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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-12272010-124934


Tipo di tesi
Tesi di laurea vecchio ordinamento
Autore
SBRANA, ALBERTO
URN
etd-12272010-124934
Titolo
La Costa d'Avorio:il lungo cammino verso la democrazia
Dipartimento
SCIENZE POLITICHE
Corso di studi
SCIENZE POLITICHE
Relatori
relatore Prof. Vernassa, Maurizio
Parole chiave
  • Costa d'Avorio
Data inizio appello
24/01/2011
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
24/01/2051
Riassunto
Dal punto di vista storico la realtà della Costa d’Avorio è talmente multiforme nelle varie fasi che hanno caratterizzato la sua giovane storia che è difficile parlare di un processo omogeneo e sistematico di democratizzazione per l’intero paese. Infatti, sebbene sia uno stato con enormi potenzialità economiche e sia uno dei pochi paesi africani dell’area sub-sahariana che, sin dalla sua indipendenza, si è dotato di una Costituzione elaborata su principi e regole, ispirati a modelli europei di tradizione come quello francese, la Costa d’Avorio ha vissuto un problematico e lungo cammino verso la democrazia che, dopo varie vicissitudini, non ha ancora trovato il suo totale compimento, ma, al contrario, alla luce dei recenti avvenimenti, sembra attraversare una fase involutiva che potrebbe portare il paese verso una nuova catastrofe, senza aver ancora rimarginato le profonde ferite arrecate dalla precedente guerra civile. Dal punto di vista bibliografico, esistono veramente pochi testi, per la maggior parte in lingua francese o inglese, che trattano in modo esaustivo e dettagliato la storia del “paese degli elefanti” e buona parte di queste pubblicazioni sono per lo più scritte da autori ivoriani che descrivono i fatti, approfondendoli attraverso una loro soggettiva visione ed interpretazione degli eventi. Per integrare la documentazione bibliografica, si è fatto anche ricorso alla consultazione di numerosi articoli sui siti di organi stampa e di agenzie locali e straniere, mettendoli in comparazione fra loro per cercare il più possibile di cogliere l’essenza delle informazioni, libera da manipolazioni parziali e faziose. Inoltre sono stati molto utili, al fine di un ulteriore approfondimento degli argomenti trattati, gli articoli e i rapporti delle organizzazioni governative e non, nonché di istituti e centri di ricerca specializzati in questioni di carattere internazionale. Nel testo tratterò l’evoluzione del processo di democratizzazione a partire dal 1960, anno dell’indipendenza dalla Francia, e fino alla storia dei nostri giorni che vede ancora in essere il braccio di ferro fra i principali contendenti per la poltrona presidenziale (Gbagbo, il presidente uscente e Ouattara, lo storico sfidante), malgrado l’effettuazione delle elezioni nello scorso fine novembre. Questo percorso partirà dagli anni in cui il paese ha affrontato il progressivo processo di decolonializzazione durante il quale emergerà la figura di F.H. Boigny, padre fondatore della Costa d’Avorio indipendente e suo primo Capo di Stato. Ampio spazio è stato dedicato al consolidamento del suo trentennale regime presidenzialista monopartitico, dalle vaghe sembianze democratiche, attraverso il ventennio di crescita economica meglio conosciuto come “miracle ivorien” con le sue implicazioni, fino ad arrivare agli anni Ottanta che segneranno il progressivo indebolimento del regime personalistico di Boigny e portò ad un’apertura verso il pluripartitismo. La morte di Boigny nel 1993 segnò l’interruzione di un processo che sembrava ormai consolidato: l’intensificarsi dell’odio interetnico e intereligioso portarono al concepimento e all’istituzionalizzazione del concetto aberrante dell’“ivorianità” che, insieme alla lotta per il potere, condurranno il paese alla divisione e alla sua implosione che scatenò lo scoppio della guerra civile. A partire da questo sanguinoso evento la Comunità Internazionale, con la Francia in prima linea, si resero conto che la crisi ivoriana non era una semplice questione interna che si sarebbe risolta autonomamente, ma richiedeva un radicale sforzo per la pacificazione del paese, anche al fine di non destabilizzare l’intera regione e per non mettere a repentaglio gli enormi interessi economico-politici che l’ex madrepatria deteneva e detiene tutt’ora in quei territori. In particolare dal 2004 al 2007 si è assistito ad un intensa attività diplomatica internazionale su più fronti che ha prodotto numerosi accordi fra le parti, finalizzati alla riconciliazione nazionale necessaria per favorire la ripresa del processo di democratizzazione e di stabilità, che, però, si è manifestato difficile e travagliato, tanto che non ha ancora trovato la sua conclusione. Lo scopo essenziale della trattazione è quello di mostrare come in questi cinquanta anni da stato indipendente e sovrano la Costa d’Avorio in realtà sia una “democrazia di facciata”, malgrado sia dotata di tutti gli strumenti giuridici per esserlo veramente; un caso internazionale in cui ha prevalso solo l’interesse e il potere personale di una ristretta cerchia di personaggi, fino a sovvertire anche la volontà sovrana del popolo che si è espresso in modo inequivocabile e malgrado le forti pressioni internazionali che chiedono che il paese riacquisti nuovamente quel ruolo di guida e di modello democratico da imitare nell’intera regione sub-sahariana.
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