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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-12292021-144027


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
DE SALES, VITTORIO
URN
etd-12292021-144027
Titolo
IL DIRITTO INTERNAZIONALE DEI CONFLITTI ARMATI IN MARE
Dipartimento
SCIENZE POLITICHE
Corso di studi
SCIENZE MARITTIME E NAVALI
Relatori
relatore Dott. Diana, Luigi
Parole chiave
  • armati
  • conflitti
Data inizio appello
13/01/2022
Consultabilità
Tesi non consultabile
Riassunto
Il Diritto Internazionale dei conflitti armati in mare è configurabile come diramazione del più vasto e generico Diritto Internazionale Umanitario. Quest’ultimo costituisce uno dei più importanti settori del Diritto Internazionale pubblico ed è finalizzato alla tutela della popolazione civile inerme o a porre limiti all’impiego di mezzi e metodi di guerra in situazioni di grave emergenza (in particolare, in caso di conflitto armato).
Poggiando su questa iniziale gerarchizzazione, il presente elaborato si pone l’obbiettivo di analizzare il settore dei conflitti armati in mare mediante una trattazione progressiva. In altri termini, utilizzerà il Diritto Umanitario come cornice entro la quale collocare ed analizzare gli elementi caratterizzanti del Diritto Internazionale dei conflitti armati.
In primo luogo si farà riferimento all’ancestrale ripartizione del Diritto Internazionale in ius ad bellum e ius in bello, il primo definito come il diritto di ricorrere alla forza armata e facente parte del Diritto Internazionale “di pace” ed il secondo come il diritto relativo alla disciplina delle ostilità tra belligeranti e delle relazioni tra questi e terzi e facente parte delle trattazioni di diritto internazionale “bellico`’. Verrà poi presentato un breve excursus storico che vede come protagoniste la nozione di guerra e conflitto armato. Si parlerà dunque di “stato di guerra” come conseguenza della volontà (animus bellandi) espressa mediante una dichiarazione formale di guerra in conformità alla III Convenzione dell’Aja del 18 ottobre 1907, passando poi al Patto Kellog-Briand del 1928 che vede invece la cessazione dell’utilizzo della guerra come mezzo per la risoluzione delle controversie internazionali ed infine giungendo all’entrata in vigore della Carta delle Nazioni Unite che introduce la nozione di conflitto armato come preferibile a quella di guerra, in quanto intimamente legata alla condizione oggettiva dell’esistenza di ostilità tra due o più Stati. Le convenzioni che disciplinano le ostilità tra belligeranti si applicano tanto in caso di guerra, quanto in caso di conflitto armato.
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