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Thesis etd-12212022-122954


Thesis type
Tesi di specializzazione (5 anni)
Author
BIANCALANA, EDOARDO
URN
etd-12212022-122954
Thesis title
Effetti della SGLT2 inibizione su metabolismo glicolipidico e bilancio idro-salino e ruolo del trasportatore NHE3: studio in volontari sani
Department
MEDICINA CLINICA E SPERIMENTALE
Course of study
MEDICINA INTERNA
Supervisors
relatore Prof.ssa Solini, Anna
Keywords
  • empagliflozin
  • gliflozine
  • NHE3
  • SGLT2
  • tubulo prossimale
Graduation session start date
12/01/2023
Availability
Withheld
Release date
12/01/2026
Summary
Background
Gli inibitori del co-trasportatore sodio-glucosio di tipo 2 (SGLT2i) esercitano effetti cardioprotettivi. Tra i vari meccanismi, l'inibizione dello scambiatore sodio-idrogeno (NHE), espresso nel cuore e nel tubulo prossimale (NHE3), è stata proposta in studi su modelli animali. Nell’uomo, questo meccanismo, ed i cambiamenti elettrolitici e metabolici associati, non sono stati ancora dimostrati.

Soggetti e metodi
Venti volontari maschi sani sono stati sottoposti ad uno schema di idratazione standardizzato e assunzione di due compresse di empaglfifozin 25 mg. Le urine sono state raccolte al basale, e dopo 4 e 6 ore insieme ad aliquote di sangue. Nelle cellule tubulari di sfaldamento è stata determinata l’espressione proteica di NHE3 e MAP17.

Risultati
Il pH urinario aumenta dopo assunzione di empaglifozin (da 5.81±0.5 a 6.11±0.6 dopo 4 ore e 6.16±0.6 dopo 6 ore, p=0.0087 e p=0.0079, rispettivamente) come anche l’output urinario e l’escrezione frazionale di glucosio e sodio mentre si riducono la glicemia e i livelli circolanti di insulina ed aumentano i livelli plasmatici e l’escrezione urinaria dei chetoni. Nelle cellule tubulari di sfaldamento non si osservano variazioni significative nell’espressione di NHE3, pNHE3 o MAP17. In 6 studi di controllo, condotti con lo stesso schema di idratazione ma senza assunzione di empagliflozin, il pH e l’output urinario non mostrano variazioni significative.

Conclusioni
In soggetti sani, empagliflozin aumenta acutamente il pH urinario inducendo uno shift metabolico verso l'utilizzo dei lipidi e la chetogenesi (grazie ad una rapida diminuzione delle concentrazioni plasmatiche di insulina) senza cambiamenti significativi nell'espressione renale di NHE3.
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