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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-12222022-233011


Tipo di tesi
Tesi di specializzazione (5 anni)
Autore
PALMISANO, GIULIA
URN
etd-12222022-233011
Titolo
Trauma cranico lieve in corso di terapia anticoagulante: management e conseguenze dell'ospedalizzazione, lo studio presso l'Ospedale Nuovo San Giovanni di Dio
Dipartimento
MEDICINA CLINICA E SPERIMENTALE
Corso di studi
MEDICINA D'EMERGENZA URGENZA
Relatori
relatore Prof. Ghiadoni, Lorenzo
correlatore Dott. Benedetti, Saverio
Parole chiave
  • anticoagulante
  • anticoagulants
  • anticoagulation
  • brain
  • cranico
  • gestione
  • injury
  • lieve
  • mild
  • trauma
  • traumatic
Data inizio appello
10/01/2023
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
10/01/2093
Riassunto
La gestione del trauma cranico lieve nei pazienti in corso di terapia anticoagulante è tuttora oggetto di dibattito. E' dimostrato che questi pazienti sono a maggior rischio di sviluppare emorragia intracranica in seguito a trauma e che nel momento in cui la presentino hanno un incrementato rischio di mortalità. Tuttavia, non è ancora chiaro se l'anticoagulazione sia un fattore di rischio significativo per lo sviluppo dell'emorragia intracranica tardiva e se la stessa sia, tendenzialmente, un'entità clinicamente e prognosticamente significativa, così da richiedere osservazione di 24h e ripetizione di imaging cerebrale prima della dimissione, come consigliato dalle attuali linee guida italiane.

Dai dati a nostra disposizione, non solo l'incidenza di emorragia intracranica tardiva è molto bassa, ma solo in rari casi richiede intervento neurochirurgico o incide sulla prognosi del malato. In aggiunta, non sappiamo le tempistiche ideali per la ripetizione dell'imaging.

Inoltre, l'ospedalizzazione di questi pazienti, già di per sé tendenzialmente fragili e comorbidi, è correlata con alto tasso di complicazioni iatrogene.

Pertanto, data la rara incidenza di emorragia intracranica tardiva significativa, l'importante carico di complicazioni associate con l'ospedalizzazione e i costi a carico del Sistema Sanitario Nazionale, risulta sconsigliato trattenere in ospedale questi pazienti a solo scopo di osservazione clinica prolungata e di ripetizione di imaging cerebrale.


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The management of mild traumatic brain injury in patients receiving anticoagulant therapy is still a matter of debate. The studies conducted so far demonstrated that anticoagulation is correlated with increased risk of intracranial hemorrhage, and that post-traumatic intracranial hemorrhage is associated with increased mortality if the patient is on anticoagulation. Still, it's not clear whether anticoagulation is a significant risk factor for the development of delayed intracranial hemorrhage, and whether it tends to be a clinically and prognostically significant entity, requiring in-hospital observation for 24h and repeated imaging before discharge, as recommended by the current italian guidelines.

From the available data, not only is the incidence of late intracranial hemorrhage very low, but it requires neurosurgical intervention or affects the patient's prognosis very rarely. We also don't know the ideal timing for re-imaging.

This study also highlights how the hospitalization of these patients, generally frail and comorbid, is correlated with a high rate of iatrogenic disorders.

Therefore, given the rare incidence of significant late intracranial hemorrhage, the important burden of complications associated with hospitalization and the costs for the National Health System, it is not recommended to keep anticoagulated patients with mild head trauma hospitalized for the sole purpose of prolonged clinical observation and of repeating brain imaging.
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