia
Keywords
- cambiamento climatico
- climate change
- detrito
- duna
- dune
- Posidonia oceanica
- precipitation
- precipitazioni
- wrack
Graduation session start date
22/01/2024
Availability
Withheld
Release date
22/01/2027
Summary
Quantità variabili di detrito vegetale di origine marina e terrestre si depositano periodicamente lungo le spiagge di tutto il mondo in seguito ad eventi di tempesta. Nel Mediterraneo, il detrito spiaggiato è costituito prevalentemente da frammenti dell’angiosperma Posidonia oceanica L. Delile che in alcune aree forma strutture compatte note come “banquettes” la cui importanza nel mitigare l’erosione costiera e nell’incrementare la biodiversità è ampiamente documentata. Tuttavia, una sostanziale frazione di questo materiale viene trasportata dalla linea di riva verso terra da parte dei venti o delle maree contribuendo alla formazione della duna embrionale. Studi suggeriscono che la presenza di detrito potrebbe incrementare la crescita delle piante presenti fornendo loro nutrienti e aumentando l’umidità del substrato. Tuttavia, è stato scarsamente studiato se questo materiale possa influenzare il reclutamento sessuale, un meccanismo fondamentale per la resilienza dei popolamenti costieri in seguito ad eventi di disturbo. Il successo del reclutamento in ambiente dunale è strettamente legato alla disponibilità di acqua proveniente dalle precipitazioni. Alcune previsioni indicano che nel Mediterraneo la quantità delle precipitazioni potrebbe diminuire anche del 20% entro la fine del secolo a causa del cambiamento climatico con possibili conseguenze negative sui sistemi dunali.
Lo scopo della presente tesi è quello di esaminare se la presenza di detrito vegetale possa mitigare eventuali effetti negativi della riduzione delle precipitazioni sulla colonizzazione della duna embrionale. A tal fine è stato condotto un esperimento in mesocosmo in cui sono stati valutati gli effetti (1) della deposizione e composizione del detrito (assenza di detrito vs. presenza di detrito vs. presenza di detrito misto a sabbia), (2) delle precipitazioni (quantità attuale vs. quantità ridotta prevista da scenari di cambiamento climatico globale) e (3) dell’interazione di questi due fattori sull’emergenza e sulle fasi iniziali di sviluppo di piante dunali. Come modello sono state scelte tre specie che rivestono un ruolo importante nella formazione/stabilizzazione dei sistemi dunali, Cakile maritima Scop., Thinopyrum junceum (L.) Á.Löve, e Calamagrostis arenaria (L.) Roth. Lo sviluppo delle plantule è stato monitorato giornalmente e al termine dell’esperimento è stato calcolato il tempo di emergenza, la percentuale di emergenza e sono state misurate variabili morfologiche e la produzione di biomassa.
Lo scopo della presente tesi è quello di esaminare se la presenza di detrito vegetale possa mitigare eventuali effetti negativi della riduzione delle precipitazioni sulla colonizzazione della duna embrionale. A tal fine è stato condotto un esperimento in mesocosmo in cui sono stati valutati gli effetti (1) della deposizione e composizione del detrito (assenza di detrito vs. presenza di detrito vs. presenza di detrito misto a sabbia), (2) delle precipitazioni (quantità attuale vs. quantità ridotta prevista da scenari di cambiamento climatico globale) e (3) dell’interazione di questi due fattori sull’emergenza e sulle fasi iniziali di sviluppo di piante dunali. Come modello sono state scelte tre specie che rivestono un ruolo importante nella formazione/stabilizzazione dei sistemi dunali, Cakile maritima Scop., Thinopyrum junceum (L.) Á.Löve, e Calamagrostis arenaria (L.) Roth. Lo sviluppo delle plantule è stato monitorato giornalmente e al termine dell’esperimento è stato calcolato il tempo di emergenza, la percentuale di emergenza e sono state misurate variabili morfologiche e la produzione di biomassa.
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