Tesi etd-12232020-131411 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
FARI, GIACOMO
URN
etd-12232020-131411
Titolo
GPS O GALILEO: QUALE SARA' IL FUTURO DELLA NAVIGAZIONE AEREA?
Dipartimento
SCIENZE POLITICHE
Corso di studi
SCIENZE MARITTIME E NAVALI
Relatori
relatore C.C. (AN) Cuoco, Marzia
correlatore T.V. (AN) Giordano, Vincenzo
correlatore T.V. (AN) Giordano, Vincenzo
Parole chiave
- Galileo
- GPS
- navigazione satellitare
- velivoli
Data inizio appello
20/01/2021
Consultabilità
Completa
Riassunto
La necessità di conoscere la propria posizione in ogni punto della superficie terrestre ed in ogni istante
ha spinto fin dall’antichità naviganti e studiosi a cercare metodi sempre più accurati e precisi per la
determinazione della posizione. Agli arbori della navigazione marittima venivano utilizzate le stelle
per orientarsi in mezzo al mare, grazie ad uno strumento chiamato Sestante. Questo metodo, però,
non poteva essere utilizzato in ogni momento della giornata e bisognava avere un cielo limpido che
permettesse di vedere gli astri, quindi è nata la necessità di sviluppare nuovi sistemi più affidabili.
Con l’avvento della tecnologia spaziale, nel corso del ‘900, sono nati i primi progetti per utilizzare i
satelliti come strumenti per la determinazione della posizione. Dopo vari tentativi sono stati sviluppati
due sistemi molto all’avanguardia dalle due Superpotenze del XX secolo, USA e Russia: il GPS
(Global Positioning System) e il GLONASS (Global'naja Navigacionnaja Sputnikovaja Sistema.
GLObal NAvigation Satellite System). Entrambi questi sistemi hanno copertura globale e si sono
dimostrati molto efficienti fin dall’inizio. Dopo tanti anni di monopolizzazione di questo settore da
parte di USA e Russia, però, l’Unione Europea ha deciso di mettersi in gioco e progettare un proprio
sistema di posizionamento globale, in modo da diventare indipendente in tale ambito. Questa idea è
nata soprattutto perché i sistemi precedentemente citati sono tutt’ora sotto il controllo di organismi
militari e, da un momento all’altro, le due Potenze potrebbero decidere di interrompere la fornitura
del servizio in alcune aree del globo, con conseguenze critiche per i Pesi esclusi. Il progetto europeo
prende il nome di Galileo e la sua realizzazione è stata fortemente voluta dalla maggior parte dei Paesi
dell’Unione. La caratteristica peculiare di tale sistema, che lo differenzia dagli altri, è la gestione
affidata ad organismi civili, ma offre anche importanti vantaggi che analizzeremo nel corso della
trattazione, per esempio una maggiore affidabilità e precisione. Nonostante i numerosi aspetti positivi
del suo sviluppo, non sono mancate delle opposizioni, specialmente da parte degli Stati Uniti, che
non volevano vedersi togliere la sovranità in questo campo. L’ Europa, però, non ha desistito e alla
fine è riuscita a dare vita al nuovo sistema e a renderlo disponibile a partire dal 2016.
I campi di applicazione dei sistemi di radionavigazione sono veramente tanti e toccano numerosi
settori come i trasporti, la giustizia, la sanità, ecc. Negli ultimi anni, inoltre, la vita quotidiana è
diventata sempre più movimentata, grazie anche alla globalizzazione, che ha indotto l’aumento
sostanziale dei trasporti via mare, via terra e via aerea. Quindi, al giorno d’oggi sarebbe impensabile
un mondo senza sistemi che permettano di conoscere la propria posizione in maniera estremamente
precisa e, dato che ormai si sono raggiunti livelli di precisione elevatissimi, questi sistemi vengono
adoperati quotidianamente anche dalla Forze Armate per svolgere qualunque tipo di missione. In
particolar modo la Marina Militare Italiana ne fa un largo uso in quanto opera su quattro fronti: mare,
terra, aria e abissi, quindi necessita di strumenti molto affidabili per poter effettuare manovre e
operazioni a volte molto difficili e che richiedono una precisione e una coordinazione inimmaginabili.
Tutti gli assetti della MMI dispongono di sistemi di radionavigazione di ultima generazione e questo
è un requisito essenziale in quanto spesso si trova ad operare con mezzi che permettono di estendere
il controllo anche a molte miglia di distanza dall’ unità navale, ovvero gli aeromobili e gli elicotteri.
Questi mezzi necessitano di mantenere un contatto costante con la nave cui appartengono, ma ancora
più importante è sapere in quale punto si trova, considerata la vastità dei mari.
