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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-12202021-095637


Tipo di tesi
Tesi di specializzazione (4 anni)
Autore
FALCETTA, PIERPAOLO
URN
etd-12202021-095637
Titolo
Monitoraggio in continuo del glucosio e controllo glicemico in soggetti con diabete in emodialisi: risultati di uno studio pilota
Dipartimento
MEDICINA CLINICA E SPERIMENTALE
Corso di studi
ENDOCRINOLOGIA E MALATTIE DEL METABOLISMO
Relatori
relatore Prof. Del Prato, Stefano
correlatore Prof. Penno, Giuseppe
Parole chiave
  • diabete
  • diabetes
  • emodialisi
  • hemodialysis
  • flash glucose monitoring
  • monitoraggio in continuo della glicemia
  • emoglobina glicata
  • glycated hemoglobin
Data inizio appello
18/01/2022
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
18/01/2062
Riassunto
Background: La malattia renale cronica è ancora oggi una delle complicanze a maggiore impatto negli individui con diabete ed la principale causa di ricorso alla terapia dialitica. La stima del controllo glicemico nei soggetti con diabete in terapia emodialitica ha diverse criticità, in quanto i marcatori tradizionali quali l'emoglobina glicata (HbA1c) hanno dimostrato di avere una scarsa accuratezza. In questo contensto, il monitoraggio in continuo della glicemia con flash glucose monitoring (FGM) sembrerebbe essere clinicamente accettabile ma i dati sull'impatto a medio termine nei soggetti con diabete in emodialisi sono ancora scarsi.

Materiali e metodi: in questo studio pilota di tipo osservazionale, prospettico, monocentrico, sono stati reclutati 13 soggetti con diabete tipo 1 e 2 in emodialisi [maschi 11/13 (84.6%) ; età media 64±12.6 anni; BMI 26.1±6.4 kg/m2; età dialitica 2.4±1.4 anni]. A tutti i soggetti è stato applicato un sensore FGM (Freestyle Libre, Abbott, USA) ed osservati per 12 settimane. Il sensore è stato sostituito ogni 2 settimane. Al momento dell'arruolamento e a cadenza bisettimanale sono stati eseguiti prelievi ematici per il dosaggio di glicemia a digiuno, HbA1c, fruttosamina. Tutti i soggetti sono stati istruiti ad eseguire stick digitale per la stima della glicemia capillare (SMBG) nel corso della giornata come da normale pratica clinica, e di eseguire a distanza di massimo 2 minuti dallo stick anche una scansione del sensore FGM. Abbiamo valutato l'accuratezza delle misurazioni FGM confrontandole con quelle ottenute con SMBG. Abbiamo inoltre valutato se l'utilizzo dell'FGM si associasse ad un miglioramento del controllo glicemico.

Risultati: abbiamo documentato una buona correlazione tra le misurazioni effettuate con SMBG ed FGM (n=540, r=0.88; P<0.0001). La mean absolute relative difference (MARD) mediana era del 19.2%(IQR, 9.9-29.9), con valori minimi per valori di glicemia 181-250 mg/dL (12.3±8.2%), e massimi per valori < 54 mg/dl (51.3±12.7%). L'età, il BMI, l'efficienza dialitica, lo status d'idratazione e lo status nutrizionale erano associati in maniera significativa alla MARD. La consensus error grid ha evidenziato che il 98.2% delle misurazioni accoppiate era localizzato nelle aree A+B della griglia. Nel corso dello studio i valori di time in range (TIR) e time above range (TAR) non si sono modificati significativamente rispetto al baseline, tuttavia il time below range (TBR) è diminuito in maniera statisticamente significativa. In particolare, il TBR < 54 mg/dl si è ridotto dal 1.2±1.6% allo 0.2±0.4% (P=0.018). In maniera similare anche il TBR 54-69 mg/dl si è ridotto da 4.7±5.3% al 2.7±2.6%, seppur non in maniera statisticamente significativa. La correlazione tra TIR, HbA1c e fruttosamina era buona, pari a r=0.781 ed r=0.667; P<0.0001, rispettivamente. Tuttavia, all'analisi con curva ROC, solo il TIR (AUC 0.686; P=0.011) e la fruttosamina (AUC 0.686; P=0.011), ma non l'HbA1c (0.592; P=0.372), erano associati significativemente all'aumentata variabilità glicemica (coeff. di variazione > 36%) valutata con FGM.

Conclusione: nei soggetti con diabete in emodialisi, le misurazioni del glucosio interstiziale ottenute con FGM sono accurate e clinicamente accettabili. L'utilizzo di tale tecnologia sembrerebbe inoltre associarsi ad una riduzione del tempo in ipoglicemia. Studi più ampi e con follow-up più lungo sono necessari per validare il dato.
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