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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-12192023-155753


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
DELLA BONA, NICOLO'
URN
etd-12192023-155753
Titolo
Sviluppo e utilizzo di modelli alternativi alla sperimentazione animale
Dipartimento
FARMACIA
Corso di studi
CHIMICA E TECNOLOGIA FARMACEUTICHE
Relatori
relatore Prof.ssa Burgalassi, Susi
relatore Dott.ssa Paganini, Valentina
Parole chiave
  • cornea
  • eye
  • in vitro
  • occhio
  • permeation
  • permeazione
  • reepithelization
  • riepitelizzazione
Data inizio appello
24/01/2024
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
24/01/2027
Riassunto
In questa tesi sono stati affrontati due differenti approcci per la sostituzione e la riduzione della sperimentazione animale, in linea con il principio delle 3R (Replace, Reduce, Refine), per quanto attiene lo sviluppo, la valutazione e l’utilizzo di modelli per saggiare formulati oftalmici.
Una parte della tesi ha riguardato la messa a punto e la valutazione di un modello di cornea animale ricostituita da colture di cellule epiteliali corneali di coniglio (RCE). Dalle cellule è stato ottenuto un tessuto stratificato in grado di simulare l’epitelio corneale nativo che è stato posto in intimo contatto con scaffold polimerici idrofili, al cui interno erano stati seminati fibroblasti corneali, al fine di riprodurre lo stroma corneale. Successivamente, è stata valutata la permeazione di una serie omologa di farmaci beta-bloccanti, con profilo farmacocinetico noto, scelti sulla base del diverso coefficiente di ripartizione per convalidare il costrutto corneale. Il loro profilo di permeazione è stato utilizzato per valutare la capacità del modello di riflettere quello ottenuto ex vivo, su cornea isolata, sia per le molecole idrofile che lipofile.
L’altra parte della tesi ha riguardato l’utilizzo di un modello di lesione corneale, sempre a partire da RCE. Le cellule erano coltivate fino a formare un “tappeto” cellulare uniforme sul quale veniva effettuato un taglio (scratch) tramite un puntale: lo “Scratch Test” prevede di valutare la velocità di riepitelizzazione, e quindi di chiusura del taglio, mediante la ripresa di microfotografie dello scratch e misura della sua ampiezza nel tempo.
Il test è stato utilizzato per valutate il comportamento di una formulazione a base di gellan gum e arabinogalattano, messa a punto con lo scopo di essere impiegata nella riparazione di piccole abrasioni corneali che possono comparire, ad esempio, nei portatori di lenti a contatto o in soggetti con sindrome da occhio secco.
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