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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-12222022-150627


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
PESCAGLINI, JAMILAH
URN
etd-12222022-150627
Titolo
Giustizia riparativa e mediazione penale minorile: analisi di un paradigma in evoluzione.
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
GIURISPRUDENZA
Relatori
relatore Prof.ssa Venafro, Emma
Parole chiave
  • giustizia riparativa
  • mediazione penale
  • mediazione penale minorile
  • minore
  • vittima
  • mediatore
  • conciliazione
  • riparazione
  • probation
  • restorative Justice
  • diversion
Data inizio appello
01/02/2023
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
01/02/2093
Riassunto
La mediazione penale si annovera tra le tecniche operative della ‘Restorative Justice’, la cui espressione indica un modello di intervento innovativo su un fatto di reato, un archetipo rivoluzionario che si incentra nella composizione della lite tra un reo e la sua vittima in un’ottica prettamente riparativa. I programmi insiti alla stessa originano da una comprovata volontà di rivoluzionare il sistema sanzionatorio con l’intento di introdurre una giustizia più umana, ‘più giusta’ che prenda in considerazione i bisogni e le esigenze delle parti bilanciandone le posizioni. A tal proposito codesto studio si prefigge lo scopo di chiarirne la portata e la valenza – sia normativa che argomentativa – fornendosi della scienza giuridica e del sapere multidisciplinare, costruendo una vera a propria interpretazione a più livelli del modello in questione. In questa prospettiva si ascrive la mediazione penale minorile, ovvero una coniugazione della pratica mediativa in ambito giovanile, la quale, personificandosi nella figura del mediatore, si interpone nel conflitto tra un giovane autore del reato e una vittima, che subisce i danni psicofisici da un evento traumatico. Il suddetto elaborato propone, quindi, uno studio che introduce un’analisi complessiva sul tema della giustizia riparativa trattandone il contenuto, la procedura e i protagonisti della stessa, approfondendone lo status con un occhio di riguardo soprattutto per la posizione della vittima. Un tema sentito e assai noto al panorama legislativo punitivo, che assume una valenza particolare e abbisogna di una legislazione specifica in ragione dei processi di vittimizzazione e degli effetti negativi scaturenti dal reato sulla stessa. A seguito di un’analisi attenta e peculiare dell’istituto, l’elaborato prosegue e concentra la sua analisi sulla mediazione penale minorile – cuore pulsante di tutta la trattazione –, come settore predominante in cui la stessa RJ, oltre a ricopre un ruolo storico significativo, risulta campo d’addestramento e d’impianto di un’evoluzione normativa, psicologica, sociale e sociologica. Nella dinamica di un settore i cui soggetti vulnerabili protagonisti abbisognano di un esame scrupoloso e di un’avvedutezza psico-normativa notevole, l’esposto traccia l’essenza e la sostanza della mediazione con un focus sullo studio del minore come individuo in fase di evoluzione. In questa parentesi, oltre ad un’illustrazione diligente sui principali spazi normativi che recepiscono i percorsi riparativi, si colloca l’indagine sulla Riforma Cartabia, la quale, oltre a rappresentare la volontà tangibile del legislatore italiano di impiantare la RJ nell’ordinamento giuridico, si personifica nella figura di una donna priva di tutti i simboli propri della giustizia tradizionale – la spada, la bilancia, la benda – “come condizione per una prospettiva meno funesta rispetto alla declinazione maschile della giustizia fin qui dominante”.
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