Aerei ed elicotteri oggi dispongono di tecnologie all’avanguardia, ma il futuro si prospetta molto più
tecnologico e rivoluzionario, infatti, negli ultimi anni sono stati impiegati sempre più i droni, velivoli
controllati da remoto che permettono di svolgere quasi tutte le missioni svolte dai classici aeromobili,
con la sostanziale differenza che non vi sono persone a bordo e quindi si ha un livello di sicurezza
estremamente più elevato. Anche questi mezzi necessitano di avere a bordo strumenti in grado di
fornire la posizione, anzi a bordo di questi velivoli devono essere installati i sistemi più accurati e
affidabili presenti sul mercato in quanto l’operatore è in un posto diverso e non ha la visuale diretta
del luogo in cui si trova il drone.
ha spinto fin dall’antichità naviganti e studiosi a cercare metodi sempre più accurati e precisi per la
determinazione della posizione. Agli arbori della navigazione marittima venivano utilizzate le stelle
per orientarsi in mezzo al mare, grazie ad uno strumento chiamato Sestante. Questo metodo, però,
non poteva essere utilizzato in ogni momento della giornata e bisognava avere un cielo limpido che
permettesse di vedere gli astri, quindi è nata la necessità di sviluppare nuovi sistemi più affidabili.
Con l’avvento della tecnologia spaziale, nel corso del ‘900, sono nati i primi progetti per utilizzare i
satelliti come strumenti per la determinazione della posizione. Dopo vari tentativi sono stati sviluppati
due sistemi molto all’avanguardia dalle due Superpotenze del XX secolo, USA e Russia: il GPS
(Global Positioning System) e il GLONASS (Global'naja Navigacionnaja Sputnikovaja Sistema.
GLObal NAvigation Satellite System). Entrambi questi sistemi hanno copertura globale e si sono
dimostrati molto efficienti fin dall’inizio. Dopo tanti anni di monopolizzazione di questo settore da
parte di USA e Russia, però, l’Unione Europea ha deciso di mettersi in gioco e progettare un proprio
sistema di posizionamento globale, in modo da diventare indipendente in tale ambito. Questa idea è
nata soprattutto perché i sistemi precedentemente citati sono tutt’ora sotto il controllo di organismi
militari e, da un momento all’altro, le due Potenze potrebbero decidere di interrompere la fornitura
del servizio in alcune aree del globo, con conseguenze critiche per i Pesi esclusi. Il progetto europeo
prende il nome di Galileo e la sua realizzazione è stata fortemente voluta dalla maggior parte dei Paesi
dell’Unione. La caratteristica peculiare di tale sistema, che lo differenzia dagli altri, è la gestione
affidata ad organismi civili, ma offre anche importanti vantaggi che analizzeremo nel corso della
trattazione, per esempio una maggiore affidabilità e precisione. Nonostante i numerosi aspetti positivi
del suo sviluppo, non sono mancate delle opposizioni, specialmente da parte degli Stati Uniti, che
non volevano vedersi togliere la sovranità in questo campo. L’ Europa, però, non ha desistito e alla
fine è riuscita a dare vita al nuovo sistema e a renderlo disponibile a partire dal 2016.
I campi di applicazione dei sistemi di radionavigazione sono veramente tanti e toccano numerosi
settori come i trasporti, la giustizia, la sanità, ecc. Negli ultimi anni, inoltre, la vita quotidiana è
diventata sempre più movimentata, grazie anche alla globalizzazione, che ha indotto l’aumento
sostanziale dei trasporti via mare, via terra e via aerea. Quindi, al giorno d’oggi sarebbe impensabile
un mondo senza sistemi che permettano di conoscere la propria posizione in maniera estremamente
precisa e, dato che ormai si sono raggiunti livelli di precisione elevatissimi, questi sistemi vengono
adoperati quotidianamente anche dalla Forze Armate per svolgere qualunque tipo di missione. In
particolar modo la Marina Militare Italiana ne fa un largo uso in quanto opera su quattro fronti: mare,
terra, aria e abissi, quindi necessita di strumenti molto affidabili per poter effettuare manovre e
operazioni a volte molto difficili e che richiedono una precisione e una coordinazione inimmaginabili.
Tutti gli assetti della MMI dispongono di sistemi di radionavigazione di ultima generazione e questo
è un requisito essenziale in quanto spesso si trova ad operare con mezzi che permettono di estendere
il controllo anche a molte miglia di distanza dall’ unità navale, ovvero gli aeromobili e gli elicotteri.
Questi mezzi necessitano di mantenere un contatto costante con la nave cui appartengono, ma ancora
più importante è sapere in quale punto si trova, considerata la vastità dei mari.
Aerei ed elicotteri oggi dispongono di tecnologie all’avanguardia, ma il futuro si prospetta molto più
tecnologico e rivoluzionario, infatti, negli ultimi anni sono stati impiegati sempre più i droni, velivoli
controllati da remoto che permettono di svolgere quasi tutte le missioni svolte dai classici aeromobili,
con la sostanziale differenza che non vi sono persone a bordo e quindi si ha un livello di sicurezza
estremamente più elevato. Anche questi mezzi necessitano di avere a bordo strumenti in grado di
fornire la posizione, anzi a bordo di questi velivoli devono essere installati i sistemi più accurati e
affidabili presenti sul mercato in quanto l’operatore è in un posto diverso e non ha la visuale diretta
del luogo in cui si trova il drone.
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