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Uno dei principali fitofagi della vite in Toscana è la tignoletta dell’uva Lobesia botrana che, con la sua attività trofica a carico dei fiori e degli acini, è causa di danni diretti e indiretti alle uve per lo sviluppo di marciumi primari e secondari. Tra i mezzi disponibili per il controllo della tignoletta, comprendenti insetticidi neurotossici di vecchia e nuova concezione, prodotti chitinoinibitori e analoghi degli ormoni, oltre ai prodotti microbiologici utilizzabili anche in contesti di viticoltura biologica come il Bacillus thuringiensis kurstaki e aizawai e le spinosine, i feromoni, con il metodo della confusione sessuale, rivestono da anni un ruolo di primo piano, non solo in termini di efficacia ma anche di sostenibilità ambientale. Il Team di Entomologia agraria del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali dell’Università di Pisa ha recentemente svolto ricerche nei vigneti di due aziende della DOC Bolgheri, Guado al Tasso di Piero Antinori e Cà Marcanda di Angelo Gaja, per valutare l’efficacia del metodo della confusione sessuale applicato con nuovi formulati feromonici ad aerosol per il controllo di L. botrana ad oggi non ancora disponibili sul mercato ed impiegati alla dose di tre per ettaro. Tali ricerche costituiscono l’oggetto di questa tesi di Laurea Magistrale. Tre diverse modalità di installazione degli aerosol sono state confrontate con diffusori plastici a rilascio passivo già presenti sul mercato ed installati in numero di 250 per ettaro. In tutti i siti di studio il danno causato da L. botrana è stato valutato alla fine della prima e della seconda generazione e nel corso della terza generazione, durante la raccolta. Quanto emerso da questo studio dimostra che il nuovo formulato feromonico ad aerosol per confusione sessuale di L. botrana riesce a garantire performance comparabili a quelle degli erogatori plastici di riferimento. Allo stesso tempo, tra le tre modalità di applicazione testate (ugello rivolto nell’interfila, sulla fila o a 30 cm sopra chioma), è emerso che l’installazione della centralina aerosol nel terzo superiore della chioma, con l’ugello rivolto nell’interfila, in alcuni casi garantisce performance migliori rispetto agli altri due assetti.