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Tra la fine del 2019 e l’inizio del 2020 sono stati documentati casi di polmoniti
atipiche nella provincia cinese di Hubei, il cui agente eziologico è stato identificato
in una forma virale con sue analogie genomiche e cliniche con il SARS-CoV,
pertanto denominato Sars-CoV-2. Tale virus si è rapidamente diffuso in tutto il
mondo, andando ad interessare prima altri paesi dell’Asia, poi gli Stati Uniti, tutta
l’Europa e solo in ultimo momento l’America del Sud e l’Africa, motivo per cui in
data 11 Marzo 2020 è stata dichiarata “pandemia mondiale”. L’infezione da Sars-
CoV-2 si caratterizza per un’elevata diffusibilità e aggressività con una mortalità
generale pari al 22,7%. In Italia i primi casi registrati risalgono al 18 febbraio 2020,
con un’evoluzione estremamente rapida che ha portato alla dichiarazione dello stato
di emergenza sanitaria e conseguente “lockdown” su tutto il territorio nazionale nei
mesi di marzo e aprile. Sars-CoV-2 ha come principale organo bersaglio l’apparato
respiratorio, pur presentando un tropismo multiorgano, responsabile di quadri di
polmoniti atipiche associati a manifestazioni di tipo gastrointestinale, vascolare e
neurologico. La diagnosi di infezione da Sars-CoV-2 si basa attualmente
sull’identificazione del genoma tramite Rt-PCR associato all’imaging toracico, il cui
gold standard è rappresentato dal TC torace. Poiché tale tecnica presenta svantaggi
sul piano logistico e un profilo di sicurezza gravato dall’esposizione a raggi X,
l’ecografia toracica rappresenta uno strumento sensibile, sicuro e maneggevole a
disposizione del clinico per diagnosi e monitoraggio dei pazienti nel contesto della
pandemia, anche in luce della peculiare distribuzione periferica della polmonite
Lo scopo di questo elaborato di tesi è stato di valutare i fattori prognostici di tipo
demografico, anamnestico, clinico e in particolare verificare l’utilità dell’ecografia
toracica applicata con metodica standardizzata in ambito prognostico